l’ordine civile - anno II - n. 23-24 - dicembre 1960

.A pag. 30 l'ordine civile Forse che l'amore verso la nostra famiglia significa odio per la •famiglia del vicino o anche solo disconosci– mento -della .sua esistenza? O forse non è proprio vero il contrario: che. non po– tremo mai riconoscere gli altri se prima non riconosciamo noi stessi? non è mai in antitesi col progresso sociale e politico; che' il sentimento è sempre al di sopra degli uomini e non contro· di essi; che la giustizia e la libertà non sono realiz– zabili se scisse dall'idea dell'amore; che è assurdo pro• mettere un castello negando la pietra. E' dall'amore per la propria individualità che nasce l'amore verso gli altri; nasce una unione ché non ha bi– sogno di costituzioni, di vincoli giuridici o riconoscimenti pubblici. F'orse non è privo di significato storico il fatto che un I vecchio, nella vicina Francia, si appelli -disperatamente a questa realtà e indichi la via a tanti bambini che si tra– stullano con balocchi più grandi di loro. E' dall'amore che nasce il rispetto e dal rispetto nasce la pace. . In questa •sua funzione morale la « Patria >1 ha ancora molto. da dirè e si pone come l'unica cattedra valida per rendere coscienti gli uomini che un sentimento naturale C;è qualcosa nell'animo degli uomini che le manovre politiche non possono scalzare ne annientare. Ci sono ·dei vincoli sentimentali che non possono essere violati, perchè i facendolo si violenta ciò che di div:frio vi è in essi: si vio– lenta Dio. Il «Popolo» e i cattolici baschi"'' In contrasto col generoso e nobile atteggiamento assunto dalla Spagna nel corso del recente dibattito sulla que– st'ione dell'Alto· Adige all'ONU, dove i rappresentanti del Governo del Ge– neralissimo Franco si sono schierati al nostro fianco votando a favore delle tesi italiane, vi è da osservare con rammarico che l'organo ufficiale del partito di maggioranza, diretto dall'On. Moro, non intende recedere da certe superatissime posizioni polemiche an– tifranchiste e antispagnole c'he, date le premesse storiche e ideologiche, do– vrebbero essere oggi appanag-gio esclu– sivo dei gruppi marxisti. La Spagna, quella anticomunista, quella di Fran– co .:._ tanto per intenderci - è a fianco dell'Occidente, legata da una alleanza materiale e spirituale simbo– licamente suggellata, coram populo, dell'abbraccio che Eisenhower diede a Franco ~ll'aeroporto di Torrejòn nel dicembre scorso, al termine della sua trionfale visita in lspagna. Chiunque, sotto qualsiasi pretesto, si pone oggi contro -questa Spagna, l'•mica politica– mente vera e vitale, si schiera in modo automatico contro l'Occidente, perché viene a trovarsi subito a stretto con– tatto di gomito con il mondo social-. comunista, che di ·questa posizione anti– spagnola ha fatto uno dei suoi capisaldi propagandistici più assurdi e insoste– nibili.: molto bisognoso-, appunto per– ciò, del soccorso degli utili idioti. Ora, « Il Popolo >>non dovrebbe di– menticare che nella sua qualità di or– gano ufficiale del partito c·he detiene la maggioranza del potere - per non dire, in pratica, tutto il potere - ogni suo atteggiamento acquista un signi– ficato schiettamente « governativo >>. Cerchi dunque di andare un po' cauto• con tutte quelle sollecite pubblicazio– ni di appelli, la!.)lentele e geremiadi dei vari comitati antifranchisti che tro– vano tanta compiacente accoglienza nelle sue pagine; a volte - incredi– bile dictu! - perfino con maggior ri– lievo tipografico. che nell'organo -co– munista, come è accaduto giorni fa cçn un ennesimQ appello per l'inesi- POLEMICHE sten te problema dei carcerati politici spagnoli. Sulla falsariga di questa preconcetta ostilità, « Il 1Pop0Ta >>ha offerto ·di re• cente ai suoi lettori un servizio che di– mostra, oltre tutto, una sconcertante ig110ranza sui fatti più elementari della storia e della vita _spagnola. • L'autore, Massimo Olmi, pretende di giustificare