l’ordine civile - anno II - n. 19 - 1 ottobre 1960

b pag. 20 da queHa ,della ,ragi•one -da quella ,d-ella virtù infusa ,di Fede, deigli ,stessi d,oni, deli1o istesso •dono di intelletto, anche .se egli part•ecipa a tutte queste ,cose. La differenza è questa : 'lutti quei doni illuminano la menite -del c-risriano in .11agione della sua _perfozio-ne cristiana personale. Hanno cioe un oggetto determinato ,che è appunto il perfetto inserimento ,del ,cristiano nel Cristo. Nel oaso deHa •profezia, i,l lume profeti•co .si estende invece al co·mpimen,to della Chiesa, alla sua penfezione fi.naJ.e, a-1com– pimento •e alla ·perfezione ,dei -singo!li ist•ituti e •co-rpi ,sociali, che nella Chiesa sono o ,che in ·qualche modo a•d essa si ,rife– riscono (il che vale per ogni :nazione, ,per o·gni ,corpo socia,le). Ora ,è ,chiaro che non vi •è contl'laddizione tra ·Ì'l lume ,della ragione, quello della fede e i,l carisma profetico: come non 'Vi è contraddizione .tra questo e ,gli a:ltri carismi. Esaminiamo questo ·duplice o•rdine ,di rappoirt-i. Dappri– ma esaminiamo i.l rapporto tra il ,ca,risma •prooeti.co e i lumi e 'l ,doni tendenti ,alla .santificazione ,pe11sonalie. E consi,deria,mo in primo -luo·go t•a-lerapporto nell'anima del profeta. • Ne'll'animo del profeta '1e ,virtù e i doni coesistono ordina– riamente •con il carisma: tuttavia hanno raii;ioni ,div•er,;e -così da poter sussistere gli uni senza l'al,tro e viceve11sa. Il ca1 1 isma 'Profetioo non dipende dalJla volo·ntà né dalla accettazione ,del profeta. Esaminiamo da prima l'ipotesi ,della loro ·co·esi,st·enza·e poi quelil-a ,della loro se_parazio-ne. Nel caso -della •Co-esistenza, ·il :profeta ,conosce, come ogni ahro cri-stiano, •ciò ·che ·attiene ,alla sua perfezione s,pi,rituale: esso è d,e'l tutto sott.omesso, sotto questo riguardo alle esiigenze comuni della •Chi-esa. E 1se, per assurdo, si ,dovesse cl.are c,on– tradd'izione tra il lume di fede e quello di profezia è certo il primo che ·previale, perché a nulla •va-leall'uomo conqui,stare il mondo •e pati,re rpoi ,detrimento ,dell'anima sua. Ma contrad,dizi,one non Vii può essere, ·perché ogni lume viene ,da.l Padre ,di ogni lume e. ha in lui perfetta um1tà con ogni altro dono. Il rimanere dunque .fedelt •e soggetti alla Chies•a come ogni •altro fedele non solo è iiondizione di sal– vezza, ma è anche l'o·rdinato ·contributo ,de-Isingolo ,aUa piena effusione del lume ,di profezia. Si :può essere •profeta peccato– re, poiché non mane.ano ,casi di questo genere ne1'1a Sacra Scrittura. Tuttavia è molto raro che questo accada. D',altro canto, o,cc.o-rre ,distinguere tra il 1profeta ··cattivo uomo e il fail,so profeta. Il falso 'Profeta •è un cari,smatic-o del demonio se non ,è un ·pover,o ,illuso. Ma 1a 1 Chi 1esa non giudic,a solo il singolo in quanto uomo : -lo giudica anche in •quanto profeta. Nessun •carisma ,della Ohiesa •è più alto di que'llo -apostolico, dato al Pa·pa ,e ai vescovi. La Chiesa 1girudica se •ciò che il profota ,dice giudicando •i tempi e i ,corpi sociali è conforme aUa fode ricevuta oppure