l'ordine civile - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1959

Il movimento giovanile coinunista Ciò che non può non colpire nelle relazioni dei vari oratori al dibattito del Comitato Centrale della Federazione Giovanile Comunista, è il continuo ricorrere della parola ccideale >>. Le frasi pronunciate da un delegato di Pesaro, Magnani, ·potrebbero costituire il titolo del tema che hanno svolto i giovani comunisti durante la riunione del CC. e< Sia– mo in una situazione nuova, ma permane lo sfruttamento e la· miseria; ai giovani che lo vivono in queste condizioni dobbiamo dare, una prospettiva ideale che indichi come il mondo deve cambiare ». La forza .dei ,comunisti è questa .fede « missionaria » in un mondo nuovo, in una prospettiva cfi ideale che indichi in quale direzione il mondo debba muta– re. Dirò subito che tale fede .non è tanto basata su un ragio– namento motiva~o; il convincimento, l,a giustificazione - per molti direi la scolastica - viene dopo. C'è all'inizio una spontanea a,!lesione a ,ciò che si sente •come un ideale. Si ba•di bene che ciò non vuol dire che le cause concrete siano eva– nescenti o irrazionali, tuttaltro, e questo è anzi quanto ci proponiamo di esaminare più oltre. Anche la fede degli Ara– bi in Maometto che si esprimeva nel grido di Allah è Allah e Maometto è il suo profeta era fede in una realtà non visi– bile: c'erano però altre cause che determinarono l'espansio– ne araba e ne favorirono l'esplosivo dilatarsi attraverso i continenti. Ci sono d'altro lato, e la storia ci dà molti esem– pi, delle fedi che furono sopraffatte dalle avverse circostan– ze, e scomparvero come cancellate dalla coscienza degli I UOIDinI. Ora a parer mio perchè una fede venga dimostrata fal– sa o inutile o si possa comunque storicamente superare, oc– corre non solo eliminare quelle famose circostanze che pos– sono determinare o agevolare la sua espansione. ma occorre in coloro che si accingono a far ciò, una fede superiore a quella dei loro avversari. . Se questa situazione non si verifica si potrà opporre una resistenza più o meno efficace, ma le sorti del mondo senza • fede sono segnate. Ciò premesso dirò una volta per tutte che grandemente si illudono coloro che pensano di opporsi al comunismo soltanto mediante. riforme che possono togliere quelle circostanze di miseria, di arretratezza, di ingiustizia della nostra società, le quali sembrano così bene favorirlo. In fondo al cuore dell'uomo comunista e specie dei giovani, rimarrà sempre l'ansia fideistica che gli ispirerà in ogni cir– costanza la certezza che il suo mondo - cioè il mondo comunista __:_ ·è migliore di qualsiasi altro. Se ad esempio, il lavoTatore, che crede in questo mon-. do migliore, riceverà 20-00 lire al giorno invece di 1000, avrà sempre la persuasione che nel suo mondo lui avrebbe 3000. Si è visto poi sperimentalmente che •è inutile ripetere e dimostrare che ciò non è vero, ecc. Nulla alletta di più gli uomini che il non udire ciò che non piace. Questo è vero specie per la massa, specie per coloro che come i comunisti, vivono nella spe anza in un domani migliore. Per i giovani comunisti, non si pongono, come per i cattolici, scelte a sinistra o a destra. Potranno dissentire le vari.e tattiche da adottare nei confronti degli avversari, ma le grandi idee res.tano quelle e nessuno si sogna di mutarle, perchè nel momento stesso che le pensasse, cesserebbe di esse– re un comunista. Questo è ovvio per ogni comunista. « Seppel– lire il capitalismo è l'obbiettivo del movimento comunista ... Sono le condizioni della lotta per realizzare l'obbiettivo che possono variare. Sta a noi comprendere• in ogni situazione in quale modo queste situazioni camQiano e. quali sono gli ele– menti più favorevoli per la nostra lott,a ». Così si è espresso ~andro Curri, direttore di Nuova Generazione il giornale del– la FGCI. Il fatto nuovo è si la distensione, ma vista sotto il profilo dei frutti che possono maturare in questo nuovo clima. Così· Sanlorenzo della segreteria della FGCI, parlando ibliot . ' cag1no . 