l’ordine civile - anno II - n. 7 - 1 aprile 1960

OPINIONI E DIBATTI-TI \ ' ------------------------------------------------------------ / Linguaggio Quando ne'l lìnguaggio corrente un termine ,è preso a de– signare un concetto ·di ordine superio,re al significato ,ohe gli è ,proprio 1 1etteralmente, il concetto designa-lo tende a ,degra– d ar,si, nelila mente di -chi scrive o parla, per accostarsi al senso letterale de1 vo•cabolo im:rhopriame~te a'dO'perato. Al ,contrario, 11uando si usa un termine ,di significato superiore al concettç designato,· è il t;ermine stesso ,che, a poco a p-oco, si .degrada tino a scadere ,di senso. E -ciò dovrebbe farci riflettere sull'in– timo legame tra verbum e ·veritas. Port,iamo subito un esempio ,del secondo ca•so,' per poi trarre dal 1 primo le considerazioni che ci interessano più da vicino. 1 La •parola sacrifiç_io, •dàl latino sacrum {acere, signifaca propriamente far-che-sia-sacro, ed ,è ter1IDine ,di ordine ailta– mente rituale. Orbene, oggi, nel,l'ita'liano corrente, tale paro1a è presa a significa11e ,qua•lsiasi ·privazione, •qualsiasi atto che incresca a -chi ·lo compie, volontaria-mente accettato o meno. Così si sente parlare del sacrificio di non fumare, del sacri– ficio ·di non andare al cinema allo scopo di risparmiare :dana- 10, e via ,di segui,to. E ciò proprio mentl'e l'uomo moderno, d'altra •parte, sta quasi •perdendo i 1 1 senso ritua'le del sacro; sì che persino l'aumentata fre,quenza ,del ,sacrificio ,della <Santa Messa - voluta ,soprattutto da Pio X per rispondere ad un ma,g,gior bisogno di Grazia e di Ettcarestia ne•l mondo - si risolve, ·per ,l'uomo de 1 l no,stro secolo che •parla ,del sacrificio di non fumare, IÌ.nuna ,pretesa iroflazione, e qrtindi - ci sia permessa l',èspressione ·daltronde dolol'osaimente vera pe•r moI– ti "-- .di carenza deil sacro nei riti cattolici. E aumen,ta ,sempre il numero-- di quei cristiani ,che assistono al-la San1a Messa con fare negligente di chi ,ha fretta di. an 1 da·rsene, anche perchè - tra l'altro - prop~io ,in chiesa, ·e ma•ssime durante il Santo Sacrificio, ,è severamente vietato fumare ... Tale intima relazione •tra parola e significato non può sfuggire al cristiano; poiohè, essendo il Cristianesimo soprat– tut1o religione clel Verbo, e- dovendo -rispondere tutta la natura umana alla ·sopranatura d-ivina ·per santi-ficarsi aH'azfone della .Gr'azia, non ·può non esservi, •tra V ,er.bo ·di,vino che ,crea e -che salva da un lato, e verbo umano che nomina dall'altro, una ben ,chiara anafogia. E appunto in questa c-onsiste la vera importanza del linguaggio naturale ,dell'uomo'. Così dalla radice d'ogni vocalbofo ( radice che non a caso nelle lingue semitiche è sempre esattamente triletterale) l'idea contenuta si protende v,ia via attraverso la· storia ·del linguaggio a dar senso a cfascuna parola ohe se ne svih1ppa, sem•pre più determinandosi nel, si.gni.fi.cato parti.colare a ,ciascun t,èr– mine nuovo. E·d è ,sotto questo aspetto •che '1a semantfoa, uni– tamente all'etimologia, si ri.yela deHa massi:ma importanza all'indagine ,dello stud-ioso cristiano'. Tornando afJ.primo caso della nostra asserzione iniziale, consideriamo ora H· termine ,democrazia . .E' un termine oggi ,.,. còntesi,ssimo •tra oriente ed occidente, tra nord e sud; e noi pensiamo •che ·proprio al centro, -vale a diire a Roma cristiana, omphalos murvdi ed Urbe ,de 1 H'orbe, ·spetti fina'lmente deci,dere. Quale ha ,da essere il senso in cui il -,cristiano può, e in un ,certo qual modo deve, fare. della democrazi-a è già stato chiarito dai papi. Primo fra tutti .Leone XIII nella Graves de communi ·dice che : « ... Sebbene la parola democrazia, per chi guardi aH'etimotlogia e arH'uso 1 