Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

I 50 O. Tumiati Ad una parola cordiale, ad un ricordo gradito gli occhi si inu– midiscono e il braccio stringe il braccio con tenerezza feminea. Mazziniano, massone, idealista in perenne nostalgia del mondo che adocchia dalla finestrina della sua provincia che non sa abban– donare. Perde ogni sera al gioco tutti i guadagni. Ama la tavola con la freschezza d'un bambino, e qulllnd,oviaggia, chiamato per con– sulti nella Provincia, non dimentica mai di riempirsi le tasche di confetti che assapora beato nell'angolino dello scompartimento. - Hanno ferito il direttore !... -No? - Possibile ? - Te lo dico io! Me l'ha detto il Capo di giro! - Ma quando? - E come ? Chi ? - Il «rosso>> con un chiodo, mezz'ora fa .... - Porco d ... ! e dov'è L ... ? - ·All'infermeria. - Vado a vederlo. Venite? - Andiamo, andiamo. I tre medici attraversano a gran passi il giardino. Le vesti bianche svolazzano tra gli alberi e scompaiono. Un altro scende, ansioso, le scale. - L .. ,? - chiedono i due primi. - È tornato in ufficio. - Come? - È disceso ora. Raggiungono la stanza. Dalla IPOrta socchiusa esce un vocio concitato. Sulla poltrona, L ... , il volto bianco su la piccola barba rossa– stra, un braccio 'al collo, sorride ascoltando. - Inutile, inutile! sistemi che non vanno! la ,libertà ha un limite! . I - Eh, per dio! la mia vita val più della loro ! - Ma se lo dico sempre, io! Legarli .... legarli. ... bisogna tor- nare all'antico! - Ma se rompono anche i corpett~ ! Cella a vita. È l'unica. - Guarda come se l'era affilato. Questa è malvagità bella e buona. -:-- Dove t'ha colpito? - Eh, _Iovedi ? mirava dritto al cuore. Se non alzava il braccio, era stecchito. S'è affondato per più di quattro centimetri! ... - Bisogna girare con la rivoltella.... . . L.... alza gli ocèhi quasi offeso e guarda l'ultimo interlocutore con ironica meraviglia. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy