l’ordine civile - anno II - n. 23-24 - dicembre 1960

.... :- '- • Oltre 'il com.un1smo e il I / - ~- La situazione interna italiana si va ormai chiarificando, arri~ata com'è a 'restringere la sua dialettica di sviluppo _at– torno alle solè forze politiche effettive e determinanti e a dissolvere rapidamènte le· zone ~equivoche interme_die che an- cora persistono. ' •• La. presenza delle due forze impropriamente definite cc estreme » di rcc ·destra e di sinìstra >>cost_ringe alla necessità di meglio deli:mitare e caratterizzare l 'cc area democratica >> arrivando. così 1 a porre in evidenza la realtà di una situa- ' zione che non è ormai più possibile ignorare. . • L'cc arco democratico>> oggi in,ltalia non si ·est~nde più, • còme avveniva in ·passato, e come ancora avviene nei paesi. europei politicamente meno evoluti, su tùtta la nostra realtà politica; e non è più capace di esaurire e di determinare la evoluzione. La dialettica· politica nÒn è ormai più affare in– terno alle forze. liberaldemocratiche. Esse non sono più in grado di ipoteèare ~l futuro della nostra storia. L'evoluzione politica dell'avvenire è ormai svincolata dagli schemi della «'Rivoluzione>> liberale. E, come aspetto tecnico della mu- - .'tata situazione, il Parlamento, -come tale, non è più capace di esprimere, al di fuori dei partiti nessuna propria soluzione politica. L'area democratica è la piattaforma ideologica di tutte •quelle forzè politiche - che i partiti rappresentano solo àpprossimativani.ente; e talvolta anche in modo non corri– spondente - sostanzialmente nutrite dal liberalismo come originario uniéo ideale. E, ormai cc convergenti>> sullò ·stesso programma di origine politica, si avviano a rappresentare una forza unica néllo schieramento futuro. Il «centrismo)>, come ·.strumento di como,do della Democrazia· cristiana già sep– peÌlito dal fallimento elettorale della legge maggioritar1a del '53, è ·resuscitato come stru:p1ento necessario di unifica– zione .sostanzia~e di fronte all'assottigli_arsi del cc margine>> di vantaggio delle forze liberaldemocratiche. Questa for~a sostanzialmente unita mostra peraltro l'esau– rimento della s~a vitalità ~ ~elle sue possibilità avvenire. Ed è difatti già avviato a ridursi alla solà difesa passiva. E ri– vela inoltre, ad un esame più approfondito, una consisten– za quantitativa! ben inferiore a quella ufficialmente denun– ciata dai partiti che rappresentano. ~er valutare al giusto la sua éonsistenza occorrerebbe attendere che sia terminato il travasò ( che [ ~ poi un passaggio)_ c~e essa acc_oglie_ancor~ _ dalle ·due zone[ mcerte, e che costituisce una riserva onpa1 prossima ad es;aurirsi. E occorrerebbe il venir meno d~lla pregiudiziale d~l « nari:ito unico dei cattolici >>che impedisce a molti di questi di qualificarsi politicamente al di fuori della liberaldetliocrazia. Si tratta di una forza politica or– mai sostanzialn.'ente conservatrice, e nel cui interno i più con- · servatori - e quindi i più arretrati nel pr~gresso della ~sto– ria -~ sono proprio i. suoi più _intransigenti custodi e difen– sori. E sono -dif!tti quelli che, prima degli altri, la evoluzione politica· condam\.a inesorabilmente al declino e alla sparizione. Chiusa nella ristrettezza 'dei suoi schemi ideologici, la • liberaldemocraz:ia si dimostra incapace di comprendere la v·era essenza d~lle .forze politiche che la superano e la tra– scendono; e continua ad illudersi, ·di rappresentare la spin– ta evolutiva verso l'avvenire. Ma la sua strada è ormai una via chiusa, capa:ce solo •di immettere sulla piattaforma di una dittatura di paite. E continua ad applicare alla nuova real– tà i suoi schemi di ,classificazione ormai insufficienti. ,, Le sfugge il significato storico del comunismo _come espressione concreta· dell'intima assurdità. del sistema libera– le; e le sfugge ,la sua esigenza di giustizia che, se pure ri– cercata al solo Jivello materialistico, ha ]."adici ben più