l’ordine civile - anno II - n. 22 - 15 novembre 1960

r _,/ l'ordine civile tista ed attivista, in cui Israele diventa con la tenacia e l'ener– gia del proprio sforzo, Messia a se· stesso. Questo rischia di far cadere Lsrae~e in una concezione assolutista del proprio diritto e a fargli quindi _svolgere una politica che trova la sua moralità nei suoi desideri e nei suoi risultati. • I politici sionisti hanno utilizzato la speranza religiosa dell'Israele carnale, la sua umile ,fiduciosa attesa nel Giorno del Signore e nelJa grande reintegrazione come mito politico, com·e·.strumento di -movimento di massa. •E questo è il grave peso che grava oggi sullo Stato di Israele. Come il pessimi,smo cristiano, così il messianismo sioni– sta da una grande rilevanza alla congiunzione tra lsra-ele e Palestina, tra popolo di Abramo e terra promessa. • Ma la Palestina non è più la terra promessa : essa ha cam– biato irremissihilmente destino e significato. Ormai essa ha, nella storia universale e nella storia sacra dell'Umanità, un nome nuovo: i Luoghi Santi. E' ,per questa ragione che la Palestina non ha più nessun significato per rispetto ad Israele come popolo, sia esso con– vertito al Cristo od incredulo ad esso. Il rapporto tra il po– polo di Israele e la Palestina •è stato sp•ezzato per sempre dalla Crocifissione: ed. è stato sostituito dal· rapporto della Chiesa con la Palestina. Israele non può trovare alcun rapporto con l,a terra di Abramo che abbia significato sacro -se non me– diante la Chiesa, nel tempo della sua conversione. E per questo che il rapporto del popolo di Israele con la Palestina non ha più ·alcun significato messianico._ E' ,questa la ragione dei sionisti nei confronti del piccolo partito orto– dosso dei << Netore Kartai >>, che contesta l'illiggittimità di un insediamento << umano >> e « politico » rii ls-ra-ele in Palestina. E tuttavia è anche l'erroneità del messianismo laico del sio– nismo che attribuisce un valore assoluto a questo insediamento israèliano e conferisce un significato storico straordinario ,ad Eretz lsrael, utilizzando il sentimento di compimento della Bibbia che un insediamento in Palestina non può non evocare nel popolo -di Israele. La sacralità che il possesso della terra palestinese ha nella coscienza di Israele è là base del mito sionista. I-1 poli– tico sionista una della potenza suggestiva -dell'evocazione scrit– turale per suscitare un patriottico assoluto, per fare di Eretz Israel, uno stato unico, mediatore tra occidente ed oriente. Quanti testi ,dei pro.feti posso-no offrire -la loro potenza evo– cativa alla suggestione del politico Ora il problema centrale per la pace di Eretz Israel _e di Israele, per la pace di Isacco e di Ismaele, per la pace del .popolo prediletto e delle nazioni, è la desacelizzazione (vo 1 r– remmo dire: la « demistificazione») del rapporto tra Israele e· la terra palestinese ed il riconoscimento del-la vera sacralità • di cui la terra palestinese è ormai segnata: è il riconoscimento di Gerusalemme non più come città del Tempio e del gran Re ma restituita, come ai ·tempi di Abramo, al sacerdozio di Melchisedec, al sacerdozio del paue e e vino, al sacerdozio senza genealogia : cioè al Cri-sto. Gerusalemme città della Passione, Morte, Resurrezione ed Ascensione del Cristo : Geru– salemme città del Cenacolo, dell'Eucaristia e della Pentecoste. E' questo che il Santo Padre Pio XII chiese più volte. E non nel .senso della attribuzione -di Gerusalemme alle nazio– ni cristiane, ma nel senso di una internazionalizzazione della città. Il carattere -sacro di essa non era riconosciuto mediante un posseso particolare assegnato alla Chiesa o alle chiese o , alle nazioni cristian'e, ma mediante uno spossessamento di ogni nazione determinata e l'attribuzione alla società mon• 'diale dei' popoli mediante l'organizzazione delle Nazioni Unite. E' certo molto meno di quanto chiedevano i Crociati ... Ep-pure questa internazionalizzazione di Gerusalemme riconoscerebbe • l'attuale significato della Palestina nei suoi veri termini ed impèdirebbe ogni falsa sacralizzazione, sia quella del'Antica Legge che quella dell'ahuso di essa. Essa toglierebbe così· allo Stato di Israele ogni falsa sa- pag. 23 cra.Jità, ogni messianismo mitico e tempornle : rnnderebbe cioè lo Stato di Israele