Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

Jntrodu.zione all' cc Elettra » 643 gendosi 111el ,pr:i!Ill.o verso al giovi111e « o Oreste)), ma bensì « o figlio d' Agamen111oneche guidò un giorno a Troia l'esercito greco)), quasi a ricordare subito con la prima parola che Oreste tor111a come figlio d' Agamen111one,torna a vendlicare suo padre e a riprendere i suoi diritti. E gli accenna l'antica Argo, e il foro Liceo, e l'inclito tem- ,, pio di Era, e Micene molto ricca, e Ila casa degli Atridi, là casa sua, d'Oreste, molto sciagurata, la casa do111degli lo ricevé daJlle mani d'Elettra e lo educò fino a queH'età, vendiootore delil.'uccisi0111e del padlre. È come un primo quadro che, nella magnifica sua sempli- cità, mette davanti agli occhi degli spettatori, con i luoghi deil.la azione, l'azione stessa nel suo pri~cipio e nel suo scopo finale. E così il vecchio ha compiuto l'ufficio ,suo. Ora Oreste deliberi sul da fare, e presto ; « poiché già è trascorsa la nera notte stellata e il primo raggio del sole desta già i chiari mattutini canti deg1li uc- celli)). Oreste rilllgrazia il pedagogo sempre fedele; sempre pronto, sem– pre in prima fila, come inobile destriero che, quantunque vecchio, nei pericoli 1110n perde il cuore e rizza l'orecchio. tMa non ha bisogno di deliberare; ha già il suo piano lungamente med'itato. L'or~olo di Apollo g1liha detto che egli stesso, solo, senza eserciti, 00111 in– sidia, deve compiere la vendetta. Entri dunque il pedagogo nella reggia : è vecchio ormai e bianco e gran tempo è passato : non lo ' riconosceranno. Si finga un Focese mamdato dal re Fanotèo (un re amico di Olitemestra e d'Egisto e nemico di quello Strofio, suo fratello, presso il quale Oreste .era stato educato), e annunzi che Oreste, caduto dal cocchio nel.Ile gare Pitiche, è morto. Egli poi, COIIl Pilade, resi gli onori alla tomba. del padre, tornerà co111 un'urna, nella quale figurerà che so1110 le sue ceneri. E IIlon tema che questa finzione funebre gli sia di malaugurio: la terra della patria, gli Dei indignati, Ila casa di suo padre, ch'egli invoca, gli solilo cagione a bene sperare. Il vecchio sta per entrare, quando si odorno lamenti dall'interno della reggia: forse alcune deille ancelle, egli pensa. Oreste suppo[le sia Elettra e vorrebbe trattenersi; ma prima bi– sogna compire il volere d'Apollo e offri[' ~rifi,ci sulla tomba del padre. Perciò tutti si ritirano, anche il pedagogo, al quale l'avvi– cinarsi di qualcu1110 impedisce per il momento di presentarsi nella reggia. E cosi fi111isce il prologo, ed entra in iscena E1'ettra, Elettra che dà il nome alla tragedia, che ne è la protagonista, per la quale il Poeta ha messo in atto tutte le risorse della gra111de arte sua. lll dr3J1IIIDa,affatto sirrnile per lo svolgimento, per l'azione, alle Coefore di Eschilo, è invece tutto nuovo e tutto suo, appu111toper Elettra. Nell'azione pr-opriamente detta non ha parte direttamente : aspetta Oreste, e qurundo questi arriva, compie lui la vendetta: se Elettra nOIOci fosse, la soluzione tragica non varierebbe. Ma 111ella creazione poetica, Elettra è.tutto, ed è tutta di Sofocle. Per Eschilo BibliotecaGino Bianco

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