no. Questo ·potere delrla Chiesa testimonia ,dunque della unità che ,esiste tra il lume di ragione e quello di fed,e o quello dei doni e 1queUo profeti 1co ·daU'altro. TI ,c,arisma apostoli-co ha 1per oggetto il giudii 1care in ultima analisi ogni cosa in ragione d·elrla F 1 ede: •è ,dunque l'espres– siO'Il·epiù ,alt-a, •riforiita al corpo tota-le ,della Chiesa, ·d·el sem– pli-ce giudizio di Fede ,che o,gni cristiano ·dev,e da<re. E' dunque -chiaro ,ohe se i'1 potere apostoHco può giudi– care in ra,gione della Fede il carisma .profetico, questo deve esser,e del tutto C•O'Ilforme a ·quelilo: •e perciò nell'ap.ima dei singo'lri le 1 sue ra-gi.oui•·devono essere in princi,pio co·nformi a queHe della ,Fede. Afformata aidu·nque 'la conformità aHa Fed,e come nota fondamentale del carisma profetico e primo segno 1deHa sua conoscibilità, ribadiamo ora la sua s·pecifica ,caratteristica di lume tendenite ad esprimere il giudizio di Dio sulle cose uma– ne, socialmente costituite, in ragione .dell'ultimo giorno. Il lume profetico è dunqu•e un lume che giudica la ·realtà deH,e a-zio.ni umane; in quant,o •espression1i di corpo socia~•e, nella ·luce di Dio giudicante. In ,questa -definizione includiamo !"elemento ,sociale (che è rprorprio di tutti i ·ca,rismi) e non rpo'Illiamo direttamente in– vece ·quello •che. vo·lga1rment•e è ,ritenuto 1 1',elemento più .carat• teristi•oo del lume profetico, ,cio 1 è la predizione d-el futur,o. La :p;rèdizione del futuro, come tale è -elemento secon– dario de'l ,lume pr.ofetico. In quanto 'esso esp6me il giudizio a Cl v l'ordine civile di Dio, esso annuncia a determinate ealtà ,la vita e la morte : e so'lo in questo senso la .predizione el futuro vale come ele. mento essenziale ·dd ,giudizio profet~c.o. Al lume profetico non si ,ad-ditce ,invece la rivelazione come tale -del futuro, :in quanto segrlo o miracolo. Il •rivelare il segreto del ,cuore o il predire m~a eosa futura è un at-to transeunte di Dio -nella mente ,dell[uomo : essa è una noti-– fic,azione materiale di un fatto e ato/eue a'll'o·rdine del mira– colo piuttosto ehe a quello del carisma. Il lume profetico è -invece un \-lume mediante i,l qua-le l'uomo personal<m-eute, veramente e attiivamente conosce con la sua ragione illuminata da'lla fede le ,dai doni. Esso ha una certa_ abi~ua1i,tà, ,'l'e:ò non è un, ab_ito, nemm~n~ infuso, ~erc_h~ non 1nensce all anima ,com·e 1 a1b1to elle vutu naturafo, ci•oe c1>meun bene proprio. Truttavia, pur ll'imanendo ·non ine ente all'aniJDa come aUa prn•pria realtà ma rimanendo separato da essa, ha una cert·a aihitualità e ,permanenza. Lo Spfrito può sO'Spender.lo o inl'er– rompe·i;lo anche per provare la feclle del profeta : tuittavia, ~sduso que~to sc-o:po ~ed!