Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

82 B. Tecchi - I grassi aveva di voltarsi ogni tanto e di gua:vdare, con ostilità qu~si beffarda, la gente che passava, come se gli altri potessero sùbito leggergli ÌJll viso il suo dolore ed egli se ne vergO'gnasse, ma insieme IIlefosse prigioniero. · Quamdo fummo vt»r,so le pa.rti del Lan_qen Zu,g dove il pallore delicato di quel cielo no~dico 001I1trasta.così vivamente col turchino cupo delle acque e con tutti i-eolori delle piante e dei fiori che sono sulle rive dell' A~ste;r, e anche gli alberi sernbr31Ilocurvarsi silenfilosi sui cento canali come sotto il peso di un'incamtata ,bellezza, allora a. me, che da qua.k,he giorno ero tornato ad Amburgo dopo molti aJI11I1i ' di assenza, venne fatto di esclamare : - Ma qui è bello daivvero. Egli tacque anc6ra, come C01I1traria.too assorto nel suo dolore. Solo quando rifummo ilil mezzo alla -gente, dentro l'interoo della città, fu lui a prendermi il bra,ccfo e a dirmi: . - V,edi, d sono dei giorni, in questa mia vita da orso, ÌIIl cui il ricordo di laggiù rrii ritoroa com le immaigillli delle architetture e delle campagn€ che sono dalle nostre parti; e questo va bene. Ci sono altri, in cui il ricordo è nei libri e nei fatti della storia; e amche questo è naturale. Ma ci sono dei giorni in cui tutti i rioo11di mi si concentraino, ancora, illl lei : e allora non ho pace. BONAVIDNTURA TECCHI. • BibliotecaGino Bianco

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