Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

PAROLE ALLA BUONA GENTE. Persone felici sono UIIl giardino chiuso. Ohi ha semi ·da spargere cerchi 3.IIlimedolenti. Cieco è il desiderio. Ad essere amore dève sapersi togliere la benda. Non guastare le disgrazie che Iddio ci manda coi valil.irabberci della nostra piccola astuzia. Molte volte per la paÙra di fare un salto nel buio, ci lasciamo sommergere d'a una penombra- che si fa sempre più buia. Ciò che ci· fa parere, quando una nuova cura o male forte ci .pPeme, che sgombr;i,to quello ricupereremmo una piena felicità, è che l'asprezza del male presente ci toglie sentire tutta la somma dei 11I1ali coosueti: mentre invece, tolto appena quello, gli altri vi sot· tentralil.o naturalmente, come l'acqua d'ove la pietra è rimossa .. Suscitare ilil ogni creatura che t'accosta il divino. L,ampeggia, - e tutte le oose intorno \ampeggeranno. I più illlcreduli SOIIl.O anche i più creduli. Mancando del vaglio di una fede, si lascim penetrar dalle fole. Non temere di far pialil.gere. Per iscrivere IIl.eìcuori sono le la- grime l'inchiostro mordoote. Il genio è un'intrepidezza applicata alle cose dell'intelletto. Ohi non crede al miracolo nolil.cred~ alla realtà di isestesso: Approfo[ldire no[l vuol dire senz'altro, veder più chiaro. Anzi, come per grotte, farsi più addootro !Il.ell'oscuro. Resta però sempre la speranza di riuscire dall'altra parte a !Il.uovocielo. Biblioteca Gino Bianco·

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