l'ordine civile - anno II - n. 8 - 15 aprile 1960

OP-INIONI E DIBATTITI Idee per l' inte:r_:pretazione del fascismo Rispondendo ·aUa lettera, veramente piena di interesse, di Primo Siena, l'amico Baget ha svolto alcune importanti considerazioni. Anzitutto q1rnsta : che è necessario passare a una valutaz,ione oggettiva, non fascista nè antifascista, del fascismo. Completamente d'acco,rdo. Aggiungo - affermazione che può sem'hì-are, ma non è, paradossale, -- che nell'ordine di importanza, sotto il profilo della cultura che interessa la decisione politica ( non dico quindi semplicemente la cul– tura politica, nel senso dell'insieme di quelle discipline che ordinariamente vengono dette scienze politiche) ha il posto •assolutamente primo; e che si traua di un problema non af– frontabile ·da un comune sto,rico, ma da uno storico che sia al tempo stesso storico della filosofia; anzi, da uno storico deHa filosofia disposto a criticare le impostazioni consuete della sua disciplina. b b Consideriamo infatti, •per ciò che concerne l'importanza. I termini pTimi della controversia politica, per coloro che sono insieme non èomunisti e non fascisti, sono (,dissimulati sotto quelli, equivocissimi di « centro ,, e di « centro-sini– stra )), ·di autonomia politica dei cattolici e simili) l 'interpre– tazione "Cc p·arentetica ,, e l'interpretazione cc rivelatìva ,, del fascismo. Con fa prima, nel suo significatQ rigoroso ( per il quale mi sia consentito di :r,in,viare al mio studio Totalitarismo e filoso,fia della Storia nel cc Mulino )), 1957), si intende che la forma di vita di ogni totalitarismo è cidica; esso si affaccia nella viita di una nazione come un fatto nuovo, non assimi– labile allo svilup:po di forze politiche o sociali o culturali preesistenti e prende consistenza attraverso compromessi con alcune, di ,queste forze, senza· che però mai si identifichi con esse o ·diventi completamente loro strumento. Tale forma ci– elica dipende dal fatto che ogni totalitarismo attinge la sua potenza persuasiva unicamente da ciò che appare esp,rimere il •cc senso della storia >>; la sua forza di attrazione è di con– seguenza rigorosamente identica all'apparenza della sua in– vincilbilità; una sconfitta decisiva :porta quindi alla sua defi– nitiva scomparsa, per ciò che rappresenta la forma necessa– ria della confutazione logica della sua pretesa. Ne consegue che il fascismo non può essere oggi oggetto di polemica ma di giudizio storico, dato che il pericolo dell'oppressione della libertà non può più venire dalla sua parte. Col che non si vuole naturalmente dire che il fascismo non abbia travolto nel suo croHo· varie impostazioni ,precedenti ( si accennerà più oltre) o che si debba, dopo la sua caduta, riprendere sempli– cemente la politica degli anni che l'hanno preceduta, come se nulla fosse avvenuto. • Per caratterizzare brevemente la seconda mi servirò delle parole ·del Valeri: cc l'interpretazione del fascismo come ma– lattia morale-politica, i cui germi risalgono ... ad una costi– tuzionale debolezz,a della nazione, vissuta per lunghi secoli chiusa in una pratica ,conservatrice reazionaria, separata dal generale progresso della civiltà ... n (nell'articolo sulle Origini del fascisimo in cc Questioni di ~tori:a corite·mporariea ll, ed. Marzorati). , In altri termini l'interpretazione parentetica intende sot– tolineare il carattere nuovo e unico del fascismo, e a questo seopo ·si serve largamente dei concetti di irrazionali11mo, at- - di Augusto Del Noce t1v1smo, nichilismo; l'interpretazione rivelatìva ne fa invece una manifestazione, ripetibile o anzi aggravabile, di una co– stante della storia ,d'Italia. Le conseguenze sul piano politico sono •chiare : chi pen– sa che le radici del fascismo sono ancora presenti, dato al– tresì che per l'interpretazionè rivelativa fascismo e nazismo sòno due specie dello stesso, .genere, - il genere comune dlla cc reazione contro il progresso storico >>, che vi avrebbe manifestato in una forma più aperta ,che nelle espressioni del passato il suo carattere irraz•ionale - e d•ato ancora che il comunismo semibra conservare alcune delle aspirazioni mo– rali tra-dizionali, ( alla giustizia, all'uguaglianza), e rappre– sentare, almeno per i paesi sotto sviluppati, un reale pro– gresso, mentre il naz,ifascismo è ridotto a negare anche quegli ideali e ad assumere una po,sizione ,colonizzatrice anche nei riguardi dei paesi più civili, dovrà continuare a vedere anche oggi nel fascismo il p:r,incipale avversario. Questa posizione darà poi luogo alla proposta di due vie: quella della cosid– detta a:pertura a sinistra che avrà il compito di scartare dal potere, insieme, i superstiti del fascismo e del prefascismo, e quella, addirittura, del fronte po•polare sotto la specie di una continuazione della Resistenza ( dato che oggi sare!]lmo di nuovo, ,è stato detto, nel 1923). Ognun vede come in en– trambe queste direzioni politiche gli ideatori dell'interpre– tazione rivelativa - cioè nel linguaggio politico corrente, gli azionisti - avre:bhero una• funzione centrale: nella prima La Malfa diventereheb il mediatore tra i s.ocialisti e una D.C. dominata dalla sua corrente -di sinistra; nella seconda gli in– tellettuali della cc d•istensione ideologica >> dovrebbero garan- • tire che il fronte popolare non diventi un puro strument,o dei comunisti. Quanto ai democristiani dii sinistra, essi chiaramente pre– sentano se stessi come coloro che intendono impedire che la necessaria liberazione dell'Italia dalle radici storiche del fa. scismo avvenga a scapito dei valori religiosi, se anche natu– ralmente con la loro dissociazione da quello che, con termine ambiguo, chiamano clericalismo. Definizione che può anche venire trascritta in questi termini : democristiani di .sinistra sono quei cattolici che hanno assunto i mo·duli della storio– grafia azionista, ,senza rendersi conto delle loro implicazioni filosofiche e religiose. Senza andar oltre in questo discorso, osserviamo come dalle due fondamentali interpretazioni, non comuniste in sen– so stretto, del fascismo, si possano ridedurre, e non da altro, le posizioni politiche ,attuali. Se ,si guarda al successo nel mondo della cultura, l'inter– pretazione rivelativa sembra aver oggi ottenuto la netta pre– valenza; battuto sul piano strettamente politico, l'azionismo si è rifatto su quello della politica della cultura. Ogni ornc– chiante sa ripetere che il discorso ,suHa cc parentesi >> fascista copre, nei vecchi e negli onesti, la nostalgia di un cc mondo di ieri >>( anteprimaguerra) irrevocaihilmente trascorso, nostal– gia che impedisce anche ai ,più acuti di scorgervi i germi del periodo successivo; e negli altri il risentiiiiento contro l'an– tifascismo, mascherato dietro un'onorevole facciata. Ora, io penso che vi sia, nelle due tesi, un comune errore : la vo– lontà di ,difendere l'cc innocenza >>, rispetto al fascismo e ,al nazismo dell'alta 1 cultura laica ( abbiamo certo molto da Ìllt·

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