l’ordine civile - anno II - n. 12 - 15 giugno 1960

b1 NOTE INTERNI Le amministrative e la proporzionale Per la seconda ,quindicina di ottobre sono indetti i comizi elettorali per rl rinnovo delle amministrazioni co·muna– li e provinciali. Lo schieramento politico italiano guarda a tale evento con occhio preoc– cupato, e le segreterie dei partiti sono già in moto per mettere a punto la macchina elettorale. Nella preparazione delle ammini. strative si inserisce un elemento d~sti– p.ato a rendere caldi i mesi di giugno p 11.uglio, sotto _il profilo poiitico : i.I problema della modifica in senso pro– porzionalistico della legge per la ele– zione dei consiglieri provinciali. La proposta per tale modifica è di parte socialista, e viene sostenuta dalla sinistra d.c., dai partiti democratici mi– ;nori e daUe destre. Contraria alla proposta è una gros– sa parte dellla d.c., mentre il PCI sta alla finestra in attesa degli eventi. Che il PSI ed i minori democratici siano favorevoli alla modifica della legge vigente, non può fare meraviglia. Da tale modifica essi si attendono un aumento di peso specifico nelle rappre– sentanze provinciali, tanto da poter es– sere sfruttato in sede di formazione delle giunte. Che la sinistra d,c. sia egualmente Iavorevofo alla modifica non può de– stare sorpresa; essa punta infatti a creare nelle provincie in cui ,la d.c. non potrà disporre della maggioranza as– solutll un a situazione tale· da poter ave– re una rappresentanza socialista for– malmente autonoma dal -~CI, con iJ.a quale sostituire le attuali maiggioran– ze che si sono formate con l'ausilio del– le destre. Le destre, a loro volJ.ta, pen– sano di poter meglio condizionare la d.c. che solo in pochi casi riuscirà a disporre di una ma,ggioranza assoluta. A tutte queste forze non passa neppure per la mente il pensiero che la modifi– ca della legge elettoraie provinciale in senso proporzionale finirà per gettare nel caos funzionale ila più parte di que– gli o,rganismi amministrativi· che sino ad ora proprio in virtù della legge elet– torale, hanno vissuto una vita tranquil• la, con un largo . bilancio positivo di realizzazioni. L'operazione viene da tutti i patro– cinatori presentata come un'operazione' politica, ed in nome del tornaconto po– litico non si ha timore di mandare in malora la buona ed oculata amministra– zione. Che ta4e considerazione non faccia r E COMME11TI uè caldo nè freddo alle forze della si– nistra italiana è più che fogico, Esse perseguono un obbiettivo ben pre-ciso, quello cioè di condizionare al PSI tut– ta la vita politica de'l paese, e non può fare meraviglia che per consegui– re il risultato non vadano tanto per il sotti 1 le. Ma la cosa non può non ·destare sor– presa, quando la manovra delle sini– stre viene avallata da ,quelle forze che non tralasciano occasione per procla– mare a·d alta voce di voler spezzare la spirale partitocratica; di voler ante– porre il principio deHa buona ammini– strazione alla esasperata politicizzazio– _ne di o,gni atto amministrativo. Ma non è tutto. Le destre mostrano ancora una volta - _insieme con il loro sostanziale allinearsi alle più deteriori manifesta– zioni· dell'egoismo,partitocratico - la loro sostanziafo miopia •politica. Esse pensano, in.fatti, che una d.c. costretta alle strettè, finirà per sceglie– re la loro collaborazione alle ,giunte amministrative provinciali, rifiutando le offerte ufficiali che verranno avan– zate dal PSI. Esse dimenticano che un deliberato ufficiale del'ulltimoi1 consiglio nazionale deHa d.c. vieta al partito ogni soluzio– ne organica di -governo che abbia come. ,base formule di centro-destra. E la cosa non riguarda solamente le