1anco di Paolo Possenti dei più giovani diceva non senza qualche esagerazione, che « oggi i giovani non assistono soltanto ad una crisi politi– ca ma soprattutto ad una crisi ideale per certi aspetti para– gonabili al crollo degli ideali fascisti ... In tal senso la FGCI deve sentire l'esigenza di alimentare l'azione ideale fra la classe operaia .... sviluppare una azione ideale ,della FGCI distinta da queHe del sindacato se vogliono veramente con– quistare le nuove leve operaie al socialismo >>. Berlinguer parlando anch'egli davanti al C.,C. della FGCI, si esprimeva così circa la nuo,'a tattica da seguirsi: « Sul terreno della distensione si è prodotto e si ·produce una differenziazione e divisione dei gruppi della borghesia fra Stato e Stato e all'interno di ogni Stato. Ciò non può non esserci favorevole se sapremo inserirci in queste contraddizioni non solo con la lotta per la pace, ma con lo sviluppo della nostra linea di rinnovamento democratico e socialista... Alla gioventù dobbiamo mostrare, il nostro vero volto di partito nazionale e democratico che lotta per un radicale rinnovamento socia– le e politico ». Ma il tema più ampiamente svolto dalla FrGCI è sempre quello dei. rapporti con i giovani cattolici. Il pro– blema nasce nel clima della distensione non tanto per un desiderio di un « vogliamoci bene » che non credo possa illudere molti, nonostante che certi cattolici amino tanto il plauso da sinistra: questo poi non è certo· lo scopo della FGCI. La organizzazione •comunista soffre di un difetto in un certo senso di segno contrario a quello dèlla DC. Il classismo infatti, se è una forza in certi settori, può essere una debo– lezza in altri. Specie ad un certo livello i giovani comunisti, in gran ·parte contadini ed operai, sono insufficiente,mente pre– parati. Gran fede, gran 1 buona volontà, ma anche grande igno- ' ranza. Finchè si è trattato di una ,dialettica semplice d.i tipo rivoluzionario il gioco è stato facile. Oggi si vogliono però instaurare dei dialoghi a tutti i livelli fra comunisti e cat– tolici. I giovani comuni,,ti parlano di uno sforzo per capire la realtà: capire per operare fra ]e masse giovanili. Si pa'rla pure da molti di una scoperta del mondo giovanile cattoli– co che, secondo loro, sarebbe mosso da fermenti particolar– mente interessanti. In realtà i comunisti contano non tanto sul diffondersi di loro principi ideologici fondamentali fra i giovani cattolici, ma sulla sempre maggiore penetrazione del marxismo nella vita culturale del paese. Questa nuova metodologia marxista è per la verità molto intelligente per– chè sembra far tesoro di un importante fenomeno che si è verificato in Italia negli ultimi tempi. Laddove il partito comunista era forte, laddove è stato possibile creare una atmosfera più favorevole alle id·eologie marxiste, il comuni– smo è diventato più forte e ha conseguito dei risultati vera– mente lusinghieri proprio 'fra i giovani - esempio come è noto sono l'Emilia e l'Italia centrale, dove poi anche i dc di sinistra hanno le loro roccaforti. Il dialogo che nel futu– rn i giovani comunisti offriranno ai gioyani d.c. sarà impe– gnato per un'intesa su singoli problemi. Nel futuro si cer– cherà perciò un dialogo su problemi la cui soluzione possa appassionare larghi strati dell'opinione pubblica. Sarà un dialogo importante, su basi ragionevoli, non nell'uso della indiscriminata critica negativa quale fino ad oggi è stata tanto peculiare ai comunisti. Già si possono intravedere come andranno iill'incirca le cose: i comunisti saranno ·quelli che più efficacemente agiteranno la complicata questione, larghi strati d.c., giovani in testa, li seguiranno con più esitazioni e rimpensamenti. Il governo cercherà di guadagnar tempo e vi riuscirà per un certo periodo. Poi cominceranno le mez– ze concessioni ,che come al solito scooter.anno i propri•eta• ri. A questo punto la (< coltivatori diretti >> si agiterà in ma– niera da non far capire a nessuno ciò che vuole. Risultato finale: fa cl.e. perderà alcune centinaia di mi•g.Iiaia ,di voti nelle campagne. Citavo questo esempio perchè ho potuto in maniera ocu•

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