Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

RIOORDO DI OESARE DE LOLLIS. Dopo i Reisebilder, ecco un altro libro postumo del De Lollis, Saggi sulla forma poetica italiana, dell10ttocento, pubblicato anch'esso per cura del Croce dall'editore Laterza. Gli scritti che vi sono accolti vi– tlero la prima volta la luce in periodici vari nel tratto di tempo che va dal 1904 al 1920. Tra i più antichi e i più vecenti c'è dunque di mezzo la, guerra : e si sa, che se il De Lollis, finché fu lecito non nasco.se il suo pensiero contrario, la guerra la, fece poi sul serio, benc hé più c he cinquantenne, andando volontario al fronte e in trincea. Eppure que– sto libro non ha nulla di raccogliticcio o di composito : vi s,i riconosce un 'disegno ben chiaro, nato in un cervello bene organizzato. Gli è che questi saggi riguardaq tutti uno dei tre o quattro problemi let– terari verso cui il De Lollis non cessò di appuntare, con appassionata tenacia, il più fine· acume del suo finissimo ingegno : quello deri.. rap– porti, nella nostra poesia, tra le tendenze realistiche e la tradizione · classica. Il De Lollis e['a vivacissimo, impulsivo, incapace di tenersi a freno quando una discussione insorgesse intorno a questioni culturali ,l'interesse nazionale, e ùalle sue stesse attituilini si l~ciava vo}entieri tentare a ricognizioni nei campi di quasi tutte le letterature europee: gli sairebbe sembrato, astenendosi, di tradir quella causa dell'umane– simo· di. cui aveva fatto la sua ragion di vivere. D'altra parte la sua probità di studioso, la sua disciplina mentale; la sua stessa ansia di possedere la verità lo portavano a ·riprendere, mediante nuovi assaggi ed applicazioni, l'interwtta esplorazione di questo o quel .filone pro– fondo. Di qui il suo heri diceb(lltnus, a distanza di anni, che è quasi un segno di eroismo in uno spirito cosi balioso e aggressivo, e la per– fetta organicità del nuovo libro. Della quale si ha la riprova in questo: che il lettore, nel yeder via via esaminata dal particolare punto di vista che ho detto la poesia del Leopardi, del Berchet, del Tommaseo, del Prati, dell' Aleardi, dello Za:q.ella, del Carducci e di altri minori, resta da ultimo col rimpianto di non veder sottoposti alla potenza dello stesso strumento di precisione anche i poeti della .Scapigliatura milan~se e il Fog11zzaro e il D'Annunzio e il Pascoli e magari il Gozzano. Sì avrebbe cosi un'organica storia della forma poetica moderna. L'editore Laterza aveva già pubblicato del De Lollis, lui vivente, un volume di Saggi di letterat11,ra francese (1920) e un altro su AleB– JJandroManzoni e gli,storici liberali francesi della Restaurazione (1926)., Tra il primo e il secondo volume laterziano erano intanto venuti fuori presso l'Istituto CrietofoJJo Colombo la terza edizione, accresciuta di · uno squillante discorso introduttivo, del .notissimo Cristoforo Colm:nbo B"bliotecaGino Bianco.

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