l’ordine civile - anno II - n. 23-24 - dicembre 1960

La • • cr1s1 Tempi radicali sono giunti in Francia e si stanno veri– ficando anche in Italia. Quel che di .compromesso con il re– gime -parlamentare e con l'agnosticismo Statale poteva legit– timamente sussistere nel regime ,del generale De Gaulle è stato consumato con una velocità che era dif ficilè prevede– re. Nonostante il laicismo, il materialismo e l'indifferenti– smo che due secoli di falsa cultura e mezzo secolo di falsa civiltà hanno seminato in tutti gli · strati della popolazione francese, la Francia non riesce a calarsi nel sistema· senza. vigore di ideale e sen;a potenza di creatività che è il mo– dello sociale della storia presente. Credevamo e speravamo che ·questa novazione potesse verificarsi ·senza tragedie e che il generale De Gaulle po– tesse unire in sé la vi.a. della vi·ta con quella della ,pace; neanche una nuova costituzione ha salvato la Francia dal dilemma incredibile e paradossale, dall'umiliazione di una dura e brutale lotta, che consuma ogni falsa civiltà ed ogni falsa purezza. • O la Verità o niente. Dopo ottant'anni di democrazia cristiana, il dilemma del Sillabo riemerge inarrestabile dal ghetto archeologico in cui la cc prudenza dei prudenti » e la «.sapienza dei sapienti>> lo avevano rinchiuso. Il generale De Gaulle si trova arbitro innanzi ad una querelle che non può essere mediata perchè questa non è l'ora della pace ma quella della verità. J n qU:est 'ora non esiste possibilità di arbitrare ma sol– tanto quella di scegliere. Anche per il Capo dello Stato della va Repubblica. (N. ,d. R.). La crisi della democrazia -parlamentare francese ( del «sistema», come dicono qui in Francia) ereditata dalla IIP e Iva Repubblica, è ora, con la Quinta, nella sua fase acuta. E' una crisi cc concreta >> ·che investe tutto : l'istituto repub– blicano, le· strutture politiche ed amministrative del paese, i principi fondamentali sui quali può poggiare uno Stato. Merita dunque rilevare quali siano ·i nuovi elementi i:Ò.seri– tisi in ,questo processo e quali possano essere le loro influen• ze. Quale sia il metodo, o meglio le «manovre», per ten– tar di arrestare il processo di decomposizione, acceleratosi in questi ultimi tempi. Se in sostanza il generale De Gaulle, •che impersona questa ya Repubblica, abbia o meno _nel suo gioco quelle ·carte necessarie per determin_are un « nztovo >> corso ·della Storia francese. ·un corso valido che tenga· conto di un fattore essenziale e necessario: « ad una ideologia che muore, quando altre ·continuano validamente a vivere ( e ci riferiamo a quella comunista) » deve succedere un 'altra ideo• logia o tutt'al più una formula amministrativa perfettamen– te capace di competere con l'ideologia concorrente. * * * La rivolta del 13 maggio 1958 resterà una data impor– tante nella Storia d_ella Francia moderna. Essa è stata pro– vocata da un lato dai nemici tradizionali del Sistema, t;a i quali si annoverano sia i fedeli del generale De Gaulle, sia l'estrema destra, i inonarchici, gli anarc4ici ed i resti del romanticismo fascista e nazional-socialista francese,. dall' al– tro dagli europei d'algeria opposti al sistema, non per il principio, ma perchè esso non era capace di formulare ed applicare una politica che gli soddisfacesse; infine, terzo fat– tore, dai quadri delle forze armate, ed in particolare da quelli intermedi formatisi alla scuola politico-militare in- docinese. • Essa non è stata originata dunque da una «ideologia», 1(, francese di Lucio Giadorou in antitesi a· quella esistente (se ai è esistita), ma da una serie -di •«motivi >>a vòlte contrasftanti. Ne uscì vittorioso il «clan>> del generale De Gaulle, f.iÙ abile e tempestivo. ,Si con~t~ta ~unque. c~e la vitto~ia ~r~ise per una coincidenza di motivi di opposizione che rmscird,no a spuntarla sui cc moti– vi>> che tenevano unita la prece,ente maggioranza. Non si par~a quindi di rivoluzione, ma soltanto di un « brusco >> avvicendamento al govern_o del Paese di un gruppu d'uomini, senza -:-che gli istituti dello Statr fossero particolarmente presi di mira.· E' con un referenium infatti che è stata ac– cettata la nuova Costituzione; è on elezioni regolari che è stata e_letta l'Assemblea Nazionale ; è con un collegio eletto– rale di secondo grado, molto più numeroso dei precedenti, che è stato eletto il Presidente della Repubblica. Sarebbe però negare l'evidenJa, l'affermare che il gene– rale De Gaulle sia venuto al pote~e soltanto per « rifare un a_bito ~ a!la de~?crazia. ~rance_se 9 !''? « ria~s~sta~e >>~lcune situazioni quasi ·msolubih lasciateJh m eredita dai suoi pre– decessori. La visione storica dell'attual Presidente della Repub– bli_ca abbraccia n~to~iamente .un I campo vastissimo e pro– prio ~>er -questo 1 etichetta di « *omo nuovo », coniata lal s~o nguard~, ha trovato credito !tanto in Francia che ,I- •l estero. Sara certamente alla fine! del suo mandato, e forse a più lunga distanza di tempo, fhe potrà essere stabilito se questo risponda a verità. Com,nque atteniamoci ai fatti noti. Quali sono le intenzioni di fe Gaulle? Sul piano isti– tuzio~ale egli ?re~erisce il n:gime • emocr~t~co _presidenzi~le. Sul piano costituzionale sostiene h necessita di un esecutivo autonomo, facente capo alla sua ~ersona, ed un legislativo, in sott'ordine, che « possa rappreseintare le debolezze umane, ma che eviti l'isolamento tra il f otere e il Popolo >>.Sul terreno politico ammette l'esistenz1, dei partiti, pur sperando che essi si riducano, alla moda inglese ed americana, a dlile soli, uno conservatore e l'altro labtrista. Sul _pian~ ammirti– strativo il sogno del Generale è la riforma dei distretti am– ministrativi del paese, che al posto dei dipartimenti di napo– leonica memoria, dov;rebbe ricalc~re grosso modo la carta geopolitica del periodo monarchicljl, sicchè gli antichi pri~– cipati verrebbero rimessi in auge. Questo ultimo program~a rispecchia il carattere essenziale di IDe Gaulle che sollecita la cancellazione delle opere più cel~bri dei suoi più celebri predecessori diretti. I. Quanto al resto il generale stesso afferma: cc per le que– stioni .tecn~che basta mettere a_l ·~avoro qualche . pr?f~ssore e· qualche mgegnere per arrangiare le cose)). Qumdi I pro– blemi di carattere economico e sdciale, quali la collabora– zion~ tra capitale e lavoro, la r~ppresentanza delle cate– gorie, la presenza dei sindacati, i· coordinamento tra pro– duzione e consumo, la necessaria oncorrenza delle entrate dello Stato alle spese per l 'attuazio e « dei vasti piani>> ipo– tizzati da De Gaulle, tutto ciò "piomba sulle spalle dei « grandi commessi», senza che una e dottrina>> ·delimiti le r't• sponsabilità e le competenze di q esti ultimi. In senso con– trario dunque, ma con risultati e ali, si ritorna ad uno dei grandi mali •delle passate repubbli e, che lasciavano arbitri proprio •questi •cc grcinds •commis >>,·vista la carenza dei go- • verni. Un a'ltro aspetto è naturalme e quello, centrale, della « continuità del Potere», tanto p ù fondamentale per De Gaulle che egli desidera cc rifare Jl anche per le generazioni future. Ci sono tre metodi perchè un Sistema possa conti– nuare a diffondere nel tempo la s a dottrina. Il primo coq– siste nell'appoggiarsi ad una ideol, gia completa. Il secondo nell'instaurare una amministrazion sufficiente che soddisfi

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