Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

L'ultima poesia, di Arturo Onnfri 103 se verrà giorno che Onofri conti tra i poeti conosciuti della loro nazione. Quasi tutti gli esordi : « Forme della raggiante estasi umana » ; « Fre– mente luce del mio petto, ammira .... »; <e È appena un'ombra dell'eterna gloria» ; « Quando il morire è morte ininterrotta» ; « Fango terrestre sollevato in fiori»; « Una memoria d'uomini, già stati.. .. ». E tanti e . tanti altri versi che fanno corpo potrei ricordare. Fguali, non superiori, di altri poeti, si vanno citando da secoli. Sono le loro monete d'oro che corrono il mondo. SILVIO BENCO. Arturo Onofri (1885·1928),visto da noti scrittori, con una lettera di GIOVANNI PAPINI (Vallecchi, Firenze). - AkTURO ONOFRI, Zolla ritorna cosmo: liriche (Fra– telli Buratti, Torino). , \

RkJQdWJsaXNoZXIy