soluzioni per il Governo centrale, ma si estende ad ogni atto del, .partito an– che in sede locale. Dal che ne .deri:va che la d .. c. -· chiusa ermeticamente a destra, non avendo neHa più parte del– le provincie serie prospettiive di com– porre maggioranze centriste - non esi– terà un solo istante ad accettare i voti offerti dal PSI. - La conclusione dell'operazione, se il Parlamento ratificherà la richiesta so– cialista di modificare la legge, sarà fal– limentare per le destre. Perché le de– stre avrebbero huone •possibilità di con– servare le posizioni ,che detengono nei consigli provincialJ.i, •spfo nel caso che i socialisti fossero costretti a scendere in campo per raigioni di calcolo elet– torale e di pressione interna delle cor– renti di sinistra ancora una volta bloc– canti con i comunisti. In tale caso 1a d.c. non potrebbe -che rivolgersi; per ,ragioni di forza ma •ggio.re ed avendo la responsabilità di creare le maggio– ranze, alle sole forze disponibili non compromesse con il PCL Nel caso contrario, invece, scattereb– be in tutta la sua legittimità vincolante la preclusione nei confronti de'lle de– stre. Noi siamo certi che la direzione d.c. ,quando sarà chiamata ad esprimere un suo parere sulla opportunità di modifi- care la legge elettorale, si guarderà be– ne dal'esprimere un giudizio negativ~: al massimo si limiterà a constatare la imp1Hsibilità di discr:tere nei termini utili la proposta socialista. Perché la direzione 1 d.c., ormai chia– ramente -controllata dalla sinistra, non I può esprimere .parere' positivo in ordi- ·ne alla proposta socia~ista per non met– tersi contro il gruppo parlamentare. Ma di fatto caldeggia la p~oporzionale per– chè gli da mo-do, come da noi rilevato molti mesi or sono, dii a,vviare l'apertu– ra a sinistra, partendo dall'amministra– ~ioni loca~i, per gi.ung~re alla apertura m sede eh iwverno centrale. Le prove generali dii tale polilita Mo– ro le ha fatte in Sicil;a. a Hari, a Ge– nova, ed in altri centri minori. La po• litica amministrativa llocale è affidata alle Segreterie Provinciali. ;\foro ,a di l ' I • • poter contare, per awertura a sm1;,tra in sede <•mministrativk. u una gro,sa maggioranza delle Segrete-rie Provin- ciali. 1 Ad ouohre 'le destre L che si battono .spesso a chiacchiere lcontro il social– comunismo e contro li collusione « cle– rico-marxista » - grazie alla loro attiva collaborazione, ,rischiano di trovarsi avanti al fatto compiuto di una ,e aper– tura a sinistra Jl generale nel paese. PSI Il partito I I inesistente « Non esiste nel PSI un dis,senso sul– la svolta a sinistra, ma sui modi per arriva1'ci. E qu,ando q]uesti modi inve– stono anche i rnpportf unitari di olas• se. i dissensi si allargano, assumono la .fisionomia del ,dissens~ che c'è sempre stato fra la concezion~ socialista e la concezione che è tendenzialmente· so– cialdemocratica sui rapporti -di classe e sulla politica del 'mov-imento ope– .raio J>. Così si conclude l'intervista che uno dei capi della sinistra del PSI, l'ono– revole Vecchietti ha rilasciato al set– timanale della corrente, Mon~o nuovo. E' una dichiarazione grave, perché ri1Jela la profondità del dissenso che di– vide la corrente di sinistra del PSI dal– le posizioni dell'on. Nenni. Il manifesto dei 44 parlamentari ha mostrato il peso e la consistenza della sinistra socialista. Ma la sua ragione p:iù forte è che la posizione che essa esprime rappresen– ta la sostanza della tradizione politica del PSI, quella che gli consente di star sospeso nel vuoto tra comunismo e so- cialdemocrazia. 1 Il PSI è il massimalismo: è cioè la adesione sostanziale al leninismo, sen-

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