Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

I tetti rossi 49 COLLJ)JGHI. Il dottor Pizzo è alto, magrissimo, un po' curvo per l'età. Lo sguardo che fu già acutissimo ed attento, ancor oggi osserva, al disopra degli occhiali, con uno scanzonato malumore. La sua at– tività ospedaliera è ridotta oggi alla visita del mattino, rapidis– sima nei reparti, lunghissima in cucina. Terminata che è, si ritira , nel suo ufficio, acoonde il toscam:o, si siede allungandd con UJI1 oh ! soddisfatto, le magre gambe sotto il tavolo e si avvicina il grosso fascicolo di carta sul quale ogni giorno traccia righe e quadrati per i suoi francobolli. Era in gioventù - da buon :fiorentino - vivacissimo e sgarbato. Oorrisipondente di Società italiane e straniere, curioso di sapere, buon clinico. -Ma non poteva, soffrire i parenti dei malati. Le loro visite erano il suo incubo. Seduto con le spalle alla [Porta e le gambe sul tavolo non li voleva nemmeno vedere. - Sor dottore, c'è il babbo del Nenni. Vuol sapere come sta. - È un imbecille. - Badi, è qul;l,. - È un imbecille, è un imbecille. Come vuoi che lo chiami ? - Ma, sor dottore, come la parla : sono il su' babbo ! - Se le dico che il su' :figliolo è un imbecille e se lei non capisce, vuol dire che siete tutti imbecilli in casa! E durante il diàloghino inco'.raiggiante seguitava a leggere e a fumare con la schiena rivolta all'allibito visitatore. Piccolo, gracile, pallidissimo : una gran testa a triangolo ro· vesciato ; il barbettino nero pendente dal vertice e una spazzola nera sulla base. Qualcosa di fratesco e di cinese nell'espressione. SeID[Prein moto e sempre in pensiero. Viene dai lambicchi del laboratorio di :fisiologia e dai cenacoli :filosofici di Firenze. In po– che settimane ha letto tutti i trattati e conosce tutti i malati. Scrive . e traduce in sei lingue, suona il violoncello, raccoglie e classifica farfalle diligentemente in grandi cassette di vetro; ogni tanto scompare e lo puoi trovare laggiù che pesca sulle rive di un ru– scello, nascosto sotto un cappellaccio di paglia. Per tre anni è rimasto in carriera. Un bel giorno se·ne è andato. Ed è ancora lag· giù in Africa di dove segue con passione d'innamorato la psichia– tria abbandonata [Per il sole. E nelle pause della febbrile attività di medico illustre, detta un sistema :filosofico .... Sul corpo rotondo un piccolo viso roseo, svagato : gli occhiali sem!I)re in [Procinto di cadere. Passa nelle corsie con aria distratta sorvolando i pazzi con lo sguardo che tutto vede ed annota. BibliotecaGino Bianco

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