l’ordine civile - anno I - n. 5-6 - 15 settembre 1959

NOTE POLITICA INTERNAZIONALE Eisenhower in Europa La visita del Presidente Eisenhower in Europa è stata una felice visita. In primo luogo, essa è stata una spontanea e per questo imponente manifestazione della profonda stima e prestigio che gli Stati Uniti godono in' Europa : si tratta di una leadership, non subita, ma liberamente accettata e accompagnata dalla fiducia. Questo ci conrnla : per– chè questo è dovuto in sostanza a quel complesso di regole e di principi mo– rali, esplicitamente e sinceramente rife– riti alla tradizione cristiana, che fanno parte integrante della tradizione e del comportamento politico degli Stati Uni– ti. Eisenhower non ha in Europa la po– polarità personale che ebbe, specie ne– gli ultimi anni, dopo la energica e vigo– rosa soluzione del caso Mac Arthur, il presidente Truman: gli applausi, la fì- -ducia, la stima così apertamente signi– ficata, vanno dunque so•pratutto alla na– zione americana. L'unità occidentale ri– vela dunque il suo solido fondamento e i dissensi appaiono per quel che sono, cioè dissensi accidentali. I frutti del viaggio di Kisenhower so– no stati dunque frutti felici. Forse sin troppo: i dissensi appaiono d'improvviso così velati e su tono mino– re che i problemi ne restano un po' co– me stemperati·: forse questa impres– sione è dovuta alla segretezza delle con– sultazioni e alla povertà delle notizie ufficiali. I tedeschi non sollevano più verso il doppio incontro al vertice russo-ameri– cano le obiezioni e le riserve indirizzate alla conferenza di Ginevra. Questo è certo dovuto in parte appunto alle as– sicurazioni date dal presidente Eisen– hower sul carattere di puro viaggio di conoscenza che avrebbero i due incon– tri, che non costituirebbero formalmen– te avvio di trattative. Sotto questo ri– guardo, essi sono formalmente qualcosa di meno della conferenza di Ginevra. ·un altro elemento del mutato atteggia– mento tedesco è certo dato dalla irre– versibilità che la trattativa al vertice prende con impegno diretto e persona– le del presidente Eisenhower. Vi è infine un te_rzo elemento, questo permanente, da non sottovalutarsi, in tutta la posizione del cancelliere Ade– nauer: cioè che la sua politica è quel– la, fra tutte le posizioni dei partiti te– deschi, che maggiormente si fonda so– pra l'assunto di un periodo non breve di divisione tedesca. Ora un sistema di accordi russo-americani fondati sulla .cJiplomazia al vertice, ha per base il ri- E COMMENTI conoscimento dello st11-tuquo e l'accet– tazione di fatto delle rispettive sfere di influenze. L'uso della posizione di for– za sovietica a Berlino si può rivelare un buon strumento di pressione diplo– matica. Del resto, i russi possono otte– nere la smilitarizzazione di Berlino sen– za venir meno al principio dello statu quo: la proposta, autorevolmente at– tribuita a Krusciov, di affidare a Bonn dei poteri sul corridoio di Berlino, mo– stra le possibilità che la politica sovie– tica si riserva in questo senso. Si può dunque dire che la posizione tedesca non deve essere per principio contraria alle trattative, ma solo alle « cattive trattative >>, cioè su trattative in cui ci siano per princi•pio posizioni lesive de– gli interessi tedeschi o impostate su una falsa base di partenza. Il cancelliere. Adenauer può essere costretto a un dissenso tattico, non ad un dissenso di principio. Non occorre dunque meravigliarsi ec– cessivamente P,er il discorso del Can– celliere tedesco ai polacchi, nè per il tono disteso della sua lettera a Krusciov. La posizione morale assunta da Ade– nauer ed il riconoscimento delle respon– sabilità assunte dalla Germania con il nazismo come pure la sostanziale scon– fessione di ogni revanchisme sono ele– menti costanti ed indiscussi della con– dotta politica del Cancelliere. Il fatto di pote_r variare le espressioni di una politica senza variarne la sostanza è se– gno che si tratta di una politica solida, sapientemente concepita e prudente– mente condotta. In Inghiltena c'era come un tacito accordo dei due maggiori partiti di far apparire la sommità russo-americana come un successo britannico. L'abile leadership di Mac Millan ha posto il partito laburista talmente al di sotto della direzione politica- tory che esso, sotto la guida di Gaitskell ( prudente ma priva di immaginazione e quindi del tutto subordinata di fatto alla li– nea governativa) non ha potuto fare alcuna contestazione all'impostazione ufficiale. Per gli inglesi, il presidente Eisenhower non fa altro che tradurre in pratica i consigli datigli da Mac Mil– lan nell'incontro di Camp David: la po– litica americana non appare loro altra da quella che la politica britannica de– siderava che fosse e che avrebbe deci– samente contribuito a determinare. La conseguenza inevitabile dell'in– contro di Eisenhower con Krusciov sa– rebbe l'istituzionalizzazione della con– ferenza al vertice. ( Si intende delle quattro potenze responsabili del ·tratta– to di •pace tedesco). Mac Millan ha voluto m~rcare qual- che differenza con Eisenhower nella conferenza televisiva : Eisenhower ha mantenuto la nota tesi della diploma– zia americana per cui la conferenza al vertice dei quattro deve avvenire solo quando si danno ragionevoli sicurezze di esito fruttuoso. In realtà, uno dei vantaggi dell'approccio a due è proprio quello di non fissare le trattative sul solo problema tedesco, su cui poco si può ottenere, e di affrontare invece i problemi dei rapporti di convivenza dei due blocchi su di un piano più gene- rale. Di questo gli inglesi sono ormai con– vinti: e l'Economist lo di-ce abbastan– za chiaramente nel suo editoriale. Ma i conservatori sono dinanzi alle elezioni generali e per questo non possono pre– sentarsi agli elettori che con un bilan– cio di successi. In Francia il problema politico fon– damentale non era dato dal viaggio di Krusciov, su cui non esisteva dissenso, data l'impostazione così moderata che '-------– è stata data al significato del viaggio da parte americana. Di importanza in fatto non determi– nante erano i problemi militari solleva- ti dalla Francia; la differenza di poten- ziale bellico tra gli USA e gli europei è tale che raramente un problema spe• cifìcamente militare da essi sollevato -------. può essere di grande importanza. Pare che il problema del controllo francese sulle testate, sugli stocks ato– mici dell'aviazione strategica non sia nemmeno stato posto. Il problema fondamentale che Eisen– hower doveva trattare con il Presiden– te De Gaulle era di natura politica e riguardava l'atteggiamento americano in occasione del dibattito autunnale del– le Nazioni Unite sull'Algeria. Non si conoscono le conclusioni dei colloqui che sembrano però molto pro– mettenti. De Gaulle avrebbe comunica– to ad Eisenhower le linee della soluzio– ne ccliberale » del problema algerino che egli si riprometta di sottoporre alla prossima riunione della Comunità fran– cese. I termini del •progetto De Gaulle sa- •rebbero tali che Eisenhower avrebbe potuto addirittura impegnarsi ad ap– poggiare la nuova -linea francese alla Assemblea delle Nazioni Unite. Una di– chiarazione del presidente americano è stata annunciata da Jim Hagerty do– po la riunione. della Comunità francese e l'annuncio ufficiale del piano De Gaul– le per l'Algeria. Se le cose stanno veramente così, al– lora bisogna dire che Eisenhower ha ottenuto a Parigi i risultati più soddi– sfacenti del suo viaggio . Il mese. di Settembre può dunque es-

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