Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

194 U. Bernasconi - Parole alla buona gente mentaneamoo:te al sé ,che le sc;iveva: pur sempre l'umano che dà ascolto all'umano. Siam d11111que in diritto di aguzzar le orecchie anche noi. Ciò posto, ci vuole, nel giudicarne, grrun discernimento. Noo è punto vero che quand'è in veste da camera allora si cooosce la qualità di un uomo. Noi siamo realmente quel che riusciamo ad essere nel èommercio e sotto il cootrollo degli altri uomini ; e gene– rruhnente le « note intime>> trunto meno valgono quanto più solllo intime. Spesso non è che UIIlO ,scarico di impurità, di che ogni runi– male ha bisogno per il suo retto funziolllamooto, ma che è merito dell'uomo voler fare in luogo secesso. • • Perché il parere aiuta l'essere, quel che si è, s'ha anche da parere. Noo lasciarsi attutare né da vilezza, né dall'orgoglio dell'illlrup– parire. Orgia carnevalesca: tutti gli istinti affiorano. Più l'uomo s'am– maschera e più è a nudo. Ha il popolo, come la giovinezza, certa sua generosa credulità. Pro111to a esperimentare tutti gli errori, di 1 stilla 'da ciascuno il suo residuo di vero. Ciò che differenzia veramente gli uomini non so1I10 le opiniooi, ma i costumi. Perciò è da ridere quando, tra l'izze dei partiti, si veggono dal– l'una parte e dall'altra gli uomini incainaglirsi al lucro, Je don1I1e non arrossire che per dipintura. UGO BElRNASCONI. · BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy