Nuova Repubblica - anno V - n. 31 - 4 agosto 1957

8 LA COS1 1 lTUZIONE C'E', MA NON ~l VEIJE ILCONFINO DELLA_ FIAT li Lrasl"erimenlo di oltre un centinaio di. làvoratori all'Officina Sussidiaria Ricambi rappresenta un'offesà al diritto della libertà di opinione per ciascun cittadino e lavoratore: questi metodi possono, anzichè agevolare il processo di democratizzazione, rinnovare ancora pi11 crudamente i vecchi estt·emismi Pubblichiamo un documento quanto mai si• gnijìcativo deU'attuale condizione operaia in Italia, facendolo precedere da una dichia.ra– zione comune del Pa-rtit.o Radicale e dei Mo– vimenti di Comunità e di Unità popolare. TORINO, 26 luglio 1957 rappresentanU del Movimento Comun.itìt-, Partito ra– dicale, Unità popolare 1 si sono riuniti il 25 luglio per pl'endere in esafne la. situazione che si è vennta creando nell'industria italiana e in particolare all'Officina Sussi– diaria Ricambi di To,·ino, J'Olative a.ll' isolamento in cui sono stati costretti. quei lavoràtori che negli anni dell'itn– inodinto dopoguerra si erano particolarmente impegnati, in rorme purtroppo non scrnpre autenticamente sindacali,• nella lotta rivendicativa. Tuie isolamento costituisce una inutile un1ili1rnion,,. per questi lavor~ to.ri cd un errore, perché tende a riprodul'fe situazioni di esaspernzione anziché ornare quel clima di distensione auspic:abilo in regime dernocrntico; e rappre– srinU\ una offe.sa al didtto della libertà di opinione per ciascun cittadino e lavorato i-e: questi metodi poss~no, an– ziché ngevolare il processo di democraJi1/.r,azione, l'ipnovare i vec<'hi estremismi. tnvi.ta- no i cittadini tutti ed in particola.re i didgC:n.t,i; delle aziende indw-Jtriuli a cooperare alla. Òt·o'm~io11e cl( 'uno itnto di cliritÌo confor~1e ai principi d_ell; Costit11zìone, Ìlel' qwde il diritto al lavòro non ·deb-ba s11bir·e =alcuni ~oa1-tu;,,ìone. TORINO, 17 luglio 1957 * * Alle or[J(&nizzazioni torinesi·. del Partito Comunista Ita– litrno, Movimento Comunjtù, Democrazia Cristiana, Movi. 1nento Autonomo Regionale Piemontese, Partito Liberale Italiano, Partito Radicale, Partito Repubblictrno Italiano, l\:trtito Socialista. Democratico Italiano, Partito Socialista ltaliuno, Movimento di UnitiL popolare. Siamo i lavoratori d~ll'OSR (Officina S,ussidioria Ri– cmnbi), noto st·abilimento della F[A'l' con /unzione di « confino politico e sindacale>, crea.to dalla dfrezione del grande co1nplesso ind1rstriale nel 1953, dove, nel corso di q11esti anni, sono stati h'as/eriti oltre un centinaio di la– vorn,tori delle diverse Sezioni l?IA'JI, nella grande mag– vioranza diriuenti e attivist·i si.ndacali della ·1/IO!lf. Non è la prima volta che ci rivolgiamo ai Part·it-i pof.i– tici per richianim·e l'attenzione sulla nostra sihiazione, che ha tutte le caratteristiche di un fatto pro/ondmnente ant·i– democ·mtico, sull'e:Jistenza nella no8t·ra città di un vero e 1novrio confino creato nel tentativo di isolare e di piegare lavomtori le cui opinioni politiche e la cui attività afoda– cale di,.,7Jfocci.onoai dirigenti della F'fA'.P, ma che non per q11csto hanno 1·inu11ciato a difendere i loro diritti e i loro id eoli. Più di una volta nbbtarno già ovuto modo di sottol-i-neare che l'attacco cos-ì condot.to contro i dfr·itti fondmnentaU dei lavorator·i è u.n fatto politico che non può e non deve in– teressMe soltanto colo1·0 che aono colpiti dalla ra.ppre– saglia padronale, ma tutte le forze che vogl-iono la d-ifesa e il progresso della democrazia nel nostro f'aese. r'ensiamo che il passato abbia