l’ordine civile - anno II - n. 1 - 1 gennaio 1960

pag. 4_ connubio tra Stato e rivoluzione sembra ormai il destino del paese. In Francia il paese ha reagito distruggendo la costituzione. partitica e -antifascista. In Italia invece essa vige sempre di più e sembra riuscire a incamminare il paese secondo le linee da essa prefissate. Grande è ,certo al riguardo la responsabilità dell'on. De Gasperi, ,cioè del più notevole e determinante degli uomini politici -democristiani. Mentre l'onorevole Togliatti puntava su una Costituzione, ,cioè su un principio ché, una volta po– sto, avrebbe necessariamente posto -certi effetti, l'on. De Gaspe– ri era, sia per la natura propria che per quella ·della forza p·olitica che presiedeva, incline a trascurare i principi e a credere piuttosto nel tempo e negli espedienti. Egli sottova– lutò sempre la forza della Costituzione e delle ideolo,gie che sulla base di essa venivano legittimate ad agire. Lasciò del tutto cadere l'occasione offertagli dal 18 aprile per riformare lo Stato, ridargli una idea e una dottrina e arricchire di una speranza e. di una prospettiva la nostra vita civile. Il massimo a cui De iGasperi giunse furono alcuni artifizi -come il par,lare molto di provvedimenti' legislativi di polizia, tipo la famosa. « polivalente » ( scegliendo· cioè un terreno insufficiente, poi– chè il comunismo non si combatteva_ ,certamente solo sul ter– rimo della difesa materiale dello Stato, e •per di più in modo veMeitario): e addirittura in modo indiretto parlando a nuora perchè'suocera intendesse, come avvenne per la legge sul MSI, destinata a ,costituire un precedente ( !) per i comunisti. Il ma-ggiore di tali ·espedienti fu la legge maggioritaria, il cui mancato scatto travolse lo statista trentino -e aprì le vie alla graduale rimonta del PCI e del ,PSI. Nessuna impostazione politica si è dunque contrapposta a quella dell'on. Togliatti. La « svolta di Salerno ii ha avuto un lungo inverno ma sta ora -dando i suoi frutti. Gli avversari del comunismo, ·coloro stessi- che proclamano « morto >> o << in crisi >> lo fanno soltanto per giustificare innanzi al paese e· molto spesso davanti a se stessi -delle politjche del tutto com– prese nella linea politica e -costituzionale dell'on. Togliatti. l'ordine civile - DA CAVOUR A MUSSOLINI A TOGLIATTI Da· Cavour a Mussolini a· Togliatti: questo il cammino del paese. Tre cc quasi legittimità >> : tre regimi di forza e di avventura fondati sull'apparente rispetto -della legalità, delle procedure di diritto, di un ·principio di legittimità ( monar– chico -o democr-atico): tre ·connubi tra Stato ,e rivoluzione. • Se il seme piantato dall'on. Togliatti ,con la Costit11zione del '48 darà tutti i suoi frutti, come sembra ora inevitabile, è difficile ,dire. Mai come oggi i partiti sono stati vuoti -di vita e di valore civile, e pieni di dissoluzione e di intrigo : .m?i -come ora la politica appare ridotta a cinico é scoperto gioco di potere dei singoli e al massimo di gruppi. Dovremmo conoscere in Italia l'incarnazione del comu– nismo dissimulato, opportunistico e cc parlamentare >>? O po– tremmo dar vita inv-ece ad uno Stato autenticamente tale, non fondato sull'arbitrio e sulla forza, ad uno Stato che si fondi su un ritrovato senso del valore della legittimità e della tra– di~ione, il che significa uno Stato· che sappia· fondare un giu– sto rapporto -con le verità della religione, con la realtà del Cristianesimo, con la tradizione civile del nostro popolò? L'apertura a sinistra, voluta dalla maggioranza della DC e del PSI sta spezzando il transattorio e transitOTio compro– messo degasperiano e facendo avanzare l'ora della scelta. L'avvenire è certo oscuro, ma la speranza -non confonde. Il popolo italiano non è con i:l disordine dei partiti: è semmai ripiombato in un sonno -civile, in un indifferentismo politico. E tuttavia la decomposizione dello Stato, la decadenza impressionante della vita civile, la riduzione del potere al– l'arbitrio e ·al commodo .dei singoli e dei ·gruppi, sono di per sè uno stimolo ,che rende difficile qualunque sonno. La realtà pesa troppo perchè si possa dimenticare : e deHo Stato ormai si è persa quasi J'apparenza. Il perdurare e l'accentuarsi della « quasi ,legittimità >> è una cosa diffi-cile. Le ·cose stesse lasciano la porta aperta alla speranza, alla buona volontà, a un'azione ferma e forte. Apertura • • I s1n1stra: • a A dieci ~esi -di dist~nza dalla sua elezione a segretario politico della DC l'on. Moro ,ha chiarito -definitivamente, an– che per il grosso pubblico, qua-le sia la meta ultima del suo impegno politico. A tale passo l'-hanno costretto gli ultimi avvenimenti del– la Sicilia, ai quali ha dedicato un articolo apparso su « Il ·Po– po-lo », in data 10-12-59 ove è detto: cc... La ,OC, come ha la coscienza veramente t_ranquilla ,di fronte all'on. ,Mi-lazzo... così ha la coscienza tranquilla di fronte al PSI, sempre dichiarato disponibile, -con la più ardita dialettica, ai fini della ,demo– crazia, :e sempre, purtroppo, asse11te ed impotente in o·gni occa– sione che si presenti di mostrare con i fatti la sua autonomia e la sua capacità di inserirsi, in una atmosfera di serenità e di fiducia, in modo da rendere normale il gioco democratico in Italia>>. Tali ,considerazioni dell'on. Moro stanno infatti a signi- . ficare: 1) che l'offerta avanzata -dalla Direzione Centrale del– la DC al •P.SI per la soluzione della ·crisi siciliana non aveva il valore di una mossa tattiva intesa a mettere « -con le spalle al muro >> i-1 PSI, ma il valore di un serio e meditato tentativo di avviare una collaborazione politica che, -dalla Sicilia, pre– sto o tardi avrebbe dovuto allargar-si a tutto il ·paese. 2) Gh~ per l'on. iMoro - -come per Je correnti ,dichia– ratamente ,di sinistra -della DC - ogni ulteriore passo avanti del paese sulla via ,del pro,g11essopo-litico, economico -e sociale è condizionato dall'inserimento del ·PSI nello spazio politico •occupato dai partiti cosiddetti democratici. io caginobianco anno di Luigi Anf ossi 3) Che l'obbiettivo principale della DC nell'attuale con- •tingenza politica è quello di operare in modo da favorire tale inserimento. , -1 4) Che. tale obbiettivo - dato il valore determinante attribuito alla conversione del ,PSI sulle posizioni democrati– che - non può •considerarsi accantonato neppure dopo l'in– suocesso della operazione tentata in Sicilia. Tali enunciazioni programmati-che offrono lo spunto per alcune considerazioni di ordine gener_ale sulla attuale posizio– ne della ,DC in ltalia, che così possono essere sintetizzate: a) Condizionare ogni ulteriore progresso politico, eco– nomico e sociale del paese all'apporto determinante che forze esterne dovrebbero ,dare alla azione -della DC, significa rico– noscere esplicitamente ·•che il partito ha perso la carica id-eo– logica e politica che lo caratterizzava in passato come la forza autonoma, determinante •e di guida dello· schieramento poli- tico -italiano. • ,b) Riconoscere -che tale app'orto determinante deve ve– nire da una formazione dichiaratamente ed esasperatamente marxista significa, oltre ·che tradire tutta una passata volontà di lotta, dare una ·patente ,di attualità a posizioni ideologiche e i politi-che che appaiono -condannate -dalla storia, anche nei paesi del campo socialista. . . e) Riconoscere il valore -determinante ,dell'apporto so– cialista alla edificazione dello stato ·democratico in -Italia, ed allo stesso tempo. te_ntare .-di dettare ·condizion_i. politi-che a1 PSI per il suo accoglimento nel campo democratico, si·gnifica

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