La Nuova Europa - anno II - n.25 - 24 giugno 1945

-- 24giugnol94.5 -------------- LA N U O.V.A EUROPA------------------ 11 __ 'JNFONDOAL POZZO Y, 0 nr1 0 s_olt•oilo da •t_, come mrullo pos' LA, ST'AMP'A E' UN fin•ora è v·ssuta al margt I dli'! r che doma~i dcu•crebbe 1~ no~cta d;i Parlare oggi a un largo p1ttlb}lcodei suo gusto e della sua lnte!U o GNJ tanto ricevo 7'invilo di fare grandi problemi della scuola significa SERVIZIO PUBBLICO Nell'attuale dl;.,glo - Sia ~~:~lic-o :;tnf~~S:,~;:e:;i 0 q~}!fc,;:'1:frc:lo us~~ b~~t1e~~ia cl~;ng,t:::::O~~iait 1 v:;g1'::~ . SAPPIA MO ~he in. certe zone della ~~i •~~~~~lll~~~t::1~~~C:.1 3~ \\ ':1 1 1;nÒ ;g;::~i n1:[~~~err:1sc1:~a u~~uil~1:e ~~~ ir-~~°uiJ::i~l~~/~~; 1 :;;, :rlr~!;~~io.d;; 7'oscana (e, 1'iteniamo, In molte ~u~~i~~~'l ~~~Pf1 !~~~ 1 1 futfc; 0 3r~~~d~!!~ te prendere nella ,pania;ma alla fi,nc ho direi ch'è naturale, eh'b giusto che sia altre zone 11.'ltafict) noit otunoono di violenze. che -il Nord avrebbe cscrci- preso ii, coraoolo di sottrtmn1, add.w cost L'ora dct orandt problemi della mail otornali; se non qua nd0 qualche tato nei suol conft'ontl, Ja Slcll-la scoma ce1ulo la perentoria raglo11e che ogoi scuola. verrà senza dubbfo, ma ~ an. anima buona vivente in città sa <li un Invece I profitti della sua funga auto• i « grane# vroblemt » della scuola sono cora molto lontana. Verrd, non sollan: ;;~ 1 ::!1a1ec~er:./n;fgae i:~e q}~~ 1 ~ 11 ~e~~~;~! nomia; CJuell'autonomta che Tn1r.:alas1 tnL~::::r,::,z:o~:~;.uìtimo anno mt ha ~~g:';tt~~ !,}'Ji:oj!d'o'ùce~{~:i~~~~:,:n! tanto, un'incetta. I giornali, natural- :~~~~~~r~fa~~o i~ p~-~~lt~l~im~ 1'eso consapevole di quel che ,-eabnen~ sodd1sfattl, ma prmclptùmente quando mente. Qllalldogkl,iyo,io vam,o a ruba; temp1, l'ha ritagltata dagli avvcnimen· te oooi st chiede alla scuola. Gli stu- un pudore analogo (ma molto più fti; hllarito, pc r c>. oiorNaU di Firen~e (anzi li più rivoluzionari del mondo moder– denU e le loro famiglie, c1o~ la grande limo) a quello che et spinge alla rice-i:- 11 utornalc dl Firetize, poichè ormai mm no: l'affermarsi della coscienza l:lica ,nasst1 della popolazione. cl,ledo,1o dt ca di case e à'::indumentl, et fard sen: ~~n~~ 1 ;:,u::~~~/aif:t~:!~J''!C:1tf;~:o~ con U Rinascimento, della demO('ra.::a ;t::iz~a~c z!n 11 : 1 ~ti~ }a7!~ 1 • 10 ~ 0 ~e=~n~~ :·~;lel'!n~~~c!ra~!~a ,.1J~~1i. n~ 1~ 4 a s::i~{ vfncere la concorrenza a quelli di Ge- ~g'~1~~~\~ 0 ~~~i~nn~;~a~~f~isg~~-~n~f 1 ~~;~ caria, per quanto svalutata dall'lnfla. oiomo, st tirerd 1nnan.zta forza di rab- nova che lì giungono regolarmente. Fu nelle rasi esu-cme del Hlsorg!– zlcne. Le recenti ayitpziont studeittc, berciature dt vecchi stracci. l•lon so se a tutti riesca di 111te11dere mento - e ctc1Iacrisi degli spir:ti più. sche ne so110la prova. Del professori, PercitJ m'b venuto da rlde're, quan: che stoniflca una vita paesana o citlct· lllumlnat'l è mirabile documento li car• '\ motti cMedono 1tn qualunque i 11 carico do ho Jetto nei giornali che i partiti, dina senza giornali. affidata 11111camcn, teggio <l'I .Michele Amari - che !;;1 Sic!