Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

Lettera al maestro Alfredo Casella 89 partito Pietro Mascagni gridando, col suo slancio di livornese beato nelle tempeste, che si tratta addirittura di ciarlatani. E siamo solo al prologo. La conclusione sarà di ridurci, in fatto di novità, a questa eoppia veneranda: la geometria futurista di venti o venticinque anni fa, e l' A mioo Fritz? Addirittura l'avanguardia dell'intelligenza europea. Quel che io pensi del Novecento e delle sue mostre, specchio del domani più che dell'oggi, e per questo utili, l'ho scritto qui sopra l'aprile scorso in una lettera al pittore Arturo Tosi. E sono anche qui d'accordo con lei che il Novecento ha, in arte, ospitato tutte le tendenze o 6 gi di moda, le più contradittorie; e a dire che un tale è novecentista, se ne dà l'indirizzo .di casa non si definisce l'indirizzo dell'arte sua. Ma fin d'allora ho anche .indicato l'altra causa della diffidenza del pub– blico, ormai, verso quello ch'è nuovo: la continua mutabilità oggi dei pittori, scultori, musicisti. Il pubblico guardando un quadro pensa di dire al pittore: « Vuoi che io ti sia fedele? Comincia ad essere fedele a te stesso. Vuoi che io ti, comperi? Non svalutare oggi, coi tuoi muta– menti e pentimenti, quello che io t'ho comprato ieri». Non crede lei che lo stesso pubblico rivolgerebbe, potendo, le stesse parole a parecchi mu– sicisti d'oggi ? Uno dei primi scritti ch'io ho letto di lei, è stato un articolo, se ben ricordo, sul Convegno del 1925, e in esso ella ci avver– tiva che la conclusione del festival musicale di quell'anno a Venezia era il tramonto definitivo dell' << avventura atonale» e della musica disso– nante, e il risorgere (era mai caduto?) del senso naturale della musica e dei diritti della tradizione. Ma queste avventure ed esperienze, perché anche voi musicisti non ve le tenete per voi, come dovrebbero i pittori tenersi in casa, tra studio e cucina, i loro esercizi, studi, svolazzi e capricci? No, voi portate tutto (non parlo di lei che è uscito fuor dal pelago) davanti al pu'bblico, e il pubblico se ne va o protesta, quasi a dire: - Chiamatemi quando avrete finito di giocare. - Vecchia sapienza, fin dall'antico Testamento: Dilexit movere pedes suos et non quievit et Domino oon plaouit. , Queste, caro Casella, credo che sieno le due vere cause della riscossa dei mediocri o, se le piace di più, della reazione dei vecchi. Il fatt<;> non è dannoso all'arte quanto ella crede, perché io sono certo che ella, ad esempio, non scriverà per questi dispiaceri una nota di meno, né tralascerà d'arricchire la sua esemplare raccolta. d'arte d'un quadro solo o d'una sola scultura. Ma il fatto è dannoso al gusto del pubblico,· il quale pubblico nostro non avrebbe proprio bisogno di simili scòssonì e confusioni e, come tutte le folle, sùbito, se tuona, corre al coperto, cioè al riparo degli edifici provati dagli anni e non bada nella corsa se i muri hanno qualche crepa e trasudano muffa. Il suo lettore, ascoltatore, ammiratore ed amico, UGO OJETTI. BibliotecaGino Bianco

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