Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

INTRODUZIONE ALL' « ELETTRA». Appena Agamen111one,duce supremo e vittorioso della guerra di Troia, ebbe toccato, tornando, il saero suolo della patria, si chiillò, racconta Omero, a baciar[a, la dolce sua terra, e molte lacrime di gioia gli scorrevano per le guance; ma inon s'a<;eorse d'un esplora– tore che dall'alto d'U111 colle vicino, era da più di un arnmo alla vedetta. Non se ne accorse e s'avviò alla sua città, ad Argo, dove la moglie Clitemestra, col suo Oreste, oon la figlia, l'aspettavano, e<>rto, con desiderio infinito. Ma l'eroe « signore d?rumpfo paese)) non ripensava 111ellagioia del trionfo e nella dolcezza del ritorino, che l'avo suo Pelope, traditore spergiuro e assassino, s'era meritata da Mirtilo precipitato in mare giù dal cocchio d'oro, la maledizione contro a sé e alla discendenza sua tutta quanta; no111 pensava al– ll'odio insaziabile tra suo padre Atreo e il fratello Tieste, che fu seme di 111uove orribili vendette; non sentiva insomma pesare sul· suo capo quell'oscuro e pur presente sempre e sempre minaccioso fato della sua famiglia. Egli forse .sognava, 111el cammiillo, di ritrovar la divina Clitemestra di 111-obil cuore, quale egli partendo l'aveva affidata al cantore, istantemoote raccomandandogli di custodirla. Ma quoodo venne il giorno che il destino degli Dei la distrinse così che soggiaoque, allora Egisto, ill seduttore, co111dusse il cantore a u111'isoladeserta e lo abbando1'f!fpreda e rapina agli uccelli, e voloo– teroso lei volenterosa condusse alla sua casa. CUtemestra d'unque lo aspettava sì, ma per dargli la morte. Ed il g1lorioso eroe cadde in un convito, ,a, tradime111to, sotto colpi di scure, vi•brati cosi come chi ammazza 11111 bove alla greppia. Anche il piccolo Oreste doveva essere ucciso. Ma U111a sorella maggiore, Elettra, poté salvrurlo dal furore della madre, e lo mandò, accompagnato da un vecchio servo fedele, nella Focide presso Strofio, ohe lo educasse. Dopo dieci ooni, Oreste tortnò alla casa di suo padre, dove la sorella Elettra sola e r1isprezzata ma ribelle e vigile, aveva mantenuto aocesa la fìacoola della vendetta, e vi compi i fati uccidendo Egisto, usurpatore e seduttore, e la madre Clitemestra adultera micidiale. Nessun altro mito ebbe una vita più rigogliosa e gloriosa di questo 111ella poesia greca, speciialmoo,te dei tragici. De' pochi loro drammi che ill te~po non ci ha ill1vidiati, tre d'Eschilo, uno di So- 41 - flga10. BibliotecaGino Bianco

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