· che li dispensi dall'1nsegnare,· o, sè CO!IS_ct della « grande imporlarrza » del te alle sommarle e spesso fral11Use no• Ila .:.... rimasta nell'orblta retrograda proprio non possono farne a meno, Mtmstero della P. Istruzione, se lo son 11zie raccolte dalla radio. Sign;fica che dell'azione contit·or1ro1111ist.1ca - associò chiedo 110 di ridurre al minimo Questo tenacemente conteso. Conosco quen'im- Quelle popolaziont non si avvia110ne'1J· Il suo destino a quello dcll'llal~a. e da fastidio. Se si potessero accoatiere i portanza! Da una lettura radioscopica meno "lla l011tana a capacitarsi di quel questo momento lncomtncla• Ja sua nu<r loro desideri, le scuole dovrebbero es- di quel comunicato vien fuort l'in• che sia la vita politica e sono alla mer• va vita oltre 1 quadri della mentalità sere aperte solo in quattro -0 cinque terpretazlonc alquanto diversa. che i et, nel migliore dei casi, delri11t1dtopo- tradlZ'ionale. cJtttì d'Italia. Anche l'intertsse dei pa-r. partiti si sono accanltt per decidere litico delle sezioni locali dei partiti. La Con ti conseguimento dell'unità l'o– tlti per la scuola i poco edijica,ite: essa cht l'avrebbe spuntata a inoculare tl stampa t WI servizio pubblico. 101a spe- rlzzonte della vita siciliana divenne In– non è che un mezzo per accrescere le mal dt fegato a mt suo Infelice e fg,ia. cie (cl1eccht si possa pensare delle sue fattt più ampio. e più libero; e quanto 2oro Clientele. ro rappresentante. - g. d. r. i~=~~ 1 ':n 1 ~'::::c:;:i~o:~n d!i!~;;;z;f Zfv~ ~~= ~~a~~~:.: 0 ·a~i':~t~~ri.r~~ fde~ Quante cose ancora si potrebbero df.. sotto strani incubi o in preda ai pili va• tn ogn.1 campo, alla rete di cont:1ttl che re sii f/llCStO teml1! Per compenso. v'b p I A N'I F I e A R E porosi soon,. Solo essa dà q11.otiditmt1- h:111110 ricondotto l'isola nell'àmbito del• un certo numero dl persone, maooto- 1 ,. mente mw misura della realtà che non la J>iùavvel'tita spirilualità occldcnt...lie. re cli q1urnto si potrebbe lmmaghrnre molti ma atc1mt alnieno in ognf"paesc Accanto al circolo ch\uso della 110- dopo queste premesse, che st prodiga PER LA LIBERT A' so1,o ca})act dl valutare. Lo stato O{Jf/i lrlltà che si ra «borghese• per mante• per la scuola. perchè vorta <le11lrodi 11onpuòvrenderst l'im])eyno di fai' giun• nere la sua posizione di don11nlo, e lit sb dalla 11asc!ta il bacillo dcll'aposto- L ARTICOLO di Jlct1ry A. lVallace, ocre i giornali per ogni dove; ma cl una borghesia che cerca non i:,1à <li m1· 'lato, della missione educativa. Costoro, Ministro del Commercio deglt Sta• pe-11sino , direttori dei gior11 art, lascino gliorarsi ma di nobilit.ar& i per c..-onc1ui• malgrado lulto, continuano oggi a in· tt Uniti, da, titolo: « Piani/icore 11 lusso dcUa libera concorrenza a tem• stare le posizione perdute dalia • no- seonare come hanno sempre Insegnato, per la liberld », apparso 7lel numero pi pftl. riposati e curino che non man• biltà •• accanto a questo c:rcolo chiu• come il baco continua a filar la seta scorso. b stato gentilmente concesso dal chi anche nei 11iù lontani vutagyt il car- so che blocca tuttavta una congrua pai- :;:~:s~r!~~ai O:r:l:iei:::t:et! :~~~a ~s~: ~a1~~~~a1~~~ aJ!~~::,so l'Uniteci Sta• tacco tiane quotid1a,10. u. ni. ~~{1:1~ pfi?l~~,~~;~~ Q UES1'A 1liagnosl vloorosa- spie: tata, delle condizi011t sociali e spirituali siciliane potrà anche PANORAMA SICILIANO ~!!c;~,tts:~s:gnfrl~~f:~~~~,:f:i,~~C:,::~ DALSEPARATISMO tende che essa .non t'Sclude Tesponsw bilitd del resto d'Italia, e del uoverno centrale; ma mostra come essa vada ricercata In altra direzione dalla solita. L'essere stata l'Italia llbcr.ita dal 1 A la dominazione fasoistlca e dalla coni giunta invasione nazlst..1.dal Sud an: LL'AUTONOMIA ztchè dal Nord, la clas91ca via dcll'op• sociologi perchl) traggano le necessa, l)resslonc teutonica nel no.stra paese. ha av:uto nella v:lta nazionale - cd è ,in punto su out con molta persptcui• t:\ ha Mchlamato l'attenzione tt Ue Rugglcro - delle !ripercussioni che non possono ancora dirsi Interamente ~nta1e. L'Italia politica s'è 1mp1cc10• lita e l'accorc\arsi del senso delle pro• p<>rzioni ha dato respiro al mo\•lmento sepacattstico già <l1ffuso, almeno come n~ntalltà. In Sicilia. La llberaztonc del Nord ha slarg1.1to l'orizzonte <lçlla vita politica italiana, Il e sullo st('narlo d\\·enuto pu'.