l’ordine civile - anno I - n. 2 - 10 luglio 1959

Pasolini t1~a la lirica ... non lontano, tra casette abusive ai margini del morote, o in mezzo a palazzi, quasi a mondi, dei ragazzi leggeri come stracci giocano alla brezza non più fredda, primaverile; ardenti di sventatezza giovanile la romanesca loro sera di maggio scuri adolescenti fischiano pei marciapiedi, nella festa vespertina; ... .Citiamo questi versi, tolti dal poemetto « Le ,Ceneri ,di Gramsci », per •avere presente sùbito ,quasi un emblema della poesia di Pier •Paolo Pasolini. Anni fa, nel '52, l'« Antologia della poesia dialettale del Novecento » aveva fatto parlare ,di questo giovane scrittore e -dei suoi versi in friulano. Uomo colto, con interessi forte• mente .imbevuti di scuola e di ideologie d'avanguardia, Pa– solini, dopo un romanzo ('ccRagazzi -di vita », 1955) e un volume di versi italiani ( ccLe Ceneri di Gramsci», 1957) che furono tra le cose più disc'usse di questi ultimi ano.i, torna ora, con il romanzo « Una vita violenta », a riproporre al pub– blico e alla critica la sua inconfondibile fisionomia. Ogni opera di Pasolini suscita scalpore: si mescolano nella discussione elementi ,eterogenei, la polemica moralistica come la disquisizione filologica. A complicare le cose si ag• giunge poi il verdetto immancabile dell'intelligenza comu– nista, che - a ragione o a torto - considera ogni opera di Pasolini come facente p•arte dell'hortus condusus di sua par· ticolare pertinenza. ,D'altra parte, sia per il loro intrinseco valore, sia per certi aspetti più appariscenti, che accomunano nella sensi– bilità il critico tendenzioso e il facile pubblico dei best-sellers, la produzione artistica di Pasolini può essere un indice .atten• dibile. del costume contemporaneo. Soprattutto colpisce una certa ccforza di rottura », che è peculiare del linguaggio dello scrittore bolognese-friulano ( e ora, dopo dieci anni di soggior– no nella capitale, romano di adozione). on appare però sùbito ben chiaro in che cosa consista questa forza di rottura: se nei contenuti (spesso· tendenziosi, e tali sempre da lasciare tutt'altro che indifferenti) o nel mo– do tutto persona!~ di architettare tali contenuti, e special– mente quindi nel linguaggio, gergale ~ violentissimo, che, come dicevamo, è una delle caratteristiche più appariscenti dello scrittore. -Grosso modo, sembra che esistano. due maniere di inter– pretare Pasolini: la prima è quella di dargli credito - o di condannarlo: ma siamo sempre sullo st-esso piano di giudizio - per una certa opera di propaganda sociale ( o si direbbe meglio per un engagement) implicita specialmente ,in alcuni dei suoi poemetti: e perciò la sua poesia non sarebbe opera disinteressata ·e pura, ma verrebbe sublimata ( o travolta, stan– do ai cànoni crociani) dal fine sociale o pratico ·e oratorio Ecopertamente attuato; la seconda maniera è quella di consi– derare tutto quello che Pasolini ha scritto come, prima di tutto, un'opera immorale per il linguaggio estremamente vio– lento e realistico della malavita, che vi è documentato tutto intero, e senza attenuazioni di sorta, e di escluder•e inoltre la produzione di Pasolini dall'àmbito dell'arte formalmente ,cc in regola », spingendola, con una nuova manovra che non manca di abilità, nei limiti di uno sperimentalismo non riuscito. Le due maniere di giudicare sembrano peccare di una e il • romanzo picaresco di Paolo Gonnelli certa eccessiva ed esclusiva attenzione ai dati formali, e sem– brano altresì non moho preoccupate di spiegare in modo com– plessivo il fenomeno Pasolini. Non va poi neanche sottovalutato il fatto che un atteggia– mento moralistico nei riguardi di questo scrittore e della sua opera è veramente facile; quella libertà di linguaggio adom• bra infatti passioni, colpe e rimorsi che non possono non lasciar•e sconcertati. Ma ,è moho facile che al giusto risenti– mento -della natura sana si aggiunga il compiacimento per l'ordine comunque costituito e ,stabile (anche letterario), cui le opere di Pasolini contrappongono il quadro squallido di borgate povere e di una ,gioventù· analfabeta inchiodata in una crudelissima legge di violenza elementare. Ma tutto ·è salvo, o può salvarsi, •quando, come nel caso di Pasolini, il male presente nd mondo è sentito come male; nuJla è più estraneo, almeno così ci pare, al suo atteggiament_o, del facile cinismo elegante e nutr.it• o di cultura, che viene •ostentato nelle più varie occasioni: La forza prorompente ,del suo linguaggio, del tutto libero da cautele d'ogni genere, dà la misura di questo atteggiamento. ,In Pier Paolo Pasolini il gusto per l'immedesimazione con gli ambienti e con il mondo descritti giunge sempre ad un livello assai alto; compiuto uomo di cultura qual'è, egli non è ,alieno d'.altra parte a compiere tutte le mistificazioni letterarie •che gli sono necessarie per raggiungere gli scopi che con chiarissima volontà si prefigge : ma nelle sue pagine, no– nostante che le tendenziosità siano esplicite, corre una vena di vera poesia. Tale poesia nasce da un impasto equilibratissimo di lin• gua prosastica, sciolta e ,discorsiva. Artifici retorici, se ce ne son~, sono di questo tipo : Sui dossi risuonanti, brulli, ricava in mezzo all'Appennino Orvieto, stretto sul colle sospeso tra campi arati da orefici, miniature, e il cielo. Orvieto illeso tra i secoU, pesto di mura e tetti sui vicoli di terra, con l'esodo del m-ulo tra pesti giovinet;ti ·impastati nel. tufo ... Appartenenti al poema ccAppennino », questi ·pochi versi mostrano una padronanza ,completa della lingua, ed un insie– me di procedimenti stilistici omogen•ei a quelli dei •due ro– manzi: •« S'inguattò. di nuovo dietro una vecchia torre smoz– zicata, che nella parte .alta faceva -da cabina. elettrica e sotto ci abitava m~a famiglia : da lì dietro si vedeva tutto il piaz– zale, coi lamp-ioni già accesi. Proprio davanti c'era un muc– chietto di case col Bar ,Dµemila, e, dietro, fa parte più inter• na del piazzale, ch'era tutto chiuso ,come un cortile». { Una vita vfolenta », p. 37). D'altra parte, i versi -cita·ti prima, o una terzina come: Jacopo con Ilaria scolpì l'Italia perduta nella morte, quando la sua età ,fu più pura e necessaria. possono apparir.e prosa, solo a patto di sottostare all'abitu– dine retorica nella quale ci chiude il nostro senso ritmico– melodico di italiani ,abituati ad una quasi esclusiva tradi– zione poetica petrarchesca. Siamo di fronte ad un modo nuovo

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