Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

A. Liia,ldi ~alle e il petto dell'effigiato; dietro a lui, su un tavolo, sono la mitra e il bastone pastorale. Mitra e pastorale: perché questo mu– sicista fu vescovo. Tale il posto ass·egnato ad Agostino Steffani dalla Chiesa di Roma. « Tutte le strane cose che accadono presentemente alle persone stima,bili, - scrivevai nna gran dama, a,llo Steffani nel 1702, - t_utte le vicissitudini di questo secolo, e lo smarrimento in cui si ti-ovano -coloro che hanno ta,nto merito, non mi fanno, oggi, più tanta pena, e io me ne sento confortata, poiché tutto questo vi conduce a riavvicinarvi alla musica. Gettatevi perdutamente aid essa, ve ne prego. È essa un'amica fedele che non vi abbandonerà mai, che non vi ingannerà, che non è traditrice e che non vi è stata mai -crudele: perché voi ne avete ti·atti tutti i faia;cini e i rapimenti dei cieli, mentre gli amici sono tiepidi o ful'bi, e lt-' amiche, ingrate. Voi direte, signore: ecco dei consigli molto interessanti; ma che farci?>> La gran dama che scriveva al musicista in modo C08Ì sollecito dell'al'te sua e affettuoso, era Sofia Carlotta, regina cli Prussia, anima e mente colta e sensibile, studiosa di filosofia,, muRicista essa stessa. Dopo pochi anni, l'italian0 sarebbe stato intari ·ato cli rap– presentare e Rostituire il Principe palatino Giov-anni Guglielmo cli Dilsserldorf dura-nte le sue frequenti assenze, e sarebbe stato in– vestito delle più difficili e importanti missioni, specie per ciò che --– riguardava i rapporti tra Papato e Impero. In , tanta, antorità era, salito il diiplomatieo 8teffani presso le corti tedesche. « Quando venni la prima volta ad Hannover, ero un giovane di non ancora vent'anni. Conoi-;cevoi grandi mel'iti di Steffani, ed egli aveva inteso pal'lare di me. Mi accolse con grande bontà e si -affrettò a condurmi dalla principessa Sofia e dal figlio Elettore, presentandomi come un granòe virtuoso di musica. Mi diede le più•prezioRe_istruzioni perché potessi regolarmi durante il mio sog– giorno ad Hannover. Chiamato altrove cla affari di Stato, mi pro– pose al principe come suo successore e mi lasciò in pieno possesso -delle cariche e delle protezioni di cui egli stesso aveva goduto per lunga serie di anni.>> Fu Giorgio Federico Ha,endel a, scrivere così dello Steffani, cui non soltanto venerò come benefattore, che 1~ già raro, ma come maestro; e che, - è facile osservarlo in molte mnsiehe, - prese a modello cli stile. Ancora. La grande collezione Denlcmiiler Deu,tsoher Tonkunst, pubblicata dalla Società !Per la divulgazione dei monumenti musi– cali in, Germania, sezione bavarese, ha dedicato tre dei snoi pode– rosi volnmi ad 1ma scelta di opere dello Steffani. Il primo volume, BibliotecaGino Bianco ,.

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