La Nuova Europa - anno II - n.42 - 21 ottobre 1945

· ' -- 21 Ollobre 10~ ----------=-....:;.'---'--- LA Nilo VA EuRop il. ------'---"--------=----='--'--'---- s-- MOTIVI DELL'ÀRTE BELLTANÀ I VALORI COMICI di fcdcJmcnte riflettere? Cogli.imo qui ct:un Vico. La sua' formazione di gusto un'~ncrinatura nell'adesione al popolo, e di culturn, raziona\lst1ca per un Iato, cagionata appunto da una Jnterpos11.io, resta, per l'altro, tribma1i.i di. una con•. · ne gelida e sottile di loìCa arguzia. fra cezlonc accademica e classicistica trop– lo spirito del poeta e il· suo oggetto, Po di\•ersa. Perctb cg!I sul plano nmo• nella quale arguzia si cristallizzerelìbè nale ove si cristallizzano le suscettibl– uno scompenso di piani sociale e pst• lltà pslcotog:tche e socialt della sua chlco. scontato dl ·volta in volta nella persona err.ptrlca, non può· rispecchia• elusione del comico? In altri termini: re quel mondo tanto diverso se non I N UN PRECEDEX'fE artlcoio sui _Opera, egll non parlerà dl «comme- li sentimel).to sociale,. la suscettibilità attraverso Ja deformazi011e comica (la personaggio «popolo» nella poesia dia» o di scene argute o di altro, ma di casta scacciate dalia porta di quel «convessità») o u pretesto etnologico di Belli (Nuova,Europa del 4 mar• dirà con certo tal quale orgoguoso rl- feTVoroso· bruciamento delle vanità («cumulo del costume»): due modl zo '45), abbiaino toccato il problema sentimento che ognuno di quelli e mi. che fu la «riforma> e la a- protebta,. entrambi per eludere J'jdentificazione. della relazione ~ra elementi consci e ha somministrato episodi pcl mio lnttme del poeta, non rifarebbero capo- L'arguzia è una insostenibllH~. seria Lnconsci nella sua o·pera, pro111emache dranJma. ». E a chia·rir meglio di quale lino dalla finestra dell'umorismo, come della dlmenst.one a- pop010», quando n ·anzi consideravamo l'aporia cl'itica per dramma si trz.ttl, aggiunge: « ...cosl ho altrettante rivincite ai uria presunzio• metallo non sta arroventato abbastan1 eccellenza, non solo di · Belli ma di io compendiato Jl Cumulo del co- ne di cultura sempre pronta a insinua- za e la coscienza empirica non sla di· ognt arti!.ta. stume ». re, ln maniera indiretta, quella after- leguata ln Quel cnlore: ed 1nslemP.uno . Non intendevamo con ciò metter.e In «Dramma• <li «cosmme•. dmtt1Uè, mozione di superiorità che si traduce scatico di quella coscienza, di quella' dubbio la coscienza, che al _poeta non appariva al poeta la sua opera nello nena· beffa, nel rl~o. nella rappre~nta- suscettibllltà, nel comico, nella risata poteva ccrtarµente· essere_mancata nel• intenzioni almeno del manifesto· .o zione punto p·letoSache è la com\ca in• .che fa da valvola. l'esercizio della sua arte •e eh~ Bcm tutt'al più ·e quadro dl genere» (~ A· slstenza · Sl,li i:l!fetti, gli spropositi, le In altri termt.nit '101 e\ trovt_amo d!= ebbe in misura altissima:. bensl rlfe- vrò·credo offerto un quadro di genere idiozie della plebe, ritratti talora a finl fronte a tutto ·un processo interno dl. · 1•irci·al r~latlvo grado di lnconsapevo, nO'nal tulto spregevole»). ll completo di oztosn freddura'! attrazione e repulsione che· n Belli l_ezzache egU sempre conservò di fron- silenzio sulla comicità della sua opera AmmettJamo per un m6mento che· prova per il suo mondo: e 1 valorl co– te .al segreto ~araltere confesslvo de!- ci autorizza, dunque, slµ d'ora a pi-o• sià cosl:· potchè molta parte scadente mict sl dlstrtb'utscono sui vnrì momen• In sua musa <lJalettale. La forza stess...