il· separatismo basco co– me un fenomeno schiettamente catto– lico e arriva a dire, riferendosi ad un immaginario interlocutore: cc Adesso capiamo tuito. Cattolico praticante e chiaramente non franchista, non pote– va che essere basco ( o 'forse anche ca– talano)>>. Più ava nti sostiene - ed è una frase che fa; rabbri.vi, dire, per la ignobile sacrile·ga falsità - che « il Paese basco non conobbe una sola chie– sa incendiata, un solo sacerdote ucci– so >>.Tutto questo sotto un titolo che è purtroppo vero, ma non -nel senso• vo– luto dall'autore: (< I baschi non dimen– ticano il presidente Aguirre >>.Questo Aguirre, capo dello ,Stato separatista, è uiorto 'da poco in esilio, dimenticato e respinto da tu!ti. Cattolico espuriò condannato dalla Chiesa· nella Lettera Collettiva dei Vescovi della Spagna, alimentò nei suoi compaesani il più assurdo e irresponsabìle estremismo se– paratista, gettandoli, infine,- nella mor– sa della dittatura e del terrore mar– xista. Lui si lavò le' mani e fuggì al– l'estero. Certo: i -baschi non lo dimen– ticano. Non lo dimenticheranno mai. Lo stato separatista basco venne creato - opportuna precisazione del- 1 '0lmi che però :r'ion capisce il signi– ficato di quetla data - il 5 ottobre 193·6, cioè tre mesi dopo l'inizio della rivoluzione, quando la repu'bblica, per– duta ogni parvenza di legalità, era già finita nelle mani degli agenti bolsce– vichi c'he stavano sovietizzando tutto il Paese. Queste cose non le inventia– mo noi: le ha lasciate scritte- in un memorabile articolo pubblicato dal « J ournal ·de ,Genevr.e » il .cattolico - di centro sinistra Alcalà Zamora, primo LUCIANO BRUNELLI presidente ,della Repubblica spagnola. defenestrato e costretto alla fuga dopo il colpo di mano del Fronte popolare nell_a primavera del 1936, poche setti– mane prima della rivolta nazionale. E la data del 5 ottobre 1936, scelta, molto a proposito per concedere ai baschi separatisti di creare il loro as- I surdo staterello, era il secondo anni– versario della sanguinosissima rivolu-' zione delle Asturie - il famoso cc oc– tubre rojo >>- primo tentativo fallito dei' marxisti di impadronirsi del ·po• 1 tere. Ecco quindi la «gloriosa» e « cat– tolica » genesi dello stato separatista , basco. Davvero commovente. Proprio cc dolorosi, laceranti ricordi>> come seri-, ve l 'Olmi: lui per rimpiangere, nella voluta ignoran~a dei :fatti, quelle pa– gine obbrobriose; i cattolici spagnoli, I compresi quelli . baschi,- per esecrarle, e maledirle. H -disinvolto inviato de « Il Popolo )), che - ri:fà . la storia a modo suo, do– vrebbe leggere .il libro dell'Arciv'escovo·I di Granada Mons. Garcìa y Garcìa de I Castro, « La tragedia espi,_~itual de Viz– caya », e il volume del Cam:>nico della Basilica di .San •Pietro in Roma, Mons. Altabella, con prologo del Vescovo di I Vitoria, dal titolo « Il cattolicesimo dei nazionalisti ba:Jchi >>- con dati del- i l'Archivio di Ricerche Storiche - che riporta, oltre ad una abbondante do– cumentazione sui misfatti compiuti dai separatisti- :baschi, l'elenco dei sacer- , doti e dei religiosi massacrati p.ella sola . _Diocesi di Vitoria, che furono 47, oltre a numerosi novizi e seminaristi. Gli si potrebbe ricordare che 1700 bambini baschi furono portati nell'URSS e che 200 di questi partirono senza il per– messo dei genitori: furono letteral– mente rapiti, per gettarli - come ci racconta il Padre Pietro Alagiani S.J. nelle sue memorie di ex png1oniero - in quella sterminata galera siberiana, dove molti perirono di stenti e altri, .mescola tisi aHa :feoci·a ,del -luogo, di– vennero spietati delinquenti braccati dalla polizia sovietica. Le chiese pro:fan.ate, distrutte, sac– cheggiate dai rossi baschi e separati– sti « cattolici>> sono circa un centinaio. Molte, doop essere state depredate di quanto contenevano di valore, furono fatte salt1n-e in aria, cQI!l~ ll,vv~nn~ a

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