Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

700 G. Oomisso - Ritorno sul Montello le notizie che avevo portato. Esultava e ,pareva che subito volesse imprimere la sua allegrezza in ogni ordine che dava ad altri uffi– ciali che sopraggiu[lgevano. Il [lemico cedeva su tutta la 1lineae nella notte rip,assò il Piave. Al mattino .mi trovai nelle zo[le rioonquistate assieme alla mia squadra per pomare le comu[licazioni in avanti. Il te.m,poera umido, grandi nubi d'esp1osio[li gravavano sul Piave che,,si vedeva vicino. Pattuglie di fanteria si irradiavam.o i[l tutti i sensi con l'.ordine di prendere posizione sul Piave. Piccole pattuglie di sette o otto uo– mini comam.dati da un sergente o da urn aspirante e quallche volta da un caporale asciutto e intrepido. Decisi, stretti, 001 fucile in pugmo, pesta,ndo 00[1 forza il terreno oome volessero assicurarsi della sua consistenza, marciavano mirallldo diritti, tr·a le frond'i delle acacie pregne d'acqua abbassate sulle stradette sco[lquassate e di,ss,eminate d'armi. Ogni tanto ,s'incontravam.o dei morti, oon la divisa dei nostri soldati, ma go[lfi, anilleriti e deformati, 0ome ap– partenenti ad Uill'altra razza. Noi si lavorava di 0orsa attraverso a!l terreno sbram.ato, ma U1I1 galoppo ci raggiunse, due venivano a ca– vallo diritti e quasi ambiziosi. Era il oolonnello d'artiglieria della mia Divisione, ool suo berretto Ìill parte e schiacciato, acconcio· un po' alla IIDaniera del vecchio esercito italiam.o; Ilo seguiva un ma– resciaHo maggiore. - Cerea! - e disse il mio [lome, salutandomi colla mano appena mi vide. E cercava di trattenere il sorriso strin– gendo la bocca; si vedeva che era sodisfatto. Ma quel saluto in piemontese, i cavalli sul campo di battag1lia, la giornata umid'a e il cannone che oramai hatteva 1o[ltam.osugli austriaci che si ritira– vano, m'inganillar•oillo nella sensazione del tempo. Noi ,si rioolll,qui– stava il Veneto ooi ,piemontesi, come al tempo del mio vecchio zio che avevo lasciato •a Fir,enze ! Ciò mi aff.emnava nella vita e sooz,a, frenare le lagrime ripresi a correre coi miei soildati per raggiu[l– gere il Piave. GIOVANNI COMISSO. BibliotecaGino Bianco

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