l’ordine civile - anno II - n. 15-16 - agosto 1960

Spedui. in abb. panale • Gruppo Il l'ordine- civile RIVISTA QUINDICINALE Anno II - n. 15-16 1-15 _agosto 1960 Una copia L. 100 Editoriale: Politica italiana e politica europea - Stato o partito di Giovanni Baget-Bozzo - Il comunismo e la tito~àrità del progresso di Fqmcesco Mercadante - Il boomerang del, neu– tralismo di Enrico lnsabato - Della falsa religione. di Giorgio Zunesi. Note e commenti: Il falso antifascismo • Fiducia a Nixon - La questione del Congo - Amendola e la stràte– gia dei comunisti (di Fausto Belfiori}. Opinioni e dibattiti: Politica contro economia? (di Giacinto Gindre) - Necessità dell'ordine (di Antonio De Sanctis) - "Ci saranno altri dolori,, (di Luciano Brunelli). Polemiche: Les innocents - I valori della resistenza - "Nazional-cattolico,, - Crisi parlamentare? Letterature e costume: "La voce,, - Q1Lestioni: Maritain e la legge naturale - •Della tradizione - Del tradi– zionalismo e della destra. Documenti: Politica nuova e formule vecchie. Politica italiana e Com'era inevitabile, il generale De Gaulle inaugura la strada di una politica europea più decisa e più u,ni– taria. Contemporaneamente la piattaforma repubblicana adotta una via più favorevole alla solidarietà politica integrale delle nazioni atlantiche. Da questo processo, l'Italia è assente. Il su0 peso internazionale è inferiore all(l sua reale consistenza poli– tica. Le debolezze della sua politica interna, in cui l'ipo: teca posta dai socialisti fa scegliere una sorta di totale nullismo ed immobilismo diplomatico, la mediocrità del– la sua classe dirigente, stanca e priva di fede nelle sue • stesse prospettive, hanno condotto il paese in _una sortd di pre limbo, in cui governa solo la routine. Proprio :,,ientre la brutalità sovietica scioglie le illu– sioni della distensione e dell'intesa facile, proprio men– tre le· posizioni neutraliste od antieuropee si brucia'no gradualmente in Europa, il nostro paese vive separato in un isolamento torpido. L'Espresso aveva colto il fenomeno anni fa, par– lando di cortina d'incenso. Ma non si tratta di incen,so, bensì di carta stampata. Non sono i cardinali che obbli– gano la politica estera italiana a scegliere· la via del tor– pore bensì l'on. Nenni. politìca europea· Per un complesso di circostanze, la tesi dell'on. Nenni, la .fedeltà misurata e rigorosamente letterale al Patto Atlantico, è diventata determinante per la nostra diplomazia. Può essere. che questa tesi si sia incontrata con la ttadizionale aTJ,glofilia di una parte della diplomazia: può essere che i concreti interessi ostili al MEC o al ritmo che i francesi e tedeschi vi i,mpongono abbia of– ferto nuove armi alla · tesi del nostro isolamento ; può essere che gli stretti rapporti che l'on. Nenni ha con il centro-sinistra repubblicano e persino il miracolo delle ottime relazioni che egli ha ora con Saragat siano state favorite da • questi convergenti interessi diplomatici ed economici. Tante cose allora • ci si farebbero chiare. A cominciare dal comportamento del PLI e della stampa d'informazione in questi ultimi mesi. La politica estera avrebbe fornito il cemento a una vasta intesa di interessi economici con gruppi diploma– tici, con i partiti laici. di destra e di centro-sinistra e co~ il gruppo, nenniano. , Se questo fosse vero, allora il luglio del '60 avreb– be significato veramente. il punto più basso, sul piano

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