Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

148 E. Sacchetti la sua anca procace si componeva· in uma linea più casta. La violoil:– ceHista,- una slava giovrunissima ool viso tondo straname1t1te ermetico e le belle braccia ignude, quaindo posava gli occhi ~u Ohacarita speg,neva di colpo il suo bel sorriso leonardesco. La contrabbassista, una- ragazzetta con una zazzera biondissima e un musino arguto, che aveva l'abitudine di far continuamente le boccacce ai giovaiilotti che la guardavano, noo appen~ :fissava,Chacarita, si trasfiguriva: doven– tava grave e dolce e, così a,bbracciata al suo gigantesc~ strumento, pareva un amgelo di Melozzo da Forlì. Anche la francese che se– deva all'armonium, una tombolotta gralilita ed -esuberarnte, tutta sorrisi e scatti, se, volgendo il capo, inoontrava gli occhi di Ohaca– rita, pareva cpe si coagulasse. Forse sembrava a tutte quelle fanciulle così fresche e vivaci d'es~ ser giudicate in modo novissimo; ché non c'era il più piccolo bar– lume di indulgenza nello. sguardo del vecchio; 1110111 c'era più umanità in quella larva d'uomo che guard·ava la vita dall'altra riva 'd' Ache– ronte. E -quando suonavano per iui credevano forse di scongiurare il malefizio oscuro d'una forza che era nel vecchio, _così contraria alla·loro grazia. Una sera che faceva un caldo soffocante ,e C.hacarita se 111e :-tava, al solito, col 111aso vicino alla sua birra, un giovanotto criollo lo illl– terpellò da lontano : - Ohe) Ohacarita) te giistan las mujere,s ? Questa volta il vecchio rispose. Alzò gli occhi spenti verso il gio– vane e disse a fior di labbra, colla boèca un po' storta: « sonso » (sciocoo) e tomò a fissare la birra. Ma al giovanotto che s'era avvicinato e lo guardava con un sorriso cattivo, sembrò che il naso del vecchio s'accostasse pian piruno, sem– pre più al bicchiere della birra. A un tratto, come se ,qualche cosa si fosse spezzato all'attaccatura del capo col busto, la testa di Ohacarita piegò a destra e s'abbattè sul :bandone sonoro del tavolino. Nient'altro; e Chacàrita rimase così, seduto,, c•ol capo reclinato, le braòcia stese sul tavolo, come se dormisse. Il criollo lo fissò un attimo, poi chiamò con u1t1 cenno il direttore del locale mostrandogli il vecchio : il direttore voone, guardò, alzò una mano verso u1t1 cameriere e fece : ·pss ! Cameriere e direttore· pre– sero il vecchio uno di qua, l'alti'o di là, :Sotto le ascelle e di peso 1. f . ' ' g 1 eoero m:filare l' usciòlo che m_enava alla loge. Quando. l'usciòlo fu richiuso qualcuno disse: ·« pobre Ohacarita, gli è venuto male», e un cameriere portò via il bicchiere della birra rimasto a mezzo. Proprio allora era filtlita la prima parte del programma mm:;icale e le d:1me dell'orchestra, scendevaino la scaletta a chiocciola. Quaudo lo sciame delle fanciulle biancovestite i1t1vasela loge il direttore aveva già telefonato alla Pubblica Assistenza, ma Ohac'arita Pra an- Bibljoteca Gino Bianco

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