Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

310 A. Lualdi - Agostino Steffani è la sicura grandezza di Agostino Steffani. Lo Stabat Mater è un'opera di cosi alta espressione e cosi solida architettura, da non trovar l'eguale allora, e poi; i Duetti) gli Scherzi) le Cantate meri– tano di entrare nella biblioteca d'oro della musica da camera. La forma Duetto) ai cui si incontra già nel 1623 qualche saggio dovuto al romano Paolo Quagliati, fu largamente coltivata dal maestro veneto. In questa il suo genio raggiunse altezze fino ad oggi insuperate. Né il Bononcini, né il Clari, né il Martini, neppure l'Haendel, che questo genere imitò dallo Steffani, tanto meno il Mendelssohn, per dire dei più famosi, possono rivaleggiare con lui in tale forma di comlJ)osizione. Nei Duetti di Steffani la vera gran– dezza è raggiunta; ed è grandezza tutta spirituale, dovuta alla in– tensità espressiva del contenuto e alla stuipencla armonia e scor– revolezza delle forme. Prevale in essi lo stile imitativo; qualcuno, si presenta addirittura a canone. Ma ognuno ha un suo carattere, ispirato direttamente dalla 1poesia; e, fra i molti dei quali le parole non possono dire la bellezza, quello: Occhi) perché piangete) è tes– suto su una ·melodia di cosi profonda e umana espressione dramma– tica, che potrebbe dirsi monteverdiana, se la lunghezza del suo re– sipiro non ne tradisse l'età, più tarda. Non soltanto nella musica da camera, ma anche in quella tea.– trale e, naturalmente, in quella liturgica il carattere contrap– ipuntistico è fra i preminenti della produzione di Steffani. All'altezza,. e nobiltà grande della ispirazione corrisponde sempre altrettanta, ricchezza e spontaneità di polifonia; e molto ricorrere delle così dette imitazioni) cioè di quei motivi, o frammenti di motivi, che si rilJ)etono imitandosi e passando da una voce o da uno.strumento al– l'altro. Nella sinfonia del Marco Aurelio è un movimento in 3/4 che si inizia con una vera e propria esposizione di fuga. Nella squisita Aria: Io consolo i cori amanti) dell'opera Enrico il Le·one i canti del violino e della voce si intrecciano, si imitano, si richiamano nel modo ipiù soave e affettuoso : spontanei, espressivi, ispiratissimi. Delle composizioni di Agostino Steffani molte sono andate per– dute : fra queste, un' intera grande cassa di sue musiche spedita, dopo la morte, a Castelfranco Veneto. Ma molte sono rimaste: di queste, alcune pubblicate dagli studiosi tedeschi che ho nominati; non una nota, nel senso di una ediziòne organica, da noi. Onorare il nome di Ste:ffani richiamando in luce e diffondendone l'opera con la pubblicazione italiana di una scelta di musiche sue, ecco un c6mpito che mi pare doveroso, urgente e degno, per un'Ita– lia che si rinnova. ADRIANO LUALDI. BibliotecaGino B_ianco

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