<:\ porre che retemento comico non fosse del Beli! spiritoso e freddurista (tribu- u d1 questo processo. Da un Iato l'as– con cui trasferiva a un oggetto ester: tra i più diretti e maggiori, che anzl to pagato a un uditorio salott1.ero pm sunzlone che ll:poeta !a su sè- medesl1 no e ~11.enavain personaggi gli ,inttm1 esulasse dalle il'.)tenzloni consaf)evo!I, faclle e ridacchiare. del «,Sonetti», co- mo del. pltl degradanti attributi de~ motl\·1 della sua angosc!a, pote'.a ben dalle espresse finalità del poeta; Il ll.Ua- me anche oggi accade, che a intender• peraonaggio pop<>lare, « come- u.n San. nascon<lergli .il fatto P1tl oscm o m~ le nella sua rigorosa 1mpostazlone dt ne la cupa grandezza, U valore di rl~ Giobb.ctn mezzo ar monnezzuro », ml– fondamentale della sua pqesla: e cioe veridico relatore (« il popo'.o è qupsto; cerca, di confessione, di. scandaglio u• naccia Ja stessa tdentltà della sua co, .che p(.'r bocca del pers~:magglo Popol~· e questo to •ricopio... ») st limitava 3 ·mano) trova in questo la sua ragione. scienza e tende ad assorbire ogni fa– re egli abbia involonta_r1ainente tirato notare di sfùgg"ita che.cJ popolani no• Ma allora come dar cor:to del Betll se- coltà d! dlsiacco e dfrappresentaztone fuori qu~nto dl più lstmt,vo chiudeva stri (sono) dati per Indole al sarcasmo, rio. del Belli tragico. dove il .« dram· che è necessariamente ll ·ruorno all'al• dentro <h sè. é.!l'epigramma li e ricorrono a e una ma» c'è, e profondamente sofferto, do· tro statO. Dal lato opposto si ha perciò 11 carattere della accennata relazto- frequenza di equh•oci ed an!iblologle li. ve l'Immissione della sua sensibilità la qua.si fl.utomaUca reazione e difese\ ne fra elementi consci e Inconsci pui> E$pressioni queste che vogliono dun- nel sottost.lolo sOCiale, nei Pietosi In• della personal\tà, che cerca ogni volta rl.Ccvere.una discreta luce dall'esame ·que riportare la comicità del sonetti al terni della miseria, è cosl dolorOS& e di Uberarsl, di stugg1re alla presa sot– dei ,rnlori comici nell'opera,_belliana. caratteri dell'QggeUo preso a rappresen• aderente, da far pensare a una identi· terranea, dl salvare. tn plt-110tutte le Un_ fatto che mèrlta di essere. no- tare e non punto a una disposizione flcazione assoluta, a· un trapasso senza m:-erogative delta sua Identità minac• tato nella~« Introduzione» del '31 ai subbiettiva detrautore. residui-del poeta nel suo oggetto? clata. Sonetti - ria considera.re per ogni ri- Questo «sfi.enzio sul comico• che fi: Per rispondere a queste domande oc- Una partìc.-olareforma dl comlco rra spetto 11 «manifesto»: come oggi .si di• nora non è stato rilevato, è· invece, a corre conslaerare che i.:e Belli· si lm· dolorosa e grottesca. si verifica proprio rebl~l\ della Poesia belllana, .la sua ve- nostro avvhfo, di portata mummantc. merse, preSSOChè totalmente come cor- nel punti ln•cut n rt1ptus verso il basso "",r~ aé/én.seet must1'atlon - è che Bel!\ Se la conversazione di Belli al dia• PUSvile nel più tenebroso e sconcer• e cioè l'ldentlflcazlone col n1.chil più non, YI ra 11 pur m!ntmo o sot~tnte5? o !etto il suo tmprovv1so appaSl)lonarsl tante elemento del tristt!oqulo popa~a- infimo e turpe, quasi jacopòn!co, deT .... indiretto ncçenno at~a comicità, al 1·l1so, alla esplorazione dell\nCero mondo . 