Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

Adolf von Harnack 109 l'a~ermazione religiosa. Dopo tutte le riduzioni critiche fatte al primo, il va\ore della seconda rimane assai notevole. Non sono molti i tentativi fatti ai nostri tempi, con altrettanta conoscenza dei materiali critici e . altrettanta forza di convinzione morale, per trarre dall'Evangelo un'es– ~enza di religiosità viva e vivificante per gli uomini d'oggi. Das Wesen des Christentums non ha il minimo sentore di biografia romanzata, e procede anzi passo passo con una certa monotonia e grigiore di esposi– zione. ,Se, 'tuttavia, centinaia di migliaia di copie se ne sono diffuse per il mondo, vuol dire che molte e molte anime vi hanno trovato, al disotto della ,non inzuccherata corteccia, succhi vitali. Questa è sempre una gran cosa, a cui bisogna inchinarsi molto profondamente. Che poi Harnack abbia apportato una soluzione, per oggi e per domani, del problema religioso, non lo pretendeva certo egli stesso. Vi è nella religione di Harnack un misto di fede luterana in Gesù e di moralismo kantiano. Individualismo religioso della « sola fides » e imperativo categorico etico vi si fondono insieme in un idealismo non privo di carattere astratto e formale. Il mondo d'oggi, in cui non è individualismo valido se non sociale, sembra aspirare a qualche cosa di più concreto. Questo mondo potrebbe ritrovare nel Regno di Dio dell'Evangelo, non volatiliz– zato idealisticamente, un'anticipazione dell~ sue speranze di trasforma– zione e di elevazione. Ma poiché nessuna trasformazione sociale è possi– bile che non sia opera di coscienze individue, rimarrà pur sempre ad Adolf Harnack il merito di aver contribuito ad avvicinare a queste coscienze qualche cosa del contenuto eterno dell'Evangelo. LUIGI SALVATORELLI. BibliotecaGino Bianco

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