Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

Un sacco d'oro 49 trato neJl tempio oon chiavi che egli si era fabbricate, trovò che era soomparsa la lapLde ! « Al ,suo posto esisteva un pavimeinrto· di mat– toni murato di fresco, simile al restante pavimento della Chiesa; solamente la disposizione dei mattoni era un poco differente, ed i vuoti erano colmati con :tiJ.ezzimattoni, il che indicava chiara– mente il trucco oompiuto )). C.ìualche giorno appresso i tre amici tentarono uno scavo davall1ti alla Chiesa per raggiungere il sot– terrall1eo, che avre})be dovuto trovarsi in quellJ.a direzione : dovet– tero desistere per resist~nza del terreno e per il ,sopraggiungere della Milizia. Fin qui il mito: quel che ,i,egue è tStoria vera. Corse la voce dello scoprimento d'Ulll tesoro e della sottrazi001e e fu creduta. Si oo– minciava adl accusare a,pert•amente l'arciprete d' essersene insi– gnorito. Il padre di un dei compagmi mobilitati si presentò da lui per ottenere una ric,ompensa. AJllora il povero prete fu costretto a ,querelarsi. Controquerelato dai rtre oompagmi, egli chiese un so– pra.luogo con lo scopritore del tesoro, alla presenza del maresciallo dei carabinieri. « llllsistendo lo scopritore ed indicando il luogo preciso dloveera esistita la lapide, che dava accesso -al sotterraneo, ill maresciallo ordinò di compiere uno scavo che fu eseguito per la lunghezza, di 3 metri, e per la pr,ofondità di 2 metri, su di UJ1a larghezza di 70 cm. Non essendosi rinvenuta nessuna traccia di sot– terrameo o di scala, ma ,solo ,sabbia schietta, lo scopritore affermò senz'altro che il sotterraneo era stato demolito e la cavità riempita di sabbia. Ma il maresciallo, di fronte a questa prova negativa, decise ed ordinò l'arresto dello scopritore e oompagmi. Dopo circa U111 mese gli arrestati venivano rimessi a piede !libero, ma rinviati a giudizio. Lo scopritore con queste i 1 mputazioni: d'aver falsa– <lllente denunciato il Parroco e le custodi d'essersi appropriati un tesoro rinvenuto ia P.omposa; d'aver falsamente dichiaTat0 alla autorità d'aver sooperto UIIl tesoro; d'aver eseguiti scavi a Pom– posa e nel palazzo della Rag1-0ne, appartenenti al patrimonio ar– tistico nazionale, senza autorizzazione)). Il racconto che, oome ho detto, si presentava nell'insieme este riore abba;stanza bene combinato e costrutto come un cai-ite]1Jo in– cam"tato, non reggeva a un esame entrante delle parti. Forse era ver ma non però credibile A chi del senno suo fosse signore, 1,;i .sarebbe detto con le parole di un genio del luogo. Già pareva portentoso che « oolei che i ben del mondo ha sì tra branche)) così subito ne avesse colmo il saoco a quel ragaz7,o. In verosimile poi che la caimpanara, donna equilibrata ed avvisata, custode .di così gra,n segTeto, l'aprisse e fidasse ad un adolescente, 4. - Ptuaso. ibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy