l’ordine civile - anno II - n. 9 - 1 maggio 1960

pag. 6 tarie è non -cerca sostegno· nelle teorie -dell',« uomo forte >>; il bonapartismo è un metodo di governo che noi ri 1 fiutiamo. Il secondo motivo potremmo definirlo tattico: accettare le pro– poste del movimento sociale equivarrebbe a dar ragione a coloro .i quali da anni vanno ripetendo che l'unica alternativa alla democrazia è la diaatura. Un discorso, questo, che non accettiamo e al ,quale bisogna guardarci dall'offrire una giustificazione. Infine, dohhiamo aggiungere - e ,con piena cognizione di causa - che 'queHa a cui darebbe vita il mo– vimento sociale sarebbe 1a forma ,di totalitarismo più ottusa l'ordine civile ed avvilente che la storia ·abbia mai avuto modo di regi– strare. Nelle formule e nella mitologia dei giuochi par1amentari, perciò, non c'è sa.Ivezza ed è vano aspettarsi una valid·a so– luzione di ricambio dalle forz-e -ohe oggi si dividono g.Jiscranni di Montecitorio.-Altre energie, spirituali ed intellettuali, deb– bono essere poste in movimento ; altro -clima morale -e poli– tico deve essere creato; su altre piattaforme è necessario si– tuarsi ed a·gire se si vuole sostituire al caos dei partiti l'ordine civile. 11 sonno della • ragione 1 L'avvilup·pat•o svolgersi dei fatti poLitrici, nella loro im– prevedibilità e contraddittorietà, ci dà sempre più chiara– mente, la misura della gravità di una si·tuazione ohe va -confi– ' gurandosi in una realtà la più drammatica ,sotto i,l profilo politico e la ,più avvilente sotto ,quello morale. L'avvenimento ·politico C'he aveva, •senza ,dubbio, creato un'atmosfera di suspense, l'assunzione, ,ciQlè,da parte -dell'·on. Fanfani dell',incarico di formare i,l governo dando vita ,alla « :apertura •a sinistra >> ha avuto un ·esito negativo culminato con la rinuncia dello st-esso ·presidente designato. L'euforia che si ·era determinat,a 1 in larga pa'rte, d·al e-entro-sinistra della d.c. fino al ·p.c.i., si è improvvisamente -dileguata alla realtà provocando il riaccendersi violento di una polemica senza esclusioni M coilpi. Gli organi responsabili della d,c. hanno dovuto prendere atto, ,per ,la seconda volta nel ·giro di •qualche seUimana, d·ella impossi•biHtà di realizzare, nelle condizioni -attuali, un disegno politico cui hanno tenacemente atteso. Al Presidente della 'Repubblica non restava, quindi, in confor, mità a,Ue sue ·prerogative -costituzionali, -che inviare ·al Senato il governo presieduto da,ll'on. Tamhroui, tentando -così l'ultima c:arta diversa dallo scioglimento anticipato delle Camere. Non è, tuttavia, la cronaca -0.egli avvenimenti che interessa, quanto il tentativ-o di spiegare e spiegarci come :è possibile che la d.c., accetti, -ora, i 1 l governo Tam·broni dopo,averne provocato ]e •dimissioni con il suo giudizi(! negativo espresso in una for– male delirberazione daHa direzione ctel partito. Il chiarimento su questo punto -ci viene dato ·prop-rfo •darlrl'·on. ,Fanfani nelle dichia-rarioni ohe rilasciò ·ai giornalisti aU'atto della rinuncia; cioè, in sostanza, malgrado i- -reiterati falliti tentat,ivi,- l'on. Fanfani si ritiene convinto più ,che mai. della opportunità e deMa giuitezza della ,c< deli-~•ata azione politica >J non riuscita, per ,ora, caus•a « un problema ,di coscienza i> -soJlev,ato da « ,alcuni parlarµentari >;, A •questo punto è chiaro ,come :non sia stata po-sta la parola fine ad ogni ulteriore impegno che ap– prodi ~IP« a·pertur,a a sinistra >> ,considerata come una scelta inevitabile deUa d.c. L'attesa sarà ancora un'arma a disposi– zione dei· fautori, che sono in ·maggioranza nel ·partito, della « apertura a sinistra )), l'arma ·preferita daU'on. Moro. Con– stata l'inopportunità di forzare una scelta poHtica che •avrebbe provocato spa-ccature clamoTose nel partito, la sinistra ·d,c. • vuole aggirare ,I'ostacoilo •,puntando ,aUa ,conquista -tot•ale del pa·rtito ·per imporre la propria linea ·politica ai gruppi parla– mentari. Alla luce di queste considerazioni, .quindi, è rfaci,1- mente comprensirbi,le ,perchè l'on. M-oro non presenti le dimis– sioni, il che ,appàrirebibe a ,prima vost,a, cosa ovvia ; egli vuole scalzare gli avversari ed appianare la via -alla prospettiva di collaborazione .con il p,s.i. TI governo Tam 1 broni, quindi, si ripresenta in u nmomento tavo-r,evole •per divenire ,l'obbiettivo che unisc·e, dai d-oro•tei •ai ihasisti, tutta la d.c. senza escludere alcuni notahili. Il •comunicato finale deHa recente :riunione dei basisti è, di Oddo Bucci in questo senso sintomatico: vi si dice, infatti, la necessità di deter,minare •<< più vaste ·ed ·omogenee converge-nze che v,ad'.ano al di là delle alleanze determinatesi -a Firenze >>. Ma l'opera di acquisizione di ,consensi ·ha un 'più vasto raggio d'azione che tocca anche le organizzazioni collaterali alla d.c., quali le ACLI e la rCl:S-L,nonchè quei ,quadri intermedi facilmente con1quistahili facendo leva sulle ambizioni personali ed i :risentimenti mal riposti. Le prossime scadenze ·elettorali; a tutti i liv-eUi, inorltre, daranno maggiore consistenz•a alle speranze di chi, fino -ad oggi, è rimasto tagli,ato fuor,i daM'·esercizio del potere; ·biso– gnosi, dell'aiuto del ·partito, si schiereranno dalla parte della maggioranza rafforzando, così, sempre più, la È_ressione della sinistra. A •pochi mesi di distanza, dunque, la non incidenza. del congresso di Firenze appare più che mai evidente. Le sfuma– ture tra le -correnti si sono man -mano attenuate -e la comune origine rivendica i suoi diritti. Dorotei, mor-0tei e fanfaniani hanno un matrice comune: Iniziativa democratica, che, non bisogna dimenticare, si poneva -come sinistra del partito. L'ac– centuarsi a sinistra del •carattere di Iniziativa democratica ha portato all'incontro ed, oggi, ad una comune vi-sione con i "ba– sisti fino a costituire un unico fronte contro uomini come gli on. Gonella, Pella, e Scelba, ,contro la corrente di << Primave– ra )) 0 nel partito, e contro i Comitati Civici, fuori del partito, E' evidente, quindi, come le dilforenz,iazioni sulla sinistra, a Firenze, ,fossero sòlo parte di un gioco tattico dovuto alla situazione insostenibile in cui F,anfani aveva lasciato il partito: Le ragioni, tutt-avia, che hanno determinato Pavanzata della sinistr-a nella d.c., possono ricercarsi al di foori deUe contingenze ,strettamente politiche. L'on. 1La Pi-ra definì, un tempo, la sinistra d.c., << ,l~arlapen– sante del ·partito >> ed è proprio in ·questa egemonia culturale che si' può rinvenire il peso sempre più determinante della sini– stra nel partito. E' bene precisare ,che il bagaglio culturale del– .la sinistra d.c. non fu acquisito ,attraverso un vero sforzo cµl– turale che è completamente mancato; la preminenza si spiega per ,la p·resenza nella d.c. di due miti ,che la sinistra ha saputo sfruttare: il mito delP(( autonomia >> ed il mito dell'(( antifasci– smo >>. 11 mito dell'autonomia è -certamente l'errore •più ,grave sia sul piano morale che su quelJo ideoilogico politico. Sul -pia– no morale, accettando e promuovend-o l'autono·mia, non si ha più i,l diritto all'appellativo di -cattolici, 1bensì a quello più proprio di l,aicisti. La lettera da parte dei vescovi e cardi,nali al clero chiarisc,e in modo magistraile questo punto. « Le cre– denze religiose sono, secondo •questo laicismo, un fatto di na– tura esclusivamente privat,a ; per la vita pubblica non esiste~ rehhe che l'uomo nella sua condizione puramente naturale totalmente disancorato da qualsiasi rapporto e-on un ordine sopran,naturale di ,verità .e di moralità. LI credente è perciò

RkJQdWJsaXNoZXIy