60 • re, compiendovi per. moltt rispetU una Lazzaro p!eboo, è cosl vicina ad essere alla lepidezza che p~re lnformanq,_ an• ciale, nasceva innegabilmente eia una vera « discesa ad in/eros»,· tale calata, assoluta, Ila minacciare 11 fonclanì.ento .ta part~ se non proprio _la ,mafg1ore: attrazìoÌÌ.e anch~ morale per l'autentl• non sarebbe stata possibile e non stesso dello coscienza del .poeta (i! della,_su~ op~a. ~e 1 11t pa1lerà d.. «po. ,co •dell'animo popolare, come. accudrà avrebbe poeticamel1te approclato ad al• quale non è un mistico) con una con• pota~ t d1sc.01sl s,,o ti_ nel!a- m\~ pç>e allora che del popolo egli dia rappre- cun r\s1.1ltato, se li poeta non avesse traddizlone Jrisosteniblle nei Jim:t! dc( -sla.~,. dirà che I SUO\ vets~ pa!tann<? sentaziont più .frequentemente ca.ml • portato con sè il suo ramicello d'or9: principio d'Identità e di ragior!c. Il riso ar1sH·gl1arc reminiscenze», <1.1rà<h. che che seri.e? Nelle qùall anzi non se, cloè, tri lut non fosse rimasta desta ristal, >lllsce.di volta ln volta le-'diffc, voler,.« ~Hplng~re la mora\:, Ja c1';1le e può non av,• ertir.sl JllntcrV"cnt~ 'delln la coscienza· intellettuàle, cotta, civile rem~ee le distanze. E Può.avere anche fa re.,g_.osa Ytta del· nostto popo.o d! personalità colta, dena· superiorità di dell'artista a invigllare la singolare funzioni di equt!tbratore rasserenante. Roma». ~a non una ,sola allusione a ceto .del poeta che sole stabiliscono dl- esp_loréizione cç>nservarloin quel tan- Impossibile chla.rlre la natura cosl sue tntenzlonl tacete o, tanto_ men_o, fronte alla rozzezza plebea quella pro- to cli distacco che occorre al .dominio complessa di· questo poeta, senza r(; ?r,Wl~mt-~~ ia~~~à 0 1:u! :il~ 1 ~r:,~i~~.;i,:;,~',;~. ct•1al:~ 11 ~.~~utf~ ~r~~~~ 1ur1~~~r~tl~~.~~!ta n~~ ~;''to 0:.r•1·~ f;~o ~(J;~~/~:;·c1~i" egll rlsponde. con un risoluto e solen- defop~aZJoni grottesche come un.o· ~~~~v~e~•es~~:};~zt~~ec;t;~ente il ,~~lls~!'id;o~l~i: 11 ~ ~a~fr~ ·i~nr1~~~ 1 : ne: • Io rJtras.sf 1a · vcrlta ». E ·più or: SJ2:fèchiO convesso? . · · . . ~D-,..Bel.ll ~. sl, attrattQ"......come natura, può, se non si tenta d~1mp0stare lnsi.e– tre, quando gll verrà· fatto di accen- La «coi:i-vesSltà li de 110, specchio cht" còmc temperanlénto d'artista àal prl• me l'altro problema ·nella caratteristi• narc che « ogni quartiere di Roma, ~ ronvesSità del Il,\ezzo soggettivo d,cl mord.io vichiano della fantasia che riat• ca Individuazione· che la poesia bellia• ogni individuo fra • suol concittadini poeta, porrebbe dunque un llmite alla Unge nel poPolo; ma la sua coscienza na ne presenta. · · "dal ce.tomedio fn Oilì • entra nella sua verità. delle figure che egli pretende critica• ed estetica non è certo quella GIORGIO \'JGOLO C . ON I RACCONTI, fra lunght e bre:. v!, di questi .suoi libri recenti, U LÈTTURE .RACCONTI'Df.JOVINE I vasto-re sepolto (Roma, Tumml- · ~r~!~d~)-~'fJ~~:s~~ PJg:i~!1~1 (~f;~:: '------------,------""-----------' senta, nella \•arletà, e talora ilisparità, colriclderÌda o contaminandosi col- rl• e agli· accorgimenti - se n_onprpprlo <lei loro toni, quel ìnollvl ideali e quel• corda della propria infanzia, natural- agli lnflussl - della letteratura più !a poétlca. mitologia che, affermatisi 1nente acqufsta ri.son~nze remo~e. ar• moderna. . ~~u~an;;~~:iie se~renzad~·~n dvm~~~i~a ca~e, ~trettamente connessi 'con· tale rl:~t~:.a~fn:rsp~~tip~~l~a:r:.n~i f~~i:. "(19.10), eg!J è poi venuto svolge\~do e senso e nosta1g1a,,ecco l prevalenti mo- sto narrare è tn rapporto al maggiore fantasti.camente' ordinando nell'ampia di éspresslvi di Jovine,. un modo reali• ·o minor grmlo di .fusione, o stab1l1tà di 'composizione