Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

E. Pea I · t d" t . /. . I f . Possidente d:1 ca.mpagma, aveva s u 1a-o m 8eJUmar10. nari- nato di studi, non .si era laureato in !llessullla sciénza. Prediligeva le arti la caccia le dolllne. Ma le d01I1nepiù della/caccia e la caccia ' ' I più delle arti. Or~sciuto nei tempi in cui le oostole dell'~omo, invece che dal fango dell'Eden, pareva accertato fossero sta.te tolte dal costato della scimmia, rideva delle querele dei p reti. S i sentiva raziollla– lista, come era di moda Ìill quel tempo. Era un uomo di quel tempo in cui la raigione uccide'Va Iddio e nell'animo semplice dei colllta– dini si apriva un abisso ; e un appetito insolito ed una voglia di soddisfarlo allldava d'a ,quel tempo facendosi strada, via via che il , vuoto, lasciato dalla fede, voleva essere riempito dai beni che la terra produce. Ma a questa teoria il vecchio non aderiva : - Iddio no111 c'è, ma la terra è mia. Anche i razionalisti hanno il tallone vul1I1erU1bile,d una sera che la ragazza ulivastra, .stava sul portico Ìill ginocchio ai rintocchi dell' or di notte, il pad'rone razionalista si trattenne al primo gra– dilllo, per 110111 turbare la candida preghiera, di quella pallida ver– gine, ai suoi morti. La ragazza ulivastra era il primo anno che scendeva dal mOl!lte per la raccolta delle olive. L'aveva condotta li la madre della :figlioocia, per avere Ulllapers•Oillache l'aiutasse nel caso che' avesse dovuto sgravare al piano, prima, del tempo di 111ovemesi, come qualche volta succede·. Ma veramente la madre della :figHoccia i mesi precisi noo l'aveva contati: ad u,n certo momento, tra la ricorrenza di un Santo e la, festa di un altro Santo di un paese vicino, si era imbroglia,ta e aveva, perso il conto, così 1110n sapeva se erano sei o sette i mesi. Ma qualche volta i ragazzi nascono anche settimini, e per questo aveva, portato con sé la ragazza ulivastra che· era figliola di un suo fratello. Anzi il dottore aveva detto: - Pate bene a portarla al pi,a,no. Che guarisca dalla sua anomalia rnon mi par possibile, solllo forme c-0/llgenite. Avete capito, ci si nasçe. Ma il cambiare di aria le gioverà di molto. Appena il padrone la vide così verdolÌilla nel viso, gli parve u,na di quelle figure di donna descritte nel paradiso di Maometto. E nOIIlsi stancava di guardarla tanto gli pareva bella di una bellezza esotica. La ragazza lo guardava quasi impaurita, con quégli oochi grandi tutti pupille. E lo guardava senza abbassare lo sguardo e senza arrossire. Soltanto le lUJbbrasottili tremavano e un poco d'affanno d·enunziava il barttfoore. - Quando la ragazza ulivastra si allo111tanò,la madre della figlioc- BibliotecaGino Bianco

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