insegnato con tutta chiarezz(1 che quando vie-ne condotta ima aperta discriminazione contro una parte dei cittadini, allora tutta la democrazia è col– pita e sono messi in pericolo i diritti di tutti i ci.ttadini. Oggi non intend·iamo ritornare su tutti i fatt·i che doctt– mentano la gravità dell'Clttacco portatoci dallci li'lA:l', si,tfo nostro situazione di infe,·iorità salariale, sulle mniliazioni ·della nostm capacità profes&i.onale e delhi no8tro stessa dignità. umana, sui licenziamenti di ra7Jpresaglia che hanno allontanato molti nostri compagn·i d·i lavoro, ma. vogliamo richiamare l'atten::ione S'ulfultimo aUo compfoto dalla d.i– re::ione della F'lA'I'. A partire d(ll 15 di luglio l'orario di lavoro, e conse– guentemente il sala.rio, ci è stato ridotto a 28 ore sett-i– manali,· s-iamo 8tc,ti invitati a losciare il posto di lavoro coll'allettamento di una indennità e.'"Ct·ra - contrattuale la cui concessione è limitata fìno al 2 di (,gosto, coll'im– vlicita minaccia dozJo quella data d·i licenziamenti in 1nassa. che si riscont-rerebbero nella produzione di ricmnbi alla qUale siamo addetti. Ma il fatto è che in quasi tutti gli. stabilimenti FlAT dai qirnli noi siarno stati trasferiti per con(,,na?'Ci all'O.S.R., s-i eUettua un orario prolungato di 4 ore settimanali· oltre il no-rmale, vengono realizzate nuM me1·osiss-irne ore sl1'aordinarie, eslstono sìcm·e prospett-ive - come la costruzione della nuova vetturetta 500 - per un ulte,-iore sviluppo della vroduzione. L(, vera e presunta difficoltà nella produzione de-i, ri– cambi altro non ·è dimque che un p1·etesto ver mfoac– ciare il nostro posto di lcivoro; pretesto dello stesso genere di quelli che sono stati usati per licenziare nel 1954, 680 lavoratori dell' Aeritalia e 320 della Brnndi Motori, nel 1955, 250 lavoratori della FlA'l' di Modena, nel 1956, 380 lavoM 1·ato-d della li'lA'1 1 ùingotto, mentre sono stat·i ,·ichie.,ti in queste ultime settimane S00 licenziarnenti alla FlA'l.' d~ Pisa. Produzione e pl'o/ì.Ui sono progred·iti alfa FlA:.é 14. negli ultimi ann-i: il fatl'ttrato è passalo da 200 1nilùirdi ~el 1952, a 275 nel 1954, a 340- nel 1956; i dividendi d·i– stribuiti agli azionisti sono saliti da 5378 milioni nel 1952, a 10.671 nel 1954, a 1f0f55 nel 1956. Ma questo rnUor– zam,ento deÌla gra,_ndeaziendri si accompagna con u.na ca– tenn d·i licenziarnenti: qiwsi 2000 l.icenziamenti collettivi, viù <Ji 200 licenziamenti individuali di rcippresa.glh,, b·a i <i_ual·i•de<:ine ~d.imembri di Conimissione lntema ele!ti nella lisCa.z,.WM.' ·-l1a' vera~ 1'0{JÌOnedei provvedimenti presi da.Ila, Fl11~[' covtro di noi. sta tiitta. in questa s-ituazione. Alla F'IA'l' non i ba~tato co~{inorci, verché con(v,wt-i noi abbiamo con– tinuato a difende1·e i no:Jtr•idiri,tti e i nost·ri ideali, perché con{inat·i noi abbiamo fatto intera.mente il nostro dovere, reaUzzondo i pitì alti 1·endimenti di cottimo del complesso Ji'IA'J. 1 , ma netto stesso t-e1n,vonon abbiamo rinunciato ad esercitare con il_ più a,lto senso di 1·esponsabilità qt1el d.i– ritto d, sciopero che è scritto nella Co8titu.zione. Per ques~._veniamo oggi colpiti, e vrobabilmente l'intenzione è quelfo di dare l'ultimo colpo a un gruppo di lavoratori che ha com.messo il « 1·eato » di non piega;,.e fo vropria cosci'.enza ai voleri del padrone. Ri·volgendoci a Voi noi Vi pm·liomo come iwmini di carne e ossa, che hanno un posto d·i lavoro da difendere e una famiglia da mantenere, che sanno quale triste 1·ealtà a.ttende il licenr.:-iatoFIA1' fuori della fabbrica: trascinarsi da un posto di lavoro all'altro fino a che anche fuori della FI A7' non li raggiunga la vendetta del monopolio. Ma non ver questo chiediamo compr!f!sione o, veygio, pietà. Noi (17 4) r,1111w1 repubblira ci r-ivolgicmio ai Pcirtili che sono state le forze volitiche dfrioent.i /.a.fotta di Liben,zione, che hanno coUoborato per costruùe la Costituzione, ver oettare, a chi è più r,ltamente re.