dl Sionora Ava (11)-12), stico di-un realisn1o·tuttavla alleviato equlllbrlo cui <Juei modi - ora ntter,– Un romanzo, questo, che rimane come o in~lme ad allevJ·arsl, ln quel molto nantisl, ora intersecantisi o mesr.olan• !a rivelazione piena· e ilh.Jmlnanle della o .poco di documentazione o dl fedeLtà. tisi in varia guisa - sanno di volta ln sua fisionomia di scrittore: fisionomia \'eristica &he reca con sè, per mezzo volta pervenire. Cosi In Sionora Ava , certo suscettlblle di ulteriori chiari- di un umor,ismo frizzante e volubile, talune scene o figùre erano conclottè rhentl e arricchiment\, per un progres• altrettanto privo di acredine quanto con un realismo af!cora troppo corpu– sivo 'distendersi dl cer-te sue pieghe, o pronto a tramutarsi In un grottesco lento perrhè potessero prestarsl, senza comporsi In armonia dl taluni suoi \·agamente allegorici>; e un modo idll- artificio, a quella velatura o ombreg– trattl ancora discordi; ma che tvt glà lico,•flabesco, ·o se plù piace favoloso, glatura tra. idHlica e favolosa che sola appare inconfondlJ)!Imente segnata nel- che per tra ml-te apparente di questo può es.sere assicurata· dall'intimo con• Je sue linee, nelle sue caratteristiche, umorismo, ma in verità per il fcrmen- corso dell'altro modo; ovvero troppo nel suoi doni (e nei suol Umili) essc->n• tare di quel fo'ndo autobiografico di ancora si attardavano in schemJ tra• ziali. memorie. tende a trasporre via via la dlztonall e paesani, perchè da una im- Anche nel nuovJ racconti·- chi 1i osservazione e la raffigurazione sapida PoSt.izione siffatta potesse scaturire al guardi· net loro insieme _ c'è infatti e rilevata della realtà in una atmosfe- tempo glusto quel significato morale e quel largo senso u•ito d'una terra e· ra effusa sottile, di evocazione o dt fantastico che l'autore sl proponcv~. d'una regione, quella nostalgia tràpun- sortilegio.' Npn che - Intendiamoci - Ciò che sl verificava per i'· personaggio ta d'ironia per un Molise nrcalco e ]la• la narrativa d1 Jovlne nsplrl alla llrl: stesso dl Don Matteo, dJVenuto sul• trlarca1e, insigne per antica clvilt.à non ca. Anzi: ~usi pure talvolta la prima l'ultimo di una tale levatura, e di un meno che pe-r lungo e fatale abMndo- persona, egli 11mane, e vuol sempre .tale scatto nervoso, che il gusto badia– ·no, che _dagll aspetti della natura e più rlIDanel·e, un narratore «obietti- le coo cui çra stato avviato non lascia- del paesaggio si riflettono nell'indole ~~)J~ .. c~oiaa~~!nfi~~saPl~;;:aJf 1 ~:~~t~~g; r:st~r~ff~~1· ~~geu~nd;s!;!~a~d ~i~ ~eNC1;;c:,fcJ!ade~~s~~fe1~ 1 1; tf: 1 ~~o~; 1~~1li rlaccostimdosl p~r questo - oltre che compagine spesso cos) vonderati ed •e clelle cose, per pol torti:fre da queste ~~~ 1 ~!:t~\~i~lo;a~~;~; Pc~~~1~~z~u~~.~ argi-1~~~~- che ora si ritrova_ mal~ra• a que!Ji in un cll·colo di invenzioni e tica che sottende ogni sua commossa: do l'accresciuta scaltrezza. dell'autore di immagini che già di per sè POt)e contemplazione o evasione nel « primi, - specialmente nel racconti dell'Jm– .!' fi;~f ~ 1 !~ U~! se~~g 1 Ui;~rp:i::a~~:l~~! tivo li - riaccostandosi per CIÒ a quella' pero in provJncia. I quali, volendo hanno in Jovlne un'origine s!ngoiar• Targa corrente •della· no.Stra gìovane compendiare e a loro mocloallegorizza. mente letteraria, culturale, per cul il narrativa che, mollo approssimati.va - re, come in altrettanti episodi csem• [j'Anmm1.Jo delle no,•elle e delle tra· i}:nie,p~~ s\~~ 0 ;0 dc~ 6 : 1 Ie q~~set~re;~~!a di ~!