Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931

LA NONNA. La notizia della malattia della 111011ma arrivò che durava : i.in fa – miglia un periodo insolitamente lu!Ilgo di pa,ce. Questi periodi, in c;ui tutti lasciavamo cadere i motivi, che sempre ci .sono e non cf SO{{lO, di es,sere scoil.1tentigli uni degli altri, ililcominci>livanoe fimi– vano con troppo regolare vicenda perché 111essu1110 ormai si illu– desse sulla loro sta,bilità: dunque, ragione di più per assaporarli COIIl gioia. Davvero non poteva scegliere U1I1 momento meno ilildicato per arrivare, la triste notizia: triste soltamto per la mamma, per gli altri oausa di una mutazione .seccante nell'ordine delle cose. La nonil.1aviveva lontamo, 111essuno d~i. ragazzi sapeva che voce attribuire a, quel volto asciutto, a quella bocc3Jdura che si sforzava di sorridere in fotografia sopra il cassettolile della maimma ; essi 1110111 conservavano di lei se non il noioso ricordo delle lettere di Natale e Pasqua, i111 cui IIl:0n si sapeva mai che cosa racooliltare di sé. Poi per i ragazzi il mondo è diviso in categorie boo definite di per– sone: i ragazzi, che hainno i calzoncini corti e le gambe 111ude, i grandi, che la,vorruno e ,sono spo!'f3,ti,i vecchi, che aspettruno di mo– rire. Perciò la IIlOtiziache forse la nonna sarebbe morta no111 poteva impressionare nessuno. -Mala mamma, poveretta, appena letto il telegramma, aveva fatto una faccia oosì diversa dal solito (certo, se 1110n fosse stata lei e 11101t1 si fosse sap,uto il perché, sarebbe voouto da ridere), senza più energia, -00111 i muscoli tutti affiosciti come per improvviso smarri– mento, e senza piangere gli oochi le si erano volti in su str3Jllamoote mostrrund? il bianco. Questo faceva pena. Anche il più grandicello, che il giorno prima era rima-sto senza frutta e in tale occasio111e ,soleva tenerle il muso per almeno tre giorni, la aiutò a preparare la valigia; e t~tti parla.vano .sottovoce come se la 111onnamoroote fosse lì, 111ella casa. Soltanto il babbo la accompagnò alla stazio111e.Disse, baci3Jll– dola: - Oo:raggio, eh, ,Marisa. Allora ella si aooorse che da tam.to tempd nessU1110 l'aveva chia– mata col suo nome vero (anche il m arito le diceva «mamma» co me i ragazzi), e il dolce 111ome di fanciulla che le vooiva dato : i.in q uel BibliotecaGino Bianco

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