l’ordine civile - anno I - n. 5-6 - 15 settembre 1959

Il discorso del Papa Il S. Padre ha pronunciato un discorso in occasione della ricorrenza liturgica del martirio di S. Giovanni Battista. S. Giovanni Battista è un martire della Legge di Dio. Esso è l'esem• pio che qualunque virtù morale, in quanÌo riferita allei Fede, è causa e· titolo della sostanza e del nome di martire. Oggi in cui. il senso della Legge di Dio e dell'obbedifnza ai suoi precetti come motivo fonda mentale dell'azione umana sembra cedere, anche tra i cattolici, a un falso senso di libertà, che genera necessaria– mente servitù _ci pare che l'esempio del Martire della Legge e le parole del Papa che proprio sotto questa veste ce lo presentano, abbiano singo• lare importanza ed efficacia. su E poichè l'ordine civile è effetto esclusivo della fedeltà alla Legge di Dio, nota attraverso la testimonianza della coscienza, ascoltiamo le parole del Papa in spirito di preghiera, rivolta all'intercessione al gran• dissi mo Santo cui esse si riferiscono. Riportiamo il testo riassunto dall'Osservatore Romano del 31 ago– sto u. s. Sua -Santità richiamava il pensiero degli intervenuti sulla celebrazio– ne liturgica .del giorno: ,la Decollazione di -S. Giovanni Battista. Mentre il 24 giugno è tutta -una festa di letizia per la nascita del Precursore - e il Vangelo lo rileva espressamente - nello stesso Libro Sacro i colori si fanno anche più vivi ed espressivi nel racconto del suo martirio, e non in esaltazione di qualche cosa che discende dal cielo, ma cli orrore per qualche cosa che viene 'su dalla terra. San Giovanni Battista svolse con la predicazione e con il battesimo sulle rive ciel Giordano il suo -alto mandato: un giorno, tra le persone che si affollavano presso di lui, egli ,riconobbe subito Gesù e lo salutò col dire: Ecce Agnus Dei, ecce qni tollit peccata mundi, confermando così che il battesimo sino ad allora impartito era immagine cli quanto di più vivo e penetrante sarebbe stato compiuto da Gesù. Il Salvatore, infatti, così rivelato da Giovanni a tutte le genti, avrebbe più tardi com– piuto la sua missione redentrice del mondo con l'olocausto sulla Croce. Anche Giovanni Battista versò il suo sangue: e lo fece in testimo– nianza della legge di Dio. La storia è nota - continuava Sua Santità -. La testa di colui che era stato inflessibile nel dire il « non licet tibi" a un potente del mondo fu offerta ai trasgressori di ogni comandamento del Signore quasi in ludibrio, disprezzo, orrore. Eppure, come dicono DOCUMENTI s. Giovanni Battista alcuni Padri commentando il tratto del Vangelo, quegli occhi material– mente spenti esprimevano ancora la più decisa condanna del male « non licet tibi "· Se, dunque, l'annunzio della Redenzione era il grande titolo del m1• nistero ciel Battista, la sua estrema testimonianza con il sacrificio della vita conferma una fedeltà a tutta prova verso Dio e quanto è stato da Lui disposto. Ciascuno può, deve trarre insegnamento p·er sè. La vita cristiana non consiste semplicemente nel lodare il Signore e nell'onorarlo -con ma– nifestazioni esterne: ma nel compiere totalmente ,quanto prescrivono i Jieci comandamenti, i quali ripetono - e con quale chiarezza ed effi– cacia! - la legge naturale impressa nel cuore cli ogni uomo. -Si tratta di dire n.o al male, in tulle le sue forme: e proprio per aver procla– mato uno di questi non licet, la testa di ,Giovanni venne recisa e portata sul piatto: ma in ogni secolo essa -risplende, anche -qui in terra, nella gloria di i-nnumerevoli cattedrali, chiese e monumenti. Nella vita quotidiana si sente spesso ripetere: la Chiesa potrebbe essere più indulgente, potrebbe accedere a qualche piccolo compromesso ... Questo giammai. Il Papa può essere ·buono, longanime quanto si vuole, ma dinnanzi a I.risti realtà, a miserevoli inadempienze, il suo atteg– giamento, a qualunque costo, sarà fermo, limpido, irremovibile, in ottem– peranza ed ossequio alla verità. Allorchè il Vescovo si accosta all'altare e cl·imette le insegne usuali per rivestire i paramenti sacri, dice una preghiera che è un sostanzioso programma: « Exue me, .Domine, veterem hominem cum moribus et acti– bus suis; et indue me novu.m homin.em , qui secundum Demn creatus est in justitia, et sanctitate veritatis ». Dunque il nuovo uomo -che si riveste, e che è secondo i voleri -cli Dio, è nella giustizia e nella santità della -verità. Pertanto, il non compiere la giustizia nei rapporti della vita sociale è un torto che si fa anzitutto ai fratelli, ma si compie davanti a Dio, che è venuto a consacrare sem– p1·e più questa legge della giustizia. Inoltre proclamare, servire sempre la verità, è una cosa santa. Che cosa prescrive l'ottavo Comandamento? non dire il falso testimonio. Ciò significa che la menzogna non deve -trovar mai posto nella vita di un eristia-no, in qualsiasi età. La verità è santa: sia quella che si riferisce alle disposizioni di ordine naturale, sia specialmente quella che c.on – cerne la legge santa del Signore. Direzione, redazione e amministrazione: Roma • Via di Porta ,Castello, 13 - Te!. 561.279 Direttore: GIOVANNI BAGET-BOZZO - Redattore responsabil~: DOMENICO DE SOSSI Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 6923 del 30 maggio 1959 - ABBONAMENTI:Annuo: L. 2.000 • Sem.: L. 1.100 • Trim.: L. 600 o e inobianc Tip. ARs-GRAF - Roma - Via Banchi Vecchi 12 - Telef. 652.576

RkJQdWJsaXNoZXIy