~i!nia_Pf~r:~~1~~:~~~V 1 f~;g,~:~ :n: _geclic_«abruzzesi» s·tnco'ntra ..col Ver- iirlsmo autobiografico, è questa capaci• vita elementare di una comunità mo– ga plu tardo, e più grande, della « vita tà del suo ot1glnario storicismo a rare- li5ana, ln quel piccolo mondo di « cafo 1 lle~ campi » e dell'epos dei «\·lntl », e farsi O Je\·itare tn favola, è questa pQS' nl » e «galanttioml!» », ricorrono In le antiche çronache locali, la tradizio- sibilità di articola"zlonl o conversiont più targa Jnisura del dovuto al motivi ne folcloristica clcl Mezzogiorno con tnsita nel suo realismo, che valgorto bozzettistici, e insistono compiaciuti in una Cqscienza Yichlana della storia ·(dl a portare la narrativa di Jovlne fuori partlcofaraà v~rnacole: cosl da far np– \ln Vico ·risentito, appunto, attraverso dell'àmbito tradizionale e «provincia- parlre lo spunto di attualità storica o U «molisano li Cuoco); e un'origine ::n1, le» In cui è nata, e In cui affonda pur politicb: come poco meno che fortùlto, tobiografica, per cu1 l'esperienza clii-et: I sempre, proficuamente, le sue radici, o piuttosto come un espediente per pi• µ dl _quella t~rra. e di ~uella gente, ~u. yn p!an9 aperto agli insegnamenti mentarc una m8.teria altrimenti este• nuata dall!uso. Come vedere, inCattl, in un racc.-onto quale « Michele a Guada• lajara », qualcosa di diverso dal tradJ• zionale IJoùetto o grottesco. deJJ'eml~ ·graotc che .al rltòrno -trova Jl suo po. sto dl marito occupato dal rivale? Cer, to, quel modi e motivi, altri dal boz– :c:ettistlci,che sono In Jovine e cui ho accennato, non mancano neppur qui di farsi valere: ma, si direbbe, senza mai veramente Impegnarsi a fondo, e solo di rado nmalgamandosl. E'. perciò cla preferire, e di molto, un racconto co– me: « 11 monumento storico»; che i( frusto terna delle contese glorie mum– clpall e delle sagre paesane riesce ef~ fettlvamente a ravvivare trasferendolo tn' un'aura favolosa, su un ritmo lnrgo ' di coro o danza· papolare. Si vedano soprattutto la descrizione dP.ll'avvicen– darsl delle stagtoJ1I, e quella detl'in•-. camminarsi del corteo contadinesco e Poi <lei suo sciamare nel bosco: dove quel· senlimento morale, òirei delle umane opere e giorni, e quel gusto sensuale per la vita a,:::rcste, all'aria. aperta, e per certe scene gesticolate d'Insieme, che son pròpri dello stolict– smo fra nostalgico e Ironico di Jovlne, si potenziano a vlcenda, in una rap• presentazione agiata e pur scol-ciata, che tlene ad un tempo del racconto @ della evocaz:onc. Qul, In questa diffu– sa sensibilità pittorlca per la luce, le ~ht• t'1 ~~~ 0 ~és~1~t~~ls~i~os}~n~f~~~~ slstlco, H quote per l'innanzi - ed an– cor oggi altrove.:...._aveva (ed ha) spesi so dell'esornati,·o, qui invece fa presa,· con la realtà ambiente. «Qualcuna rctelle doonel raccolse le vesti sul fian– chi", altre si rimboccarono 1e maniche e nella vari.a luce densa di r,flessi ver~ di con barbagli improvvisi di sole, ba– lenava·no lembt di carne g"io\•omc ~ squilla\·ano freschissime risa; a tratti: un gruppo lontano cantava do'.cemente un'antica canzone a note lunghe con una var1a2lone calante sull'ultima v~ cale: una voce alta acuta di donna e Coro cli voci virlll tta li tenue v;brare del rametti e delle fog'lc. Gruppi più prossimi di ragazze battagllavano a colpi P.i coccole poi sci~mavano con si– mulato spavento vedendo apparire, nera nnnesto del rami maestri, all'improv. viso, visi ridenti e arguti d\ Siovanf

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