\ vasto e • complesso. nella circolazione J>lù ampia di mtcressl e di Idee, la voce del se• J>,.'lr;'ltlsl! s·è fperduta, risospinta nel fondo irctrh·o ad opaco da dove era uscita: -CSJ)rcssionc df>i C<>tl J'Cazlo11arl nrl camp0 della vita pollllca. dcli' In• cultunl In quello della vltn morale. Ma se. 11cntrata la faciloneria nel llmitl del buon St"nso. H mo\"imcnto pohUco s'è c<mtratto l"lel caplt:mt un tl"mf)O spaY:tldl Cd OFa òelusl. e sopravvive In Qllcll' cquh·oco compromesso che ~1 chiama «autonomia•· 1l fenomeno re• sta; e la soluzione del problemr si<.1l1a• ni. nm::i del probJ.cma slclltano. ~ pur sempre nel Sl!r>cramento <lclla menta• lllà separatistica. di una forma men• ti$ c!OO non solo diffusa ma adliiril• tur,1 radicata In strati molto più Jar· i;hi di QUcllt omersl con lo stesso mo– ;g:;1~~'t~t:."liUco, da essa sorretto e Per parlare di autonomia bisogna tn primo luogo essere liberi. cd essere liberi significa riguadagnare la spon, tancltà e conquistarsi una più. alta /orma dl ,1ta, rie conseguenze. La norma che regola la vita stcllla· na è, come più su si osservava e ora confermano le tncl,1gln\ dcli' AgUanò, l'egotismo, ed esso trova la sua forza nella massa comp::itta e Indivisibile dl Una morale di pretto stampo gesuite, sco, che si risolve in una disumana t1 tirannia de1la fomH1 »: una morale insomma che sah-a l prlncipll - sem· pre ostentali come orifiamme - ma sacrifica gli uom!ni dal momento che non riesce mai a tradursi in sostanza umana. 'l'ca le prem~c e 1e conseguenze si .;pre cosl un abisso, non colmato da una cultura smagante, serc1rnmen. t:! aoquisita; ed è l'abisso della vita del sicH:.ano desttna\o « alle crude sofTe, rcm:e di una speranza continuamen" t~ disillusa», del siciliano che vorreb, be essere « il 1>lù libero ed è sempre stato il più schiavo». I:!' un assetto che discende, In tor, me immutate, da lungo ordine d'anni, t! s,· .1c.t& il siciliano della sua interio– rttà, e le Inchioda In una immobilità lmpoteritc, e sostituisce alla sponta– neità gennosa degli Impulsi una dif• fider.za che attacca tutto ma non dl· strugge nulla: In tal modo la tracllzlonale genero– sità non s'è mai mututa In civica so• lidarietà; la vita politica non è mal uscita dalla rivalità delle cltentele, si che non partiti esistono ma fazlol'ri ed ogni arma -dalla calunnia alla diffama– zione, dal ricatto all'omicidio - è buo– na per togliere d1 mezzo l'avversario; ogni ansia di rinnovamento si configu. ra come sacrilegio e la libertà come lii cenza; il senso casistico del peccato av· Il movimento separatista ha rlchia- vantaggia la diffusione ciel pcrverttmen• mato l'attenzione degl\ uomini Politici to; la consapevolezza fortissima dei sul « problemi siciliani», ma ha pure propri diritti si risolve in una negaz10, solle<..'