Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

0------------------------0 Casa Editrice FELICELE MONNIER · FIRENZE EDIZIONI DI "PÈOASO" PIETRO PANCRAZI L'ESOPO MODERNO Un volume in r6• di pp. 200 - L. 10 « S'egli ha provato a rammodernare cosi queste favole il gusto che noi si prova adesso a leggerle, deve aver passato giorni meritamente felici .... La concisione del Pancrazi non è mai arida e inamidata, anzi è tutta snodata e guizzante con un che. di paesano e di monellesco, ma trattenuto da una pre– veggente discrezione. Si sente ch'egli non s'è proposto un classico modèllo sul quale calcare la sua prosa; ma davanti all'antico ha saputo farsi una sua spon– tanea e cordiale classicità, tutta ritegno, finezza e misura, che sono i:>oi le prime doti d'ogni scritto di lui•· UGO OJE'l"l'I (Corriere della Sera, 15 febbraio 1930). « Sono trecentosettantacinque favole, più di quante cioè ne siano state mai, raccolte .... E Pancrazi non Ìe ha già raccontate, ci si è immerso, le ha rivissute ed è scappato fuori lui in persona a dettar le parole vive, a ravvivar tutto, con quell'incrinatura di malinconico e dissimulato riso che Esopo aveva e che Pàncrazi ha ben reso col suo lingttaggio parlato, diretto e schiltto ». GIUSEPPE DE ROBERTIS (Pègaso, febbraio 1930). « ~ 1un epigramma in azione, un proverbio portato agli occhi, una verità della vita in una scena drammatica di due o tre battute, o anche d'una sola .... Quanti sono gli altri libri che presentino continenti di pensiero con tanto rapida successione ? E quanti son quelli che, artisticamente, rinnovino anche tre volte per pagina, come qui, l'interezza dell'invenzione, la figura la scena, l'azione e il senso ? • ' SILVIO BENCO. (Piccolo della Sera, 27 febbraio 1930 ). 0-----------------------A i •(~·J;ì i· !;i, ';'l:_\~,'t,·1 't ·,;· BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy