Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

Laudato si', mi' Signore, per .... 185 del camtico non rinnegava la vita, ma rivelava quello che c'è in essa di divino. Dava a tutte le oose, - anche alle più modeste, anche alle più terribili, - u1I1anuova sovrumana bellezza. Nel cantico culmi– navamo a un tempo le sorritarie meditaziOIIli dell'asceta e i nobili entusiasmi dell' apostolo, dell' uomo che amava la sua bella v,alle spoletama e aveva pietà dei miseri e dei reietti. Possiamo credere benissimo, non che abbia ruggiunto una lassa al suo camtioo per sedare una grave discordia cittadina, ma che l'abbia fatto camtare dai suoi compagni colll quellq soopo. ,Quelle parole oosi profondamente semplici e umane, appunto perché scatu– rite daJl suo intimo in un'ora di rapimento, 'sintesi di quella che Dainte ha chiamato la « mirabil vita)), erano magmificamente espres– sive anche deltl'idea sociale ch'egli aveva lrunciata ai oontemporanei aspettanti. LUIGI FOSCOLO BEJNEJDE)TTO. BtblibtecaGino Bianco

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