\tato t<llUni spiriti pensosi a ne violenta di quelli altrui e la prepo· occuparsi del t1 problema siciliano», a tenza e l'arbitrio tengono Il posto della ricercar~ cioè nella psicologia dei si- legge; la simpatia non riesce a purHì• cil1anl, in cui oono « stratificate la sof• cart.i nell'amicizia o nella stima; ti clan !c.renzn e l'ignoranza di infinite gene, sostituisce il legame famlllare; Il pro, razioni», le ragioni di un disagio che .verbio e la ,·etustà delle tradizioni sem· prima di essere politico o economico pre si sosutuiscono al libero ed tllU· è morale: di un disagio che va \denti• minante controllo della coscienza mo• flcato e chiarito se si vuole creare una raie. ,;ollda base all'azione Politica. Sullo staUco fondamento del carattere In questo senso del massimo tnte• i sentimenti acqulstai\o un fortissimo resse è 11 saggio di Sebastiano AgHa· rilievo, ma entro quella scenografica no (Cos'd questa Sicilia, Siracusa vistosità l'aztone resta poi senza sian• 1945), In cui è studiata la vita del sl~ clo: entusiasmo sen7.a energia, amore cillanl cosi come si articola ·net rap, senza affetto, generosità senza com• porti con « In donna •, « la strada », Jlrenslone, bontà che ha perduto il fa• e la casa», « la famiglia», « la roba»: scino del candore. La «pigrizia» del un saggio che è un acuto e doeumen: siciliano è la controparte delle tragiche tato ci-:aine di coscienza proposto at contraddizioni in cul s'avY'ol~e la sua disperata mentalità di egocentrico, la sua lu~a tristezza di « er0e tmpoten· te». La pigrizia, In altri termini, n;;isce dalla scarsa capacità che è nel slcl!iano di creare un ambiente adatto a 1>0ten• zlare le proJ)rie energie e secondarc le proprie iniziative (fuori della Slcllla le sue attitudini si rì\'elano e si S\"OI• gono rnratt,i rapidamente); dal risultati niente affatto adeguati ~lrimpegno. Lo stesso contadino che strappa alla roc– cia un valico per piantan•i un albero. che estende la cultura ai limiti del possibile. non potrù mai dirsi soddisfat– to di un lavoro che resta senza com• penso, di un lavoro al quale si sente legato come ad una fatalità: la sua è rassegna:done senza 1>erchè, sottomts– slo11c nccettata in forza di una rout1ne secolare e però senza alcuna glustlfìea• zlonc che tocchi l'intimità della CO· scienza. In nessun paese come in Sicilia son tuttavia In piedi tanti mltl. tante super– stizioni che per appartenere a cl\'lltà da tempo scomparse. a civiltà che han• no adempiuto al loro ufficio storico. lm• mobilizzano un popolo In una educa~ zlone arretrata e prolungano il suo ar, resto spirituale. Un pa~c così tenacemente attratto da un passato ormai completamente es1raneo alla civiltà contemporanen o cos1 sorcio al richiamo del problemi al• tuali è il naturale asilo di ogni atteb.. g!amcnto reazionario; non è da mera• vigliarsi quindi se le sommosse pOJlO– larl vi acquistino un carattere scoper tamentc sanfedista. Reazionari.i in politica, arretrata nel, la struttura econonlica. statica ncil:i vita morale al d\ fuori di ogni effc:ttl"o movimento culturale. la Slc!lla aspetta eternamente clall'aUo quella redenzione che, per essere effettiva. deve trovare principalmente In sè stessa: e cerca al di fuori le cause dei suot mail, che so, ne, invece al di dentro. La gioia dt vi"cre, come avverte l'A· gJ\anò, la sana gioia della vita, ~ scm• pre legata nelle sue espressioni più fe• conde, allo sviluppo della civiltà. Al siciliano è negata siffatta gioia: la sua rtsata aperta e clamorosa è un momcn• taneo distacco dalla malinconia che nv• volge la sua vita; è abbandono nell3 U1stcz1.a, non cspre~one di un animo sereno e confidente. Se il sloillano riuscirà a scrollare da sè la mentalità che infiacchisce ti suo slancio e paralizza la sua azione, al• lora - come dice I' Aglianò - Potremo assistere all'avvenimento pil1 clamo1u• so del nostro tempo: « al rlgogl•io r:i• nido e deci!'