Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

286 A. Pala.zzeschi - Stampe dell'Ottocento : il Teatro Paglia~o ghigno, col gesto, collo sguardo. La mano al fianco, squillava alto la cornetta tenuta con un nastro verde tra la testa e. la curva del dorso al posto del collo : gridava i nomi delle casate illustri, le vetture si avvicinavano e i cocchieri rattenevano a stento i cavalli che scalpitavano impazienti. Poldaccio apriva gli sportelli, s'in– chinava sberrettandosi fino ai piedi e faceva suonare i soldi della mancia dentro il berretto: « Signor Conte, signora Marchesa,» aiu– tandoli a salire; le dame avevano un sorriso anche per Poldaccio, una virgola nell'angolo fra labbro e labbro; dava occhiate maliziose a quelli dietro, il gobbo terribile, a quelli che fermi sul marciapiede volevano godersi quell'ultimo s 1 pettacolo; chiudeva gli sportelli; e i cavalli scalpitando si muovevano al trotto. Le dame disparivano nell'ombra delle carrozze grandi e oscure, luccicavano le gemme che adornavano'le'Ioro teste, e i cavalieri impettiti rrendevano posto al loro fianco o di fronte: pareva di vederle partire come in una scena del melodramma, tra un vecchio Silva ed un bollente Ernani, per una foresta ignota, verso un lido remoto, od un fatai convegno. La borghesina al braccio del marito, già ritornato alla realtà del prossimo domani, al suo traffico o ufficio, gli si stringeva al fianco · ancora tutta ebbra della lirica vicenda, col pensiero lontano, ad un guerriero intrepido, trovatore o bandito; ma al contatto di quel braccio, nel freddo della via o sotto l'ombrello, ritornava piano piano anch'essa, con qualche smorfietta in più, sopra il suo piano, · seco pensando : « meglio un uovo oggi che una gallina domani. >> Il popolino uscendo alla rinfusa si sparpagliava per le vie can– tando ; alcuno sulla porta del vinaio sfoggiava agli amici che lo ascoltavano in cerchio, un'ultima nota : O che desio morir .... Leonora addio ! E entravano a bere. BibliotecaGino Bianco ALDO P ALAZZESCHI.

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