veramente Stato, lo radicherebbe veramente nell'ordine civile, strap:pandolo alla confusione di religioso •(-o peggio q.i pseudo-religioso) e di politico in èui oggi si perde. Il riconoscimento della autentica sacralità -della Palestina renderebbe autentiche e solide le fondamenta dello Stato di . Israele proprio come Stato. Perdere la pretesa ,ad un'unicità ed a un'esamplarità, pseudo-messianica; liberarsi dall'ossessio– ne di un compito storico e assoluto, radicandosi nel mondo relativo ed umano ,legE Stati diventandò uno Stato fra tanti e perciò ·veramente Stato: questo ottenebbe Israele __ con la rinuncia al possesso peculiare a Gerusalemme. Israele ,pos– siede;ebbe Geru;;alemme assieme a tutti gli alt1·i popoli, il :mo poss•esso ,di Gerusalemme sarehbe parte e momento del possesso di tutti i popoli. E la pace tra Isacco e Israele, trn Stato di Israele ed i popoli ar·abi s,arehbe una conseguenza pressoché inevitabile di questa comune rinuncia al .po-ssesso di Gerusalemme. La storia ,sacra domina e condiziona sempre ]a storia profana. Altrimenti ... Altrimenti, Eretz Israele non _sarà un pegno di salvezza per il popolo cli Israele, non sarà un pegno di pace per il mondo, ma sarà un'occasione di odio e di confu– sione per il popolo che oggi ne è legittimamente fiero e di i.mbarazzo di discordia per le nazioni cristiane che oggi guar– dano ad esso con simpatia. Nulla è così importante per la verità della religione e' la giustizia politica quanto la distinzione dell'una dall'a-ltra. Israele ,deve -cominciare a comprendèr-e veram-oote ,que– sta fo-ndamental,e verità cristiana ,della sua stessa vita di -p-o– polo e non soltanto a usar-ne dC'l suo riflesso e delle -sue con– seguenze neUa vit-a -delle nazi-oni cri,sti,ane 1come occasione politica di emancipazione politica -e di accrescim~nto deUa influenza civile -di Israele. Basterebbe questo semplice e difficile fatto ( difficile per– ché richiede molto dall'orgoglio de-1 po,polo di Israele come del 1esto anche a quello' arabo) per mutare tutti i termini del problema politico .interno ed internazionale di Israele. • Il messianismo sionista ne riceverebbe un indiretto ma decjsivo colpo: un grande patto di solidarietà legherebbe Eretz lsrael alle nazioni cristiane e si aprirebbe la via all'intesa con le nazio~i ara·be. Alti·imenti il messianismo sionista sarà invincibHe: e questo messianismo porte_rà _Is_r~ele contro I~r~ele_ e far_à di Eretz Israele un segno d1 d1v1srnne tra l~ nfz1om cristiane. 11 -passo analogo a quello faw~ dalla Chiesa verso Israele, che Israele dovrehbe fare verso la Chiesa ne risulterebbe ostacolato, diminuito, se non impedito. Tuttavia il passo fatto dalla Chiesa nel riconoscimento della parentela del'Isr;;de secondo la carne' con Israele se– condo lo spiri.to rimane e non è condizionato dalla risposta di Israele. Essa ha in se stesso tutte le condizioni per sus– sistere e per domin'are la storia : per attirare, in un modo o nell'altro, la risposta inevitabile di Israele. La Chiesa og.gi non può non chiedere al ,popolo di Israele di ricono,scere il Cristo come appartenente ad Israele, così come non può non cliiedere, allo ,Stato di Israele, di rico– n~scere Gerusalemme come appartenente, dopo •Cristo, a tutte . le nazioni, che sono o ,:aranno chiamate a divenire c1·istiane. Saprà la pienezza di Israele, cioè le_ energie migliori, la melior pars del popolo ehreo _edi Eretz Israele riconoscere il valore storico decisivo che tali attese -cristiane hanno per il popolo di Israele e pu il suo Stato in Palestina? Questo è un grande e decisivo problema, un· test della sapienza e della virtù che la storia, con le sue elevazioni ed i suoi abissi, ha maturato nel popolo prediletto. I cristiani non possono che, ora come sempre, crede1·e, sperare e nell'aitesa che il Signore Convei;ta in luce del mondo la cecità di Israele. I GrnvANNr BlGET-Bozzo Direzione, redazione e· ammini!trazione: Roma • Via di Porta Castello, 13 • Tel. 561.279 Direttore: GIOVANNI BAGET-BOZZO -- Redattore re!ponsabile: OOMENiCO DE SOSSI _ Tri~. 1 L. 600 bibli Autorizzazione del Tribunale di Roma !Il. 6923 del 30 maggio 1959 ABBONAMENTI: Annuo: L. 2.000 • Sem.: L. 1.100 Tip. AllS•GllAP. Roma - Via ·Banchi Vecchi 12 • Telef. 652.576 la e

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