l’ordine civile - anno II - n. 15-16 - agosto 1960

b10 OPINIONI E DI.BATTITI Politica contro econo01ia? Nello scorso mese di dicembre, dopo aver esposto su al– tra stampa, alcune considerazioni conclusive •di carattere politico-economico sugli avvenimenti del 1959, così conclu– devo: cc Il 1960 sarà un anno difficile, un anno in cui molti nodi politici ed economici ve;ranno al pettine di uno scaden– zario, spesso imprevisto, ma egualmente freddo ed improro– gabile. Se fra un anno potremo esprimere consuntivamente un parere positivo sui progressi deH'economia e delle rela– zioni internazionali vorrà dire che la demagogia, la fazio-sità, l-'incompetenza, l'arrivismo deteriore saranno entrati decisa– mente in crisi e caduti in minoranza ».. Rileggo e rimedito quelle parole, per domandarmi, •a metà del 1960, se esistano pros,pettive idonee a rimettere in valida sintonia, dopci tante incertezze e tante dubbiose ini– ziative, la politica e l'economia, di modo da trarne auspici· favorevoli per una normalizzazione della vita nazionale. Analizziamo freddamente la situa•zione alla luce della pre– sunta cc convergenza democratica ». L'orizzonte è scurissimo, a di.spetto delle facili chiacchiere ottimistiche che i gazzet– tieri di turno spargono al vento di questa decadente stagione politica. La co·siddetta « forza• ,democratica » dovrebbe far leva nientedirrieno che sull'inconsistenza ideolo!,!;ica e quantit~tiva dei repubblicani, ai quali manca soltanto di correggere i con– torni geometrici e l'elemento coloristico ·della foglia -d'edera per farla definitivamente coincidere con la figura della cc stel– la rossa J), molto più appropriata. a distinguerli simbolica- • mente; sulle titubanze ,pendolari ,dell'ineffabile Saraga t, che sotto la ,pinta della sua agitata ingenuità umorale e grazie alla· contraddizione programmatica della democrazia cristia– na, riesce da tre lustri circa a :far passare la sua furbesca ed istintiva << galleggiabilità politica.» per profonda e tempestiva lungimiranza; sulle inc.oncluden1i disquisizioni dei liberali. che proprio mentre stavano abbandonando il limbo ,del-· l'astratto per approdare a cc lidi ,, più concreti, si ,;,ono inopi– natamente mP~s:i a p_ercorrere l'ambizioso sentiero cc rompi-, tutto ll, tante volte battuto da Saragat, ·con ]e esose e grotte- sche con~eguenze che lui I i conoscono. • l\. f!nmpletare il ·quadro esemplare di tale cc compattezza democratica e !Jro,grammatica ,, basta por mente ·allo cc spet– tacolo di coerenza >> che E<tadfrendo da tempo la democrazia cristiana. Crisi, dun 1 que, irreparabHe: crisi che, consolidandosi sul tema politico, inquina sotterraneamente l'intero apparato eco– nomico, predisponendolo a~non lontane incrinature, forse cli portata estremamente dannosa. Non c'è più .da seegliere: sia– mo nel pieno della fase fallimentare di una classe dirigente. E tutti sappiamo che quando il e< fallimento >> si avvicina, più le falle si aprono e maggiormente i responsabili tentano di minimizzare lo sfacelo, ricorrendo all'ipocri,sia, all'omertà, alla menzogna, al falso ottimismo. La cc convergenza democratica >> ,di questa tellu,rica ed emetica fase di opaca attività politica è l'ultimo teiltativù .di una classe fallita: è il segno inequivoco della disperazione che allea in_ un patto-mercato avversari inconciliabili, con l'illusione di riproporne la solidarietà a soli -fini di reciproca salvezza. ~ Ma tutto è. vano, t1.1.t to è fatale: la nHi.rea dei ·partiti, in oltre quindici anni, ha lasciato sott'acqua la serietà, la pre– parazione, l'entusiasmo, l'energia, la competenza ed ha por– tato alla riva -dell'attuale involuzione gente desiderosa di spe– culare, di attendere, di salvarsi, di tirare a campare. Le attuali alleanze sono, quindi, giustificate dalla paura che il buonsenso possa, da un momento all'altro, ritornare in salvo e passare all'offensiva. Ma •cosa c'è da attendersi da •quest'incontro tardivo sulla linea ,di una. -cc convergenza emergente >i? Le beghe non ·pos– sono placarsi: finiranno ben presto in uno scandalo d'insulti e di odio. E' tutto troppo conseguente, ,perfino inevitabile, per po– ter ingenuamente sperare o credere nell'efficacia ricostruuiva, •della cosiddetta convergenza democratica! Non vogliamo con questo sostenere che l'apparato parti– tocratico è completamente povero di personalità capaci, equi– librate e ri&pettabili. Esse esistono, seppure in forte minoran– za, ma sono centrifugate dalle oscure e mediocri manovre delle direzioni ,dei 1 pa:rtiti. Si continua a dire, a ripetere, a sostenere che il cc rparti– ti·smo >> sta desautorando il parlamentarismo, -che cioè il par– tito è ,diventato l'organo onnipossente che impone la sua legge allo stesso Parlamento. Le personalità scompaiono, si annullano, si contraddi– cono laddove il ,partitismo, miope e •corrotto, non sente ,di sostenerne le manifestazioni più pure è disinteressate: ed è così -che mentre les dieux s'en vont, gli uomini, anche se fan– no finta di andarsene, restano ! Ed è. così che la cc .democra– zia », che poi oggigiorno altro non è ·che' oscurantistica for- "' mula di partitocrazia, scivola sempre più in basso, verso il suo epilogo grottesco e verosimilmente drammatico! Gridare allo scandalo è, ormai, gesto semplicistico, cli inutile buona fede, di critica ·passiva! ,E' me-glio inte1,pretare realisticamente. brutalmente la ·realtà. Il partito annienta -e condiziona il Parlamento, proprio perché il Parlamento si basa sul partito, vive e si articola nel .partito, riconosce il partito come il suo unico sostegno costituzionale. Più che re-c'riminare, sarebbe meglio meditare su questè severe, ma obiettive constatazioni! . Lasciamo per un momento da parte i valori morali, spi– rituali, religiosi, culturali, che possono trovare, infine, la loro adeguata, considerazione nell'interprètazione sociale ,della po– litica, ,Chiamiamo in causa soprattutto l'elemento economico che di tale interpretazione costituisce la ·premessa più appari– scente e· più dinamica. E chiamiamo in causa i protagonisti che quotidianamente, attraverso l'iniziativa, il rischio ed il lavoro contribuiscono ad edificare le fondamenta del henes– sere comune. _C'<è bisogno, in questa fase cruciale, che gli imprenditori più responsabili, i lavoratori più onesti, i professionisti ·più crualifìcati dissocino i loro orientamenti, le loro .responsabi– lità, i loro sforzi da tutto 'ciò che fa parte della traballante impalcatura politica italiana : sostenere con la prO'pria ade– sione, •per basso ·calcolo o per falsi timori, una classe diri– gente che va atitodilaniandosi, ,potrebbe essere er:rnre imper– donabile, pot;rcbbe ùn brutto giorno significare aver contri– buito ciecamente all'asservimento sterile. dell'eoonomi.a alla

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