l'ordine civile - anno I - n. 1 - 25 giugno 1959

pag. 10 prodotto •queH'incrostazione culturale antimeridjonalistica an– ~or Ol!gi assai viva nel settentrione, con scarso vantag-,!!io - , si può riconoscere ,chiaramente - della soluzione ·del pro– blema italiano. Questo, in sostanza, è il pericolo insito in impostazioni come quella di 1Piov·ene o, con ben altro impegno scientHico, di De Martino : che fa ,parte culturalmente più moderna d'Italia continui a mantenersi in una convinzione di superiorità e resti con questo non solo in una posizione di quasi ostilità civile con il 1 Mezzo!':iorno, ma in una condizione ,culturale nella quale -è impossi,bile vedere i pro-pri limiti. i limiti della cuhura cui si appartiene. Ed è e_videntemente la condizione mu lontana da una giusta ·impostazione -del problema e da una soluzione di esso. 7. Ùl!!!:i il problema della cultura meridionale, -che ri– chiede per la sua soluzione, come si è detto, l'incontro fra due culture diverse in vista di un trascendimento e di una sintesi -di esse, e che è •quindi senza ombra di -dubbio, il pro– blema stesso rlell'ltalia. pa,;sa neT. una strada rliversa rla quella della riduzione del sud e rlelh sua cultura alla magia: questa sarebbe solo l'antidoazione di uri tino particolare, ed ;rrato. di soluzione: cruella che mira all'assimilazione del sud al nord e alla sua -cultura. Un •processo come cruesto è in Parte in atto: !!iii. ha ra!!giunto buona parte delle ,classi medie e dirig;enti del mezzo!!:iorno. ·e •continua attrav-er.so una opera aoparentemente paternalistica. e in realtà curruttrice, nei confronti -dei contadini, passando ner la politica assisten– ziale ( con i nacchi. con i c1.1ntieri di lavoro e •finanche cn11 una oarte dell'intervento « burocratico >> degli Enti di ri– forma). Solo un intervento •ehe. fornendo -di strumenti tecmc1 moderni estranei alla. tradizione contadina. si Presenti alta– mente rispettoso dell'orir,anizzaziorie culturale dei contadini. e cruindi sia disoosto a riconoscere a priori la pan:iariet'I. della sua ·propri1.1 cultura, può avere davvero forza liberante e cruindi oossibilità di successo. Questo modo di interven– to (lii -cui formuJazione passerà necessariamente per espe- l'ordine cfoilR rienze colme di errori, per un certo periodo : attualmente, su scala mondiale, vi sono impe1mte, nel medio e estremo oriente. le punte oiù alte della cultura moderna, cioè j} marxi– smo •e il così detto caPita1i,amn sociale) è destinato ad incon– trare continue e opprimenti difficoltà: prima fra tutte la mi– surazione delfa sua validità, che la cultura delle aree « svi– luno1.1te >> tende ad ese!!:uire continuamente in termini quanti– tativi. pratici. conformemente ai suoi. oronri moduli; oer i quali cruindi fa validità dell'incontro dovrebbe essere data· o in termini produttivi. di or!!anizzaz;.one economica. o, al mas– simo, in termini oolitici. con 1o scemare della forza di rea– zione che sul piano politico raccoglie la protesta contadina, il comunismo. In realtà un intervento mrn'lif.icato d-ella cultura moderna nP.lle zone sottosviluopate può solo nroporsi O!!:!!:i con l'obiet– tivo immediato del risnetto della •cultura tradizionale,( -ciò non vuol dire. com.e sarebbe indotto a pensare, secondo -la sua im– no~tazione. De Martino. risoetto e non messa in -discm:sione rlelle crerlenze ma:,,:iche). del riconoscimento rn1im1i -dell'irri– n11nciahilit'l. ner la nostra stessa cult1ira. del rleposito la– -~ciato ila <TuelJa trarli7.ione: -che se non è l'attitudine pratica, imnrenditiva, ecP.. del mondo moderno. è l'attitu-rline a :far -centro sui>:lilJOTTlinL a 'Jl'lisurare sulla ricche::,:7.;i e vitaliti', ,folh nersona il ri1mltato dello ·sforzo di tutti. cioè della cultura. Da 1 1mesto rico11oscimento ha inizio il !!iusto superamento del– la ·nrese11te crisi: che investe la cultura arcaica ma. nello stesso temPo. in modi diversi, cruella moderna. La misurazione del nrocesso, allora. notriì. aver luo!!o a suo tempo non Più sol– tanto in termini ·pratici, ma in termini umani: e -sarà -data dalla risno•ta che !!]i ,:tessi uomini ( nel caso nostro j P.ontadini meridionali). rimP.soi. in cnnrlizione di parlare re alla nari n, con nuove 1:1ttitndini nratiche - economiche e nolitiche - 1:1.