ònale o f ro ,.scopo -strao·rd,inario, il pro,feta rimane 011dmanamente -sotto 1 mflusso, maggiore o minore, del carisma, anche se certai ente non tutto ciò .che ,li-ce è esercizio ,di esso. • Anche qui. il ·carisma ,di 1profezia non 1si diversifica da,o-li altri. (Non 1è nostro scopo qui trattarb dei carismi in gener: e tu~Mvia sarehbe bene distinguere nel 1 Vesc-ovo i,l carisma :apo– s~olfoo, •che un ,dono g11a~is .dato per fonos?ere ?iò •che_a~pa~~ tie_n~ alla F·ede ~eilla ·Chries~, ~a'l potf,re •di o:drne. e ,d1 giun– schz10ne. An-che 11 V·escovo e d1 •per s•f un cansmatico e, icome taile il più alito. Questo è importarÌtlper dare il gi1Usto peso e, l_a giusta mi_sura ai •carismi e_•per ev!tar,e ogni cont·rappo– aizio:ne ,tra Chiesa docente e Ch1esa , ansmatica.) - Ci \Sono dun 1que atti ohe sono pie: o esercizio del carisma: e -atti in cui i 1l ca-risma interviene ,i un modo indiretto. nel senso ,di escludere •qualunque azione. giudizio, aUeggia~·en1o cont11a•rial carisma ed ,a sug•geri11einv ce atti ·e •giudizi a,d e:sso conformi. E' soprattuHo 1 su questo pi· no ,che fa virtù -de'l p<ro– fe~a giO'ea per consenltiire fa piena -est .i,nsecazione d·el c,arisma e permetterne quindi la •piena visibi 'tà. H lume di profezia giiudi,ca a'Ha •ce ·di Dio giudicante: •e quindi ,di voha •i•nvoha si ha un annun•e,.i,o-di misericordia o ùi giudizio o un appeHo alla ,pregltiera, ìa1Ua ·peni.l!enza od al:l'·azione. ll 'P:of~t~ ,chie_d-esemp;re _all'u?f1.10qualche -eosa perehé nessun ·gm,d1zio, ,pn,m.a ,deU uhtmo el senza appeHo. E' oscuro e v•ago il ·giudizio de'l ipro.Et!tia? • No, è ,chiaro e preciso. Dio ha\ 1 diis,posto ogni cosa con num,ero, ordine e misura. , , Il ,giudizio dei! •profeta ,è sempre preci\5-o ed iuequivoco, persi·?o parti,co'~a•re~giato. _L'impressio;·e ,di oscurità, ·in •ciò ehe non ·e frutto -d-1aziO'Ile diaborhca ·pu , esser.e un effettio •della de,bolezza del profeta. '. Il primo e più difficile destinat~rio del lume •profetico è sempre il pro·feta stesso perc:hé egli jteme ,seJDip,reun po' per la sua persona o dignità o eiquili,briio, ,specie n-ell',annuncio. Egli teme la ca'lunnia, 1a vio1enza,j la .derisiO'lle, che -sono spesso il S'Uo reMaggio, anche se è attivo profeta. E' •da qui c-he nasce l'impressione ,deM'.oscurità: il profeta teme per sé, e ·questo rend·e ,difficile ~ in.felice la ,sua e.spr.es – sione. Inoltre l'ora-cofo profetico -è ,per l'uomo ·de1ltempo a cui è rivolto: è in riferi,men!t,o a questa vi~ione rea-le che fa ,parola pr,ofetica dev·e venire situata. 1 Ci sono co·se, nella visione •proletioa •che atten~ono a,! tempo immedi•ato e altre ·che si riferiscono· invece .aill'epoca storica in cui il ·profeta vive. Tuuavia. 1a distiiizione tra i due piani ( que 1 l 1 lo immediat,o e quello ,del 1 epoca) è ·in ,cui •cihi,aris– simamente espressa e nessuna delle c.~e ,che egli .d,i-ceè oscura e •incio~·patihil~ ,co•n,l,a funzione_ stess· ,deUa vi\Sione pro-fetic~ e con la ,sua i•mportanza ,per 1il ·re ,o compo<rtiamento ,degli uomini. Tutti ·i ~ermini della visione ,dell·annuncii-o ,profetico han-– no un v.al ,ore per Pazione e per la "[ita degli uomini ,cui il pr?feta si rivio~~- •La di~tinz~on_e dei 1'tf.mpiè dunque ,di per sé c·h~a·ra neUa vJ.sioue ,de1 profeti. Un Mento esame nelle ope• re di S. Brigida, o ,di una S. Caterina ,da Si-en1a,o ,di un avo-

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