Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

LIBRI. PRINCIPE BERNHARD voN BuLow, Memorie. IL Dalla crisi marocchina alle dimissioni da Cancelliere (190.63-1909). - Mondadori, Milano, 1930. L. 45. Al secondo volume lo schema di queste memorie biilowiane inco– mincia ad apparir chiaro anche al lettor,e non eccessivamente attento. Convegni, banchetti, discorsi e gaffes di Guglielmo II; soprattutto gaf– fes. Elegante saggezza di Biilow nel ripararvi e consigli d'oro da lui impartiti a ripetizione al sovrano. Discussioni al Reichstag e successi oratorii del Cancelliere, che parla sempre improvvi,:,ando. Parole e let– tere di elogio a lui dirette da sovrani, diplomatici, parlamentar.i. No– tizie biografiche sui personaggi man mano introdotti. Aneddoti, meno che nel primo volume, ma tuttavia qualche volta assai graziosi. (Rife– riamone uno, anche per dare un'idea del tono di conversazione mondana asSJUnto volentieri da Biilow. Iswolski, - il ministro degli esteri rus 1 so al tempo dell'annessione della Bosnia, e poi ambasciatore a Parigi allo scoppio della guerra, - era bruttissimo, pareva un calmucco. Prima di salire ai più alti gradi aveva fatto la corte a una bella vedovà di un generale, che rifiutò le sue profferte matrimoniali. Divenuto ambascia– tore e ministro degli esteri, fu chiesto alla, bella disdegnosa, se non rimpiangesse di' aver ricusato un partito così brillante. Ella rispose: Je l'ai 1·egretté tous les jours. mais je m'en suis félicitée toutes les nuits). Le memorie di un uomo politico non possono avere.argomenti molto differenti da quelli dello schema indicato. Ma la caratteristica di Biilow è di collocarli tutti sullo stesso piano e di seminarveli a spizzico, fram– mischiati, collegandoli colla trama deHe proprie lodi. Nessun tema, per quanto importante, ha uno sviluppo preminente e continuato, una presentazione o un riassunto sintetico. L'autore segue l'ordine crono– logico, con qualche ricordo e rievocazione aggiuntiVti, e ,soprattutto collo sfoggio di citazioni che già conosciamo ( « Lei ,seguiti a citare in abbondanza .sino alla fine. In questo, almeno, nessuno può starLe a paro i>, gli_ disse Guglielmo II al momento delle dimissiòni; Biilow ri– porta, senza sospettare, sembra, che in quel momento il Kaiser lo pren– deva in giro). La narrazioµe, così, lascia e riprende continuamente i suoi fili molteplici, come Ludovico Ariosto nell'Orlando Furioso. Gli effetti d'arte non sono identici; ma, pagina per pagina_, il racconto ri– mane quasi sempre vivo, l'interesse desto. Anche questo secondo vo– lume ha molta importanza per la conoscenza della Germania gugliel– mina e di Guglielmo II; ma soprattutto, diremmo, per comprendere il ,carattere di Biilow. BibliotecaGino Bianco

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