Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

2 D. Fraochia le spalle. D'un ma,rinaio illOnaveva nulla. Si volgeva ogni tanto a Uillacampanella pooo distante, e tirava oon forza Uill pezzo di spwgo appeso al batacchio. Dette prima tre rintocchi; e quattro dopo un lungo intervallo. Gli rispollldevano, con un suono altrettanto dolce e vivo, altre campanelle dall'estremità di pruavia e dalla cavità delle macchine. Al quarto ri111toc00 venne su un ragazzo magro e ,smilzo, e prese al timone il posto del vecchio. Neppure il nuovo venuto aveva nulla d'un marinaio. In capo portava un berrettaocio da ciclista con la visiera tutta strappata, e in dosso un cappottino color nocciola, legato illl cintura con una cordicella. Stettero entrambi qualche at– timo oon lo sguardo alla rosa dei venti : il vecchio quaisi guidò coi suoi ,occhi, tormo torno al qua,drante, quelli del giovaine fino a rico– noscere il .puillto; poi si dileguò come un'ombra. Allora, come entra nel cerchio di un remolo la foglia, caduta in un'acqua c•orrente, cosi parve a me d'entrare nel moto d'un invisibile e silenzioso illlgranag– gio, al cui ritmo marcato da1 suoill•O delle vigili campanelle a un timoniere, ogni quattr'ore, ille succedeva un altro. Il ritµio della vita di bordo, appena avvertito, s'era impadronito di me. Venne poi un altro giovame, a discorrere col Capitano, e seppi che ,quello era il nostromo. Nell'osservare il suo viso pallido e gla– bro, il profilo gentile, le ,spalle leggermente incurvate, il passo :flem– matico, mi caddero le ultime idee ricevute sui marinai, dato che illemmeno i nostromi, a giudkare da, quello, portano più ispide barbe, né cammin3Jllo a gambe divaricate, né arrotano continuamente fra i denti bestemmie e corte pipe di 1·adica. Il Capitano anzi mi disse, quallldo rimanemmo soli, che guelfo era la perla dei nostromi, e che egli se lo teneva ,caro come le pupille degli occhi. Mi disse anche che quel giovaine, che era al timone, e che egli nominò: il Viareg– gino, aveva la patente di piccolo cabotaggio. Finché navigava in– torno ai nostri mari, era anche lui un capitano; ma appena ille usciva, eccolo retrocesso a semplice marinaio. Il vecchio invece era Uill pescatore di Camogli, e rispondeva allo straino ma veridioo illome di Benedetto Schiappaca.sse. Di confidenza ilil confidenza, si lasciò andare in seguito a par– larmi della pr,opria vita, per via di brevi e quasi illlvolontarie allu– sioni, le quali tuttavia mi lascia,r.ornointendere che egli era stato mozzo di veliero lllei suoi anni di adolescenza, e tre volte aveva fatto naufragio, e ,due era stato ::silurato con il suo bastimento illeo-lianni o della ,gr3Jlldeguerra. Con tutto ciò è un uomo ancor giovane vigo- ro,so; e i suoi modi garbati, e una certa riservatezza nelle parole non gli dànno punto Pa~ia cli un v,ee~hio lupo di mare, ,passato pe; tante tempeste e traversie. Mi parve anc,he di capire che iJ. suo vanto maiggiore era quello di aver fatto per anni e anni questo luno-o viao-– gio, a caricare olio e pesci salati nei lontaini porti dell' Alga~e, d:l BibliotecaGino Bianco

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