dei filosofi, serva ad indi– eare una forma ·di irovernò ,popola-re, tuttavia nel cll!!o no,tro ... . • b1bl10 ecag1nob1aco e -- deIDocrazia I non deve, significare_ ,se non una benefica az10ne cristiana a favore ,de1l 1popolo >>. Quanto à noi - senza far •torto a-lcuno 1 _aH'alto insegna– mento· dei papi, ma an2li, a porgere umilmente l'ausilio del nostro ~tudio ·per una ,più ,cri,stiana ,precisione del linguaggio - .ci permettiamo di rilevare che democrazia non signifiça, e non può significare lett-eralmente governo- a favore dèl po– polo, bensì, dai sost~nti_vi greci demos è kratos, forza ·nel popo!Jo o ,dal popofo. Non solo, ma se -consideriamo i-1 senso cihe lo stesso Leone XIII giustamente dà al termine popal'o, ci accprgiamo che non coincide ,per nrulla con queJlo di demos di cui ila •parO'la demo·crazia è •per metà •COID'posta. Leone XIII distingue tra il popolo, inteso nel senso di organi,co ordinamento ,di classi e ·di ceti, e ,la plebe, cioè il _ demo,s. Demos ,è infatti con ogni probabilità ,da accostarsi al verbo greco daio che significa diviido, ha in sè l'idea di dualità e di opposizione; il sostantito daios ·significa infatti ostile, infesto. Demos è dunque il ,popolo da ordinare ,e ,da ·controllare in quanto suscettibile di•sovversivismo; so;yversi– vismo ,d'a 1 1tronde di -cui ila paro-la diabolum da d_ia-baUo rende a ,per:Eezione l'idea. E oggi, dopo quasi un secolo ché i cri- - stiani usano con la massima buona fede, ma imprO'priamente, il termine d,i demo.crazia, -non possiamo fare a meno :di con– statare come e quanto il vero -significato !letterale della parola abbia lo-ro 1preso la mano... E invece, ,proprio Leone XIII, av,eva dichiarata addiri·ttura l'as-so.luta impossibi-lità di coinci– denza tra democrazia cristiana e democrazia socialista (che noi ,di,remmo senz'altro democrazia '1etteralle ), proprio per il fatto che le dassi inferiori non possono ,considerarsi. norma ~i potere per lo stato. P,er usare il termine •greco ·più atto ad esprime.re l'ideale democratico ( sic) di Leone XIII e del ,oristianesiino, doivrem– mo volgerci a quello di .aristokratia ( aristocrazia). Infatti - nel suo senso ,letteral~ .di potenza dei migliori - questo ter– mine non può assolutamente significare - senza una buona dose d-i mailatfede in chi ila usi ~ governo d'élite chiusa e circoscritta, bensì di generosi dal -cui-•potere tutta si ·dispieghi la gerarchia -civile fino al ·più umile sud,dito. Ma se 1 proprio si vuole ev;itare - sia pure per un vago rispetto umano - il termine di aristocrazia, c'è un al~ro ivo– ca.bolo greco, più nobile e più atto, a significare il popolo e I la sovranità ,gerarnhica che lo regge, ed -è il termine ,di laos. Di so-lito ,i1l ,testo biblico d,ei Settanta usa il_vocabolo~ lao,s per indicare il Popolo elèHo, ·e il termine demos neHe ahre acce– zioni più volgari, mostrando, così, un ·evidente senso di eccel– lenza per il 1primo e di inferiorità •per i,l secon•do. E non a caso, infatt[ laos significa anche ,eser:cito e nazione. L'origine di tale termine è oscura, ma Sofocle, ne'H'Edipo a Colono, rusa anche laou ,come ·genitivo •do laos (maschile) per il femminile laas, pietra.· .Ciò farelbbe ipensare al rpo,polo proprio nel senso edvle e simbolico 1 di pietra per la costru– zjone del tempio, ·,tempio d'ordine e di .giustizia, si,a secondo la tradizione giudai•co-safomonica, sia secondo la tradizione pontificale romana, sia infine secondo queHa minoica del Labirinto ( sempre da laas, pietra) 1 di Greta ,ornato dalla scure sacrificale bipenne labrys, ,da ,cui più tardi deriverà il littorio etru11co e romano. Quanto •poi a-1•cll!o nostro, •laos ·11ign~-fì.che-

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