Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930

Gente in Aspromonte 577 xv. L'Antonello stava nellla sua capanrna di felci e di canne a mez– zacosta dell'Aspromonte. Col fucile in ispalla girava come un guardlian-0, all'erta che non a,rrivasse qualcuno. La capanna era costruita su quattro alberi grossi, su due piani, e al pianterreno aveva un posto per le riserve. Qui belavano chiusi i montoni, e i buoi, che facevamo un gran COID.Certo. Qualcll!Ilo passava aJl largo, ma egli lo chiamava con un cenn-0, e posava il fucile illl segn-0 di pace. Voleva che, se andava al paese, portasse qualche piccolo regalo ai suoi amici; compensava lautamente. Metteva •ID.ellabi– saccia del passante agnelli vivi e coscie di manzo. Si ricordava dei più poveri del paese, con [a memoria dell'infamZiia. Si ricordava dell'Agata cieca, quella che andava mendicando, e le mand!ava un agnellino . .Si rioordava di ,tutti. Gli davano anche le notizie. Il si– gnor Filippo era rovinato, rovinati i tre eredi del signor Oamillo Mezzatesta. Er·ano arrivati la inotte i carabinieri e si sarebbero messi al[a ricerca d,egl'incendiari. Credevano che fosse una banda, e l' Andreuccio e il Titta lo amilll,vaJI1-0 cercando. Egli sorrideva 011gogliosameinte. !ID.tanto era tornato suo fratello, Benedetto, che non poteva più pagare al seminario, e rimaneva vestito da prete. Era un santo, p,redicava la pace, viveva di ,paIDeed aoqua, e le do1D.ne lo seguivano e gli ,baciavano l'orlo della veste. Giovane com'era, dava già buOllli coosigtli alla gente che ne chiedeva, e scriveva le lettere per tutti. - E portate, - diceva l'Antonello, - questi pochi denari aJlla Schiavina, con questo agnellino. La co– noscete la ,Schiavina? E questo maialiiD.oche lo allevi per il car– nevale, allla mia salute. E questi denari a lui, a mi-0 fratello Bene– detto, che ipo.trà cosi tornare a stud)iare. E che mi perdoni e pre– ghi ,per me. - Ora si diceva, nelle leggende che si spargevano sul conto suo, da quelli stessi che lo avevano veduto, ,che stava su Ulll cumulo di carne macellata e che con un focone davanti alla sua capanna faceva arrostire quarti di bue e boccollli buoni. Egli emanava decreti, e mandò a dire ai piccoli :mandriani che potevano star trrunquillli, ché lui non ce l'aveva COIIl 1oro. Si affacciarono dunque le pecore a brucare le erbe sui precip.fai, ed egli le sentiva .sca,mpaIDellaree belare, col cuor pieno, come se J.eavesse create lui. Aspettava la sua sorte. Quando vide i berretti dei carabinieri, e i moschetti puntati su di lui dli dietro gli alberi, buttò il fucile e andò 11-0r-0 illlC01D.tro. - Finalmente, - disse, - potrò parlare coo la Giustizia. Ohe ci è voluto ,per poterla illlco.ntrare e dirle il fatto mio! CORRADO ALVARO. 37. - Pègaso. BibliotecaGino Bianco

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