l'ordine civile - anno I - n. 1 - 25 giugno 1959

l'ordine civile RIVISTA QUINDICINALE Anno I • n. I 25 gmgno 1959 Una coma L. 100 Editoriale : Potere politico e ordine civile - La Città e il "Principe,, di Claudio Leonardi - La lotta politica in Sicilia preti : " Sud e Magia ,, di Giovanni Baget-Bozzo. di Francesco Mercadante • la cultura contadina e i suoi inter- Antonio Cortese Eretz lsrael e la religione della Bibbia di Note e commenti: L'appello del Cardinal Feltin e del pastore Boegner - L'"apertura a sinistra,, • Una linea per il congresso? • Dopo il 7 giugno - Una politica per le "partecipazioni statali,, • Nuovi orientamenti nel• l'Iraq. Rassegne e dibattiti: Pro e contro il latino - Krusciov e i "verniciatori,, • "Il Gattopardo,, come fatto di costume • I "giovani leoni,, del cmema francese. • Letture: Libri di Rodolfo Doni, P. André Blanchet, Vladimir Nabokov, Goffredo Parise. Potere politico Molto spesso ( e anche non illegittimamente) una nv1sta legata al commento dei fatti è soprattutto lo strumento di una battaglia politica che tende a obiettivi di potere. Non abbiamo nessuna o.biezione puristica al desiderio del potere, purchè chi fotta abbia di mira l'interesse pubblico e abbia le qualità morali e intellettuali che lo rendono atto a rappre– .sentare e a •governare. Tuttavia non è questo il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo è invece quello, classico, di una rivista : sostenere deHe idee unicamente ·perchè le crediamo vere. Il paese e tutte le sue forze politiche hanno fatto un lungo cammino. In questo cammino molte cose si sono consu– mate. Sembrava che la seconda guerra mondiale, dopo tante prospettive di rinnovamento, si risolvesse in un ritorno di fatto aU'antico ordine europeo, che poteva sì scoppiare., ma non perire. Ma così non è stato. In una sorta di penombra storica e politica, nasce veramente un'epoca nuova. _Oggi sentiamo veramente la forza di quel che muore. Muoiono le correnti culturali e politiche, che si alimentarono nella grande tensione umana del secolo XIX, ultima tap·pa ,del ciclo culturale, radiosamente inaugurata dall'Umanesimo e dal :rinascime·nto italiano: muore il filone romantico nell'ir– r.azio;;_i1ismo culturale e politico a- cui l'ha condotto la me– diazi~n~ di Nietzsche: e muore il filone razionalistico nel mito _rivolùzionario a cui ,l'ha condotto la mediazione dì Marx. Muore quindi un'Europa « eroica », ricca di una sua stoica e pagana grandezza ,di cui l'intuizione di Thomas •~lann ha colto, nel Doctor Faustus, l'intima essenza. E' una nuova civiltà, in tutte le sue dimensioni, che -~ggi l'uomo domanda. • Noi siamo perciò pieni di speranza. Noi speriamo di non dover più scegliere il male minore: noi speriamo di poter scegliere non il perfetto, che non è di questo mondo, ma il giusto solamente, con l'aiuto di Dio. E lo speriamo perchè b1bl10 e ianco e ordine civile lo dobbiamo, perchè -dobbiamo essere giusti e Dio non _çoman– da l'impossibile. Noi sentiamo che un medesimo spirito è al– l'opera in tutte le famiglie particolari in cui la storia ha di– viso la società europea e soprattutto nel grandissimo, stermi– nato numero di coloro che non sentono più di iscriversi in nessuna di queste famiglie: un medesimo spirito separa le co– scienze migliori dal conformismo sufficiente dei -poteri medio– cri e le lascia nude e impotenti sì ma anche libere almeno .di un'iniziale libertà, quella che non ha ancora trovato il suo vero oggetto e non sa nemmeno se può ancora desiderarlo. Che cosa ricerca questo ide~tico· spirito, che è la forma della civiltà post-razionalistica e post-romantica, in una pa– rola po•st-moderna? Ricerca delle verità semplici e· fondamentali in cui ere~ dere: più esattamente, cerca un ordine in cui la verità abbia il suo po-sto nello Stato e nella vita sociale: in cui potere e verità non .siano termini costituiti in una sorta di antitesi iiecessaria di fatto: e in cui l'uni,ca alternativa a una forma di strumentazione e avvilimento ·della coscienza sia un 'altra ad essa identica e contraria, di sfruttamento dell'uomo. . . Noi pensiamo che Ìa civiltà umana, stanca del prometeic~ tentativo ,di totale autodeterminazione deH'uomo, dopo che l'Ìstanza titanica e astratta d1 libertà si è risoha in ma,ssacro e in schiavitù, cerchi, ìn una accezione più nuova e ricca, quello che i classici e i cristiani chiamavano la legge naturale. Noi sappiamo che è con -grande sforzo che queste verità possono essere oggi riscoperte : e che esse anche richiedono una ispirazione autentica, una donazione effettiva e una te– nace pazienza. C'è un momento in cui non è più possibile venire a patti con la propria coscienza: non si può non dire la verità cono-

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