~sunte HbP.ram.ente rlalJa esnerienza morlerna. con !!li altri interlocutori culturali. forniranno comunicando in un morlo nnovo, moderno, cruindi nassibile di -eircola7.ione culturale. il loro abito etico-sapienziale, che in un modo non compren– sibile al razionalismo la loro cultu,a testimonia. Eretz~lsrael e~r la religione della Bibbia « - Il giorno 28 del mese A v si realizza il sogno della no– stra giovinezza. - In questo iriorno v·erranno messe le fondamenta per un nuovo villa11;gio collettivo in Israele. Sog;navamo il sogno del– l'uomo libero vicino col suo lavoro agli elementi primari; un sogno di terra arata, di campi di grano e di ra,ccolto; sog;no del sole •ehe ·brucia, del vento ,che soffia dal mare, del sudore che scorre sulla fronte di chi lavora la terra; un sogno del giovane ebreo, orgop:lioso, abbronzato dal sole, slanciato, po– sato con fermezza sulla terra patria. - In questo iriorno verrà stipulato il nuovo patto di al– leanza tra l'uomo ebreo e la sua terra. Questo nuovo patto tra l'uomo ebreo e .Ja sua terra sparge d'intorno una luce di eroi– smo senza -limiti, ma aur.sta luce è accompairnata dalle omhre delle torri di 1nrnrdia, di mura. di recinti pieni -di terra, e di cavalli di Frisi a. Però non è ,colpa nostra. - Sulla riva del -Mediterraneo, sulle sponde del .fiume N aaman sorirerà un nuovo villaggio, un nuovo paese per il popolo ebraico. - Ancora il Naaman straripa formando una palude malsana. frutti. L'aria è ancora impregnata del veleno della malaria. La terra è ancora tutta salata e si rifiuta di dare i suoi Ancora il sangue dei nostri fratelli macchia l'asfalto nero delle strade e i solchi arati della terra. ~ Ancora '\H.lfil!!!! -e piante cadono intorno. bib di Giovanni Baget-Bozzo - Ancora gli orizzonti del cielo sono arrossati dalle fiamme che devastano l'opera del lavoratore. - Ancora brucia l'odio dell'uomo per l'uomo. Ma noi ·crediamo. - .Che la palude verrà bonificata e le acque del Naaman diventeranno una benedizione. - Ohe scomparirà il veleno della malaria e •gli alberi spargeranno così la foro ombra. - -Che 11:reirgidi pecore e di mucche riempiranno questa terra che darà i suoi frufti con abbondanza. - Che la ra'bbia si placherà e si esaurirà l'odio fra fratelli. Perchè la nostra volontà -è forte come l'acciaio e la nostra fede non ha liiniti. Noi crediamo neWuomo e nella terra)>. Ouesto è l'atto di insediamento sulla terra, asseimatagli dal Fondo nazionale, del kibbutz « En-Hamifratz n. Non si potrebbe ·dare una più completa conservazione dialettica, ca– povolta, del rapporto tra pÒpolo e·breo e terra palestinese. come è coufi!!urato nel Pentateuco : « Ecco, io ti proponirn oirni vita e ,felicit'l, morte scia!!Ura. Se tu ascolti i comandi di Yahvé tuo Dio che io ti orescrivo oggi e amerai Yahvé tuo Dio, camminerai nelle sue vie e custodirai i suoi comanda– menti. Yahvé tuo Dio ti benedirà nel paese in -cui entri per prenrlerne nossesso » (Dt, XXXI. 15 sege:.). E' dal rapporto ,con Dio ·che dipende per Israele l'esser POPOlo e conservare il rapporto con fa terra: la sanzione della infedeltà al rapportQ ço:q :J)i9 ~ U diventare, secondo l'espres-

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