Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

30 G. Papini Ma non c'è quella traboccrunza di fogliame ,e fruttarne che ralle• gra altri mesi, quella scoppiante gioia del terreno pregno che fa il moodo più ric,co ogni mattina. Uno solo è rimasto, della generazione passata e del ipassato se– colo, a grandeggiar frondoso sul lungo podere italiota e da lonta1I10 fa sempre un bel vedere. Ma ormai è stato assunto ai cieli della sto– ria e da UIIl pezzo i critici gli stanno fasciando il corpo sempre vivo colle bende mortuarie e i rituali magici che .son di pertinenza di questa corporazione del malagurio. I suoi coetanei son quasi tutti morti davvero : non son rimasti che due professori senza scuola. Uno, non potendo più insegna.re ai ragazzi, dà lezioni di storia moraleggiante su per i giornali; l'altro, liberatosi dagli studenti, .s'è messo a brancheggiar coi co– mici e manda per il inondo certi suoi facsimili d'uomini che gio– cano a nascondino e a moscadeca con facsimili d'anime. Bisogna aggiungere, per la giustizia, che tutti e due scrissero, ilil passato, ottimi rac,conti. · Poi c'è la turba magna del « secondo bando>>: romanzieri che ogni anno depositano nelle vetrine un romanzo non più brutto nè più bello di quelli degli anlili passati; poeti tragici che passan,o dal– l'antico al moderno senza poter ritrovare nè 1;1vera tragedia nè la grande poesia; poeti lirici che si provano a membrificare la vacuità interna secondo i moduli futuristi o neoclassici, ricorrendo volta a volta alla balbuzie negra, all'uta giapponese o alla canzone leopar– diana ; novellieri che scarica.no racconti a ripetizione secondo la baJistica della moda e le richieste degli impresari ben paganti; fam– tasisti che abbeveran le fantasie colle sgocciolature di bicchiere dei caffè parigini e madrileni quando non le rinfrescano coi cocomeri nostrali del Cinque e Seicento; stilisti bravi nell'ililtarsio e nel niello che non hanno nulla da dire ma quel nulla lo dicono nel più leggia– dro prosare del mondo; geni dell'avvenire che vivono raccattando i broccoli del passato ; profeti orfici e delfici che si fanno archi di trionfo a forza di fuscelli; e, qua e là 1 qualche solitario paziente, simile a un cammello imbarbarito. Più sotto ancora, rimanendo nella zoologia, quei pecchioni o ca,p– poni che Voltaire chiamava la « canaille écrivante, cabalante et convulsionnaire >>. I << boni taliani >> che son buoni, sì, ma non castroni, un po' an– nusa1I10, un po' spelluzzicano, un po' bevono ma poi finiscon col lasciare la letteratura ai letterati e col rivolgersi a negozi più con– clusivi e a trattenimenti più disoppilanti. S'ha voglia a far << bat– taglie 'del libro>> e << fiere del libro)) : si riuscirà .a mettere i libri in tasca alla gente per decreto reale ma non a farli leggere ed ammi– rare : li avranno sempre, come educatamente si dice, in tasca. E BibliotecaG1noBianco

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