l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

bi l'ordine civile a rinfacciare agli imputati gl_i 'innume– revoli delitti commessi a danno della popolazione polacca. Degli • « infoiba– ti >> di Katyn e dei circa quindicimila militari polacchi che sparirono defini– tivamente nell'URSS non fu fatto al– cun cenno. Eppure poco si rischiava nell'attrihuire ai nazisti anche_ questo delitto, ohe aveva suscitato l'orrore del mondo e che aveva avuto importanti ripercussioni diplomatiche, quali la rottura delle relazioni diplomatiche tra il Governo di Mosca e il Governo po– lacco in esilio all'indomani della sco– perta tedesca delle fosse comuni di Katyn. La rottura fu provocata -dal. ri– fiuto dell'URSS di ammettere una com– missione internazionale d'inchiesta sul proprio territorio ( eppure se il ci:imi– ne fosse stato commesso dai tedesch.i l'Unione Sovietica avrebbe avuto tutto l'interesse a farlo proclamare solènne– mente e a liberarsi simultaneamente dal peso di_ cosi grave accusa), rifiuto seguito da « insinuazioni » polacche. che provocarono il finto sdegno di S~lin. - Vittime della strage furono i prigio– nieri ,polacchi catturati dall'Armata rossa dopo l'aggressione alla Pofonia del 17 settembre 1939. L'élite dell'eser– cito, novemila ufficiali, si trovò con– centrata insieme con seimila soldati nei campi di concentramento di ·-Ko– zielsk, Starohielsk e Ostaszkow. Di que– sti, fra la strage di Katyn, gli stenti e le successive deportazioni nelle regioni setténtrionali del paese, rimasero in vita alla fine non più di quattrocento ufficiali. Invano il generale Anders,,-che a seguito dell'entrata in guerra del– l'URSS a fianco degli alleati aveva ri– cevuto il permesso di unire i so-prav- _ vissuti polacchi in quello ohe divenne il II° Corpo d'armata polacco distintosi -nei combattimenti in Italia, esercitò pressioni d'ogni genere sulle autorità sovietiche per conoscere le sorti -della parte migliore dèll'esercito polacco. Solo nella primavera del 1943, quan– do i tedeschi diedero al mondo la· no– tizia della scoperta delle fosse di • Ka– tyn, il generale Anders seppe che cosa era accaduto alla ma•ggior parte degli ufficiali suoi connazionali. La strage di Katyn, vista in una prÒ– spettiva storica, s'inserisce nel disegno politico coerentemente perseguito dal– l'Unione Sovietica durante la guerra e nei primi anni del dopo-guerra e aven– te per o'biettivo la sottomissione al co– munismo de-i paesi dell'Europa orien– tale. Liquidando la part~ più e_minen– te delle Forze armate polacche e nello stesso tempo quella più conservàtri• ce e più immune dal contagio riv_olu– zionario; l'Ùnione Sovietica pensò di indebolire l'opposizione alla qualé sa– rebbe andata inevitabilmente incontro ii" giorno in cui avesse tentato di im– pedire la ricostituzione· di una Polonia libera e indipendente. Eli'minando fi. sicamente gli ufficiali polacchi, Mosca evitò la preoccupazione di dovere ri– spedire in patria alla fine della guer– ra elementi tradizionalmente maldispo– sti verso il comunismo e che sarebbe– ro stati rafforzati nella loro ostilità al– l'URSS dalla proditoria aggressione ef- fettùata in combutta èon i nazisti e dal– l'inumano trattamento subito' in pri– gionia. Altri eventi durante la guerra dimo– strarono inequivocabilmente come· la Unione Sovietica tendesse consapevol– mente alla distruzione della grande ma,ggio1·anza non comunista della élite della società polacca. La strage di Ka– tyn fa riandare con la mente a ,un'al– tr.a strage, . numèricamente ancor più impressionante e opera dei tedeschi, alla quale però i sovietici contribuiro-– no con il loro atteg·giarnento passivo. Ci riferiamo all'insurrezione di Varsa.– via, durata da! 1 ° agosto al 3 ottobre 1944 e soffocata nel sangue -dall'eser– •cito hitleriano solo perchè l'armata rossa, che era penetrata nei sobborghi rlella capitale e si era installata sulla riva destra della Vistolà, non mosse dito per aiutare l'insµrrezione, nono– stante il de•plorevole stato delle poche foq:e ~edesche che copriva'no il settorP.. Non solo, ma il Governo sorvietico im– pedì per settimane e settimane all'avia– zione anglo-arnerican·a di atterrare ne– gli aer~porti russi nelle loro missioni durante le quali sganciavano con il ya– racadute armi e viveri per gli insorti di Varsavia. • L'intera cronoca dei rapporti polac– co-sovietici durante la guerra costitui– sce una testimonianza della fredda de– ter:rµin_azione, talvolta attenuata e mi- metizzata soltanto dalla considerazione dell'opportunità di blandire gli alleati occ_identali, con la _quale i dirigenti/' sovietici hanno proceduto alla liqui– dazione fisica dei dirigenti polacchi ed alla loro sostituzione con esponenti co– munisti. Tanto per limitarci a-gli epi– so,di più noti, citiamo il rapimento e il successivo processo dei dirigenti del- la Resistenza polacca sopravvissuti alle _ repressioni tedesche. Ma la strage di Katyn oltrepassa il piano della storia e della politica per ergèrsi a condanna morale del sistemà sovietico. In nulla esso si distingue da quello nazista, se non per la circostan– za che i suoi crimini vengono compiu– ti non in o•bbedienza a i:mpenitivi mi– tici come quello· della soppressione de– gli ebrei di- Hitler, bensì conforme– mente agli interessi del comunismo. A fondamento dei massacri compiuti dai sovietici sta il freddo calcolo politico. Ma questo non .fa. che accentuare il èa– rattere disumano di un regime che per– seigue i suoi fini senza arrestarsi a cri– mini mostruosi çome la strage di Ka– tvn. Essa ricorda al mondo, a venti a'nni dal suo compiersi, che l'URSS non arretra dinanzi a nessun mezzo e che è capace di passare in un batter d'oc– chio dall'accordo con il suo av,versa– rio alla so.ppressione di esso. E' una lezione da non dimenticare nell'era· di fatuo e immemore distensionismo nel– la quale viviamo. CREDITO ROMAGNOLO Fondazione 1896. 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