<Jponsobile, un grido di allm·-me sulle sorti della demo– crazia it.aliana che tJoasono essere mitiate dall'orbih-io pa.dronafe che com·incia colla forza del ricatto sul posto di la.vo1'o a cancellare dfrit.t-i e Ubertà per u.na p(irte dei cittadi ii. Giiai alla democrazia italiana, gtwi al popolo italia.nn se fati.i come quelli attuali deU'OSR, se fatti cos-ì gravi per la Ubertà e i diritt·i dei citt.adini saranno su.pi~ narnente accettati, se tutte le forze politiche che si Ti– chiamano alla democ·razfo non impo1··1·anno il ri8petto dello democ·rnziW e della CostUuzione a chi ritiene di potere colla sua f01·za' èconon1ica imporre su tutto e su tut"ti il ,mo v_ol;re. Pe1· questo Vi chiediamo di a·iutarci nella nostra- lotto per difendere il nostro post-o di lavoro, per t·espingere l'ar ... bitra'rio attacco vactronale, per garantfre a noi tutti e a tutti il dfritlo al la,voro e le Ubertà costituzionali. Miocclli Italo Silvio Giovannt Rossi Stalleno Foschi Bruno Pampuro Cesare Maggi Serafino · Vola Pierino Leoni Natallno Bonslerl Bartolomeo Zaccone Ol'onzo Ferrarls Angelo Arnione Virginio Lieti Leo Riccl\i Antonio Cecche.tto Giovanni Piana G!Useppe Gllgllelmini Enrico Caglio Secondo Barbaglla Carlo D'Agostini Vittorio Nardoinnnl Antonio Carbone Giuseppe Pat•isi Salvatore Montanari Vasco Bellini Nino Pave!:iio Alberto Cagnasso Enrico Gariotto Bartolomeo Genta Riccardo Caffaratti Bruno Vittone Fortunato Bruno Luciano Berttnt Pasquino Bellocchio Lorenzo Colr.. Santo Cattaneo Pietro Gullino Giuseppe Oliva Roberto Aglletto Giuseppe Piazza Vincenzo Stasi Tiziano Brunetto Luciano Mosca Fiorenzo Alassa Giuseppe Ma,grl Giuseppe Fresia Ettore Flscante Mario Piovano Giuseppe Batti1 Eligio Baldlni Pietro Ranghino Sergio I LAVORATORI DEl,LA FIA'l' OFFICINA SUSSIDIARIA RICA!lffll Ronchetta Carlo Pella Fmppo Longo Giovanni Fantini Luigi Riscaldino Adalberto Andreone Riccardo Borio Vittorio Ceruttl Salvatore Cascell Ugo Rastell1 Ettore Pellegro Carlo Prevosto Pietro Cerra to Secondo Saglio Giocondo Do.lcerè Antonio Morlondo Edoardo Perusia Pietro Pastl'one Pietro Rossi L..1.z7..aro Calosso Giulio La.dogana Raffaele Parola Paolo Nocetti Leonello Coha Giuseppe Cannata Orazio Ay Bernal'do·. Barbero Costanzo Monterotondo Egidio Dall'Olio Giuseppe Gori Settimo tfadonno Luigt Cassulo Luigi Griglio Ali Roaslo Emilio Mean Elzlo Cignctti Natale Brunetta Francesco Ferraris Luigi Bergesio Bartolomeo Bonettl Spartaco Florio Mario zanoni Walter Elena Giuseppe Paglia.i Anacleto Fiorio Eugenio Dalla Valle Rodolfo Cornetti Gino Vaccarino Giovanni Montlnl Gerardo Golln Giovanni Ibertl Vittorio Politi Giuseppe N. B.... Le ft.rme autografe sono depositate presso la Commis-– sione Interna FIAT a disposizione di chiunque intenda prend,erne visione, (l)i.'i_ <li Dino IIMchi I Natu1·alm,ente a q-uesto p1·ovvedimento, che· mette d·iM 1·ettamente in ve,•icolo il posto di lavoro di noi tutt·i, la FJA:1.1 ce-rea una giustificazione in -determinate diUìooltà u Per me~ commendatore, il socialismo veramente democratico quando difende l'iniziativa privata e non tocca le strutture economiche »

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