Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

Leonhard Frank 313 raggiunger di oolpo l'alrtez7ia massima irn Carlo e Anna manooner– diSQ:rietarrnentequofa in Das Ochsenfurter Miinnerqiiartett e oscillra,r nervosamente intorno alla stessa, costaJI1te, i,n Bruder und Schwester. Quanto ai rapporti dieilla curv-a di Fra,nk com quella dei movimenti letJterari ,si può dir,e che preoorra, in qoo.Jche parte della Rauber– bande) l'•apatetiicità, l'impassibile attenersi alle cose pos,tufaJto dodici ailllli dopo dalla neue Sachlichkeit, mentre in altro senso ritorna alla già disitanzi:at•a tradizirme idillliooa o kelleria.na per ,prender quindi oontaJtto diretto eoi ,temi ool'IOOilti dell'espressionismo 1I1ell'Ursache) ,obbedir pedissequamente illei tre libri che seguono a Ulllattivismo che mette i lettera.ti a sel'Vizio del tempo, diistaccarsene ,a,soondendo in Carlo e Anna) correr ,parallela ma ,superiore alle ,tendenze wiaJ.la– c.iruneobiettive neo.pa ,gmnein voga ,nell'Ochsenf1.irter Miinnerquartett e Ollldleggi,ar t:riail ill1CCÌaJI1 1 esimo in ispiocioli e il sensualismo d,a,nnun– z1JM10 illimpi 1 dito, tra il freuidismo discutibile e J',aJI1iimailità rivol– taJI1te in Bruder und Schicester. Disc,ontinuo d1mque quanto a valore, volta a volta ,precorritor-er echeg1gi:atore o riitaridatario, bisogna subito •aggiu1I1gere che il qm:1,clro , di Fralllk no,n è oom1pleto se nrm ,si rilievi il contrasto quasi ·stridente tra le idee politiche che vuol professare e i raffin,ati gusti ch'egli rivela suo malgrado, tria l' Edelkorn1nunism1Us ch'egli predica e il vagone-letto che preferisoo, tra l'rumore e la giu,stizia ch'egli vor– rebbe realimaJti in terra e la dìsinvolltuira oon cui alcUllli tra i suoi più evidenti porta,v,ooe pasS3Jll,o,su chi traversa la .straida al loro egoismo, perfino tra quelli che sono i suoi giudizi e le sue realiz– oo.zioilliarti,stiche. A sentir, per esempio, quel che !Iledice ver,so la me della Raiiber– bande (1914), tu giureresti ch'egli detesti Wi.irzlmrg, la città che gli diede i illatiaU diciott'an!Ili prima che finisse iil secolo e dov'egli prussò la prima e noill certo più lieta parte della sua vita.· Egli è per– fino tentato d'attribuire all'atmosfera umbratile e gotica della città il malefizio che grava sugli uomini e sulle cose. Ma la Wiirzburg che Fralllk ci disegma fin dalle prime pagine del :r,omanzo, e che ritro– veiremo nelF Ochsenfurter Miirvnerquartett) così strrumba a 'Ved.erisi dal ponte sul Meno sorvegliato d\ai dod:i,ci poderosi Santi di pietra, questa cittaduzza la cui gente, se pur nOillrassomiglia a quella kel– leriama e bo!Ilaria di Seldwyla, ha tuttavia qualche cosa, di comune con l'umanità robusta e grottesca di certi dipÌillti altorilievi in le– gno tirolesi o d:ell' Alta Baviera, ci sembra, più di quanto egli 1I1on si figuri, figlia del cuore e comica rivincita della piccola patria per quella, grainde che l'Accademico comUlllista crede d'aver superato. Ma c'è il moosko Mager .... Sicuro che c'è; e pochi tra i ,peda– goghi tirannici che, prima e dopo :Frank, popolruno (la, letteraJtum tedesca posS01I10gareggiare con quest'educatore che se ha finite le verghe manda a compra.m1e per chi ha da venir fustigato e che in BibliotecaGino Bianco

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