Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

358 G. Bucci - Ricordo di Orazio Marucchi Risalendo con lui, siamo arrivati a una stanza grande, molto illu– minata che ha un tentativo d'abside nel fondo, festoni di mortella alle pareti ~miele ~ sbrecciate, e nel mezzo un aJtare, l'altare portatile dei cultores martirum: un piano, sostenuto da due colonne esili, coperto da una tovaglia semplice, con sopra due cande1e e un crocifisso. Davanti c'è inginocchiato un prete, coi ,capelli corvini, la fronte alta, che mi pare d'aver visto un'altra volta .... 1\'{a,sì, è Monsignor Re– spighi, il capo dei cerimonieri pontifici, quello che in San Pietro, in veste pavonazza e pizru. rari, disciplina il rito più solenne, le file di porporati, di vescovi, la folla della corte magnifica, mentre le trombe d'argento fan risuonare degli squilli più acuti la volta di Michelan– gelo.... Eccolo qui, vestito come l'ultimo prete, prosteso sulla nuda terra, che per noi intona la preghiera che ho .sentito da bambino sulla bocca di mia madre, quando da Dio si aspettava, una grazia grande : le litanie dei santi. Han dato delle torcie anche a noi e ci ritroviamo in fila con gli altri, ddetro il sacerdote che, çantando, ripercorre la strada che abbiam fatta. Sarà quest'onda nuova di luc,e, sarà la suggestione di quei nomi solenni, ebraici greci latini, a cui la folla risponde con un gemito sommesso, tutta la catacomba è trasformata: il tufo nerastro è diventato d'oro, d'avorio sono i tes1chi, e i motti delle lapidi, con l'edera il pesce l'an– cora l'orante, ridicono parole di speranza. Ci ritroviamo tutti intorno a quell'altare, tutti in ginocchio, mon– signore, chierici, tedes chi, in glesi, donnette di Roma.... e in mezzo a tutti, più basso di tutti, e.on quel suo cranio, con quei suoi occhi chiari, dolcissimi, un po' obli qui, O razio Marucchi, che prono davanti alla Croce la ringrazia di aver rinnovato ancora una volta la Chiesa primi– tiva nella sua fede più pura. E quella fu, caro Maestro, la tua lezione più bella. Ora Eg1i è morto : ma dopo aver visto il suo Vaticano rfoonciliato col suo Re e tutta la sua Roma compresa in un solo gesto di benedi– ½ione. Chi ha composto la piçcola salma sull'ultimo giaciglio ? Monsi– gnor Carlo Respighi: anoora h;ri ! 'l'rent'anni, e la vita non parrebbe mu4Lta, se Egli fosse ancora. . Dicono i giornali del 21 gennaio : « avrà funerali solenni in San– t'Ignazio »: E~co i? l'~vrei portato 'nelle catacombe che gli erano più care, avrei chms'O 11 piccolo corpo dormente nel primo loculo vuoto e sopra la pietra a;vrei scritto, col minio dei fossorà. di Filomena e 'di Cecilia : « H oratìus in pace ». GIOVANNI Bucc1. BibliotecaGino Bianco

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