pro– fonde; e che non è possibile quindi appagare con il benesse- \.,) f I di Antonio De S~nct'is· re economico·. E le sfugge dal fascismo il significato di de– nuncia consapevole e brutale dei :tnali del liberalismo, e 'la sua esigenza dell'ordine che si .appronta necessariamente su tutto l'ordinamento dello Stato, e sul suo caràttere essenziale che è l'autorità, La storia e le concezioni. politiche progrediscono, 'la– sciando irrimediabilmente ind,_ietro quelle forze che s'illu– dono di trovarsi al centro di un sistema statico e definito e si cullano in un sostanziale immobilismo storico. La dialettica destra-sinistra sta p~r essere defin~tivamente superata. Essa è rimasta valida solo all'interno della liberaJd.emocrazia. ,• . Ed ~ una polemica _sterile·, irccademistica; che concerne ormai soltanto• differenze di combi1,azioni formalistiche. Nel– la nostra· attuale situazione l'antiça classificazione derivata dall'i:mmagine del parlamento sta per divenire inadeguata a· qualificare il complesso delle for~e politiche. Nop_ è più possibile considerarle staticamente disposte a semicerchio, dal momento che si trovano ormai ·-differenziate -e dÌstanziate su una linea, - dallo sviluppo contorto, che rappresenta il cammino_ progressivo delle concezioni e delle istituzioni po- .Jitiche. E non è possibile comprepderne il significato e 'a evoluzione da posizione frontale; :çna solo da una terza d~– mensione che permetta di compren:dere nel quadro anche le premesse, e le prospettive future E occorre tener conto che esse non rappresentano uno Jchieramento fisso e deli-• ~~~ato ~ ~mmu~abile,. ma un insi~me _aperto àll'inse:irsi 1 e dismsenrsi continuo di forze nuove) e diverse. E che si muo– vono non già· nei limiti dello scheJlla ·dialettico rivoluziont reazione, ma nella libertà di imfentiva che determina il progresso dellfl storia. t . Avanti alla liberaldemocrazia 1sulla -strada ·della evolu– zjone politica - dove. pe_rtanto ~Jn è più di una destra e di una sinistra che occoi:re parlarJ, •ma semmai proprio 4i una avanguardia ·,e -di_una retrogua~dia - si trovano dunque ormai già il comunismo e il-fascismo (inteso quest'ultimo nel suo senso vero di superamento coscìente del liberalismo, nel– la ricerca di una soluzione nell'ordiµe). Perchè il comunismo a:r:ri:va paradossalmente · a supe- • rare il liberalismo proprio portan~one gli estratti priiicil'ii alle estreme -derivazioni conseguenziali; e continuando a~ affermare quegli ·stessi printipi e a proclamarsene anzi ( e no:p. senza ragione) il più corrente inte;rprete. E « democratici i> con.tinua infa~ti a qualificare ·quei regimi 'Ch'esso arriva ad instaurare con la rivoluzione. La d~ttatura ·di parte trova in– fatti il suo principio legittimamente! proprio in quella astrat~ t11-libertà assoluta; che - se spint~ alle sue estreme appl~– cazioni - dimostra la sua impossipilità a costituirsi, senza contraddire se stessa, un qualsiasi:..limite normativo; e arri– va conseguentemente a dover legittimare il diritto del più· forte. Ma all'interno del -comunismo\ ( e quindi nello Stato co– munista) i principi stessi del liberalismo appaiono ormai so– stituiti. E il principio di autorità, iche era stato cacciato. in· nome d_ella parità dei diritti, rientra qui in nome dell'istau~ razione della « giustizia_ sociale >>. 'E 1 10 Stato si ricostruisce su una base, sbagliata si, ma unitar~a; e fornisce quindi la « forma >>autoritaria. giusta, cui m~nca, per essere valida e garante al bene, la « conversione >>dei principi. D'altra parte il fascismo si è pbsto coscientemente come tentativo empirico, aniicipator-e, d~ 'superare d'un balzo lo sfacelo cui il liberalismo aveva avvi~to lo Stato, e di iniziar– ne direttamente la_ ricos~r_uzi?ne· su ,ltr~ base. Una ba~e !d~af listica, e superatnce, qumd1, anche -d1 quella materialistica del comunismo. E sono queste le forze che nella • avànzata si '-- , t

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