.:<vo di una rei:J,onn che una cma come C.:at.antache dipende per l'approvvigionamento idrico da tre o -c1ualU'O feudatari!) e·schlera le propr:e Cli\!nt~lc nelle tante dcmocruzlc dell'i• sola (varie di nomi ma uniformi nei metodi e concordi nella ùlfcsa ùcgli In· tercssl rearionarii), s'è venuta via via ro,mando una nuova classe m0<.Ha lin– telleuuali, Professionisti, commc11:1an· li<, plccoll propr h:tarl, piccoli Industria· Il, e<.·c.J non gia divisa dn lntere!Sb't ma unita dalla Jor.ta morale clw ic ùerlva dal possesso di una p;,ù moderna ed ariosa cultura; e, accanto ad ess..i, spe– cie nelle clttà costiere, un proletariato operoso che non è più PoSSiblle .iggio– gare al carro delle clientele rcaz-.onaric, fortemente viceverSa Insediate nei pie• coli centri e nelle campagne, ncl1e zone cloè Isolate dal fecondo contullo ·con Il mondo dvile. 11 compl'omesso autonomi:,Uco che, indebolendo I contat.ll con la Penisola, perJ)ctuerebbe in Sicilia la mentalità s~ paratlstica, è opcr:l delle ~"1àricordate democrazie. (E· forse superJtuo rileva– re che di fronte al fascismo l'altcggia• mento di quelle democrazie ru dl In· differenza fino a che esso non si ~nse– dlò nel governo del paese. Subito doPo la storia del fascismo sicillano - e ri– cordo di averla narrat.t nel '::!3 o '24 su li Mondo - diventa la sto,;a di quelli! fazioni che contlnuarol10 a scalzarsi vl• ccndcvotmcnte, sempre ancorandosi al part.lto che poteva loro garcnt·:J'c il <.IO· minio iii loco). Ma non è llllberalc o anlldemocrauco·it pensare che la vita di una regione non può essere regolata da una oligarchia senza &.'SUito, tranne quello di clientele 1.1patlchc che oc-cor· re liberare non già dal t1 tt.sogno », tna d.illa triste libertà di non avCJ·e alcun bisogno: dalla schiavitù cioè cli sccolart preg:udizi, di secolari supcr:,;tizlonl. So bene che non ci si può aJ)pcllare all'in– teresse del popolo contrariandone, CO' mc diceva il Constant, le abnudinl. e l presiuct',zi, e che per Infrangere un tal gluoco, stubllizzato da una rouliuc St.'CO– Jare, occorre anzitutto un punto ò'ap• poggio nella disposizione d'animo dcli popolo stesso; ma non è dello che tale disposizione non sia ormai diffusa, e, d'altra parte, i vantaggi sarebbero cosl immcdlali, da non lasciare alcun rl.m· pianto per quel che si verrebbe a per– dere. St i! che>nel CdlUJ)O palit{COcome nel campa morale il circolo si sakla soltanto quando il Politico o U morali· sta a1Tlva fino alle masse per 1>« sof– lcvarle fino a sè. Fennarsl in questo campo a metà - affermare cioè che la storia procede dall'alto e non già dal basso o vlce\•ersa - e<1ulvale a imm~ b'lllzzarsi o in una pasizlone consei·va• toristlca o In un atteggiamento dema– gogico. Delle conseguenze di una Politica de– magogica, dopo le esperienze recenti, ~~l~ll~~~ec~~l 0 r:tga{~ 3 fiiJni3 ~e:li~l arretrato sviluppo spirituale - ul'a politica di accentuato conservatorismo non avrebbe altro risultato che quello di rtcalcarle sul volto la maschera della sua tragica inerzia; di ribadl.re la men: taP.t..'\ separatistica e Inceppare quel mo– to che con un lavoro cOntlnuo e tenace, ha 1nU-ccc1ato a Quelli dell'llaHa \ ùe– Stilll dell'Isola. - STE;FANO BOTTARI

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