Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

Lettera al Rev. Padre Enrico Rosa S. J. • 347 spazio, e civiltà cattolica la quale per essere e restare universale ha da prescindere dai caratteri singolari nostri o francesi o spagnoli o irlan– desi o polacchi, si ritroveranno gli elementi comuni che sono tanti, e si lasceranno vigoreggiare e :fiorire quelli dissimili, nati da altro che religione e papato. Ma l'ora che '.Ella con le presaghe parole della prima enciclica di Pio XI ha ben chiamata l'Ora di Dio 1 ), per essere solenne ha da essere limpida, e_non s'ha da credere che, generosamente e lealmente sciolto col Trattato e col Concordato ogni nodò politico, un altro nodo sia sfato serrato per l'intelligenza e la cultura italiana, e proprio da questo Governo e Partito dj gjovani. Umquantotto anni sono lunghi. Le nuove generazioni davano ormai al dualismo tra Sfato e Chiesa, tra Italia e Vaticano, un valore trascen– dente e simbolico, come a dire, di qua la Ragione e, dove la Ragione non basta, la Forza é, di là, ciò che la Forza non può ; di qua, le ragioni della Pratica, di là il diritto dell'anima. E questo contrasto perdev~ col tempo ogni aspetto occasionale e contingente; e s'allargava a signifi– care simbolic31_mentel'eterno contrasto ch'è nella coscienza di ciascuno ili noi, tra assoluto e relativo, tra spirito e corpo. E questo spiega perché molti non cattolici, da Benedetto Croce a Giovanni Gentile, .furono contro il Modernismo, soddisfatti di_ vederlo sconfitto perché sarebbe stato la cattiva Conciliazione, il subdolo equivoco fatto sacra dottrina. Avevamo noi regalato a un conflitto pratico, tra la Chiesa cattolica e lo .Stato italiano,, un valore ideale, come di conflitto tra il Mondo dei mondani e il Regno dei religiosi, che superava e annebbiava il conflitto stesso ? 11 fatto è che oggi il conflitto pratico e storico è risolto. Ma quel– l'altro che è intimo ed eterno, non lo è, non può esserlo; e l'aiuto che a ciascuno può dare e dà quotidianamente la religione per risolverlo, a noi cattolici la religione lo dava anche prima. Pochezza nostra se non siamo riusciti anc6ra con quell'aiuto a risolverlo una volta per sempre; ma ella sa che proprio dal continuo risorgere, rinnovarsi e rinfocarsi di quell'eterno conflitto sprizzano e sfavillano poesia ed arte. Creda, oggi e sempre, alla mia stima e al mio ossequio. u GO OJI!JTTI. 1) Vedi J,a OiviZtà Oattolica del 16 febbraio 1929, a p. 293